Anni '90, Cinema e action: what a time to be alive!
Chi scrive, influenzato dai due fratelli maggiori, è cresciuto a pane e film d’azione: durante l’infanzia, anziché gustarsi i classici Disney come ogni suo coetaneo, si divertiva a vedere esplosioni, inseguimenti e sparatorie, dove il buono di turno vinceva (sempre o quasi) sul cattivo.
A loro modo, anche questi film erano educativi!
Memore dei tempi che furono ho dunque deciso di stilare una (mia) classifica dei film action imperdibili degli anni ‘90; pellicole al cardiopalma, dove l’azione ha un ruolo preponderante, ma non è certo l’unico elemento caratterizzante.
Siete d'accordo con la classifica?
Quali titoli avreste messo e... quali avreste tolto per fare spazio ai vostri preferiti?
Nella cultura giapponese il termine “Ronin” indicava i samurai senza padrone; un termine azzeccato, se si pensa ai personaggi di questa pellicola diretta da John Frankenheimer nel 1998.
Un gruppo di persone, un tempo agenti di CIA e KGB, sono ora dei cani sciolti che si danno battaglia al fine di recuperare una valigetta dal misterioso contenuto (fa molto Pulp Fiction!).
Ronin miscela sapientemente gli ingredienti del genere di appartenenza: suspense, sparatorie tradimenti e inseguimenti in macchina.
Uno degli inseguimenti dura bben sette minuti: ambientato fra le strade di Parigi è magistralmente realizzato.
Il cast contiene nomi di tutti rispetto, fra i quali spiccano Robert De Niro e Jean Reno.
Ah, c’è anche Sean Bean… ma aspettatevi l'inaspettabile!
Posizione 7
Face/Off - Due facce di un assassino
John Woo, 1997
John Woo, fra i Maestri indiscussi del genere, diresse nel 1997 un action pirotecnico dove nulla è come sembra: l’agente dell’FBI Sean Archer (John Travolta) assume attraverso un trapianto facciale l’aspetto del suo nemico giurato Castor Troy (Nicolas Cage), che si trova in coma dopo una sparatoria.
Infiltratosi nel carcere dove è detenuto Pollux Troy, fratello di Castor, Sean cercherà di carpirgli informazioni riguardo una bomba batteriologica collocata dai due fratelli a Los Angeles.
Quando Castor si sveglierà dal coma deciderà a sua volta di sottoporsi a un intervento chirurgico per assumere le sembianze di Sean.
Inizierà un duello all’ultimo sangue fra i due protagonisti, mentre il resto del mondo ignora la verità.
Girato da Woo qualche anno prima rispetto a Mission: Impossible II (uscito nel 2000), Face/Off contiene alcuni stilemi adottati fin dai suoi primi film a Hong Kong, ma che ricorrono anche nell’opera successiva: si pensi al volo di colombe bianche che preannuncia la sequenza della sparatoria in chiesa, ai ralenti onnipresenti e allo scambio di identità fra Sean e Castor; tutto riscontrabile anche in M:I II.
Ottime le prove di John Travolta e Nicolas Cage, a proprio agio in un film dove non c’è un attimo di tregua.
Posizione 6
Jin-Roh - Uomini e lupi
Hiroyuki Okiura, 1998
Film d'animazione giapponese, Jin-Roh parla di Hazuki Fuse, membro di una forte unità paramilitare, che si ritrova all'apparenza suo malgrado in intrighi e giochi di potere nel Giappone del secondo dopoguerra, lacerato da sanguinose lotte civili.
Fuse sarà in bilico fra il suo dovere (la fedeltà al proprio lavoro) e la sua volontà, provando forti sentimenti per una donna, sorella di una ragazza che si è fatta esplodere davanti ai suoi occhi, traumatizzandolo.
Temporalmente scandito dalla favola di Cappuccetto Rosso (nella sua versione più crudele: "E poi, alla fine, il lupo divorò cappuccetto rosso"), Jin-Roh è riconosciuto come una delle perle dell'animazione nipponica moderna; la pellicola alterna momenti di poesia ad altri di pura violenza.
Il suo principale punto di forza, tuttavia, è da considerarsi nella riflessione sulla presunta immutabilità del proprio destino.
Si ricorda che il film fa parte della Kerberos Saga, franchise di fantascienza alternativa nato a metà degli anni '80 e creato da Mamoru Oshii, celebre e celebrato per aver diretto Ghost in the Shell nel 1995.
Posizione 5
Speed
Jan de Bont, 1994
Si può affermare che il principale protagonista di Speed non sia un essere umano, ma un autobus che sfreccia per Los Angeles senza mai scendere sotto le 50 miglia orarie.
E non potrebbe fermarsi?
Potrebbe, ma salterebbe in aria a causa di una bomba montata a bordo da un folle dinamitardo, interpretato da Dennis Hopper: cercheranno di evitare la catastrofe l’agente di polizia Jack Traven (Keanu Reeves) e la giovane passeggera Annie Porter (Sandra Bullock), alla guida del mezzo di trasporto dopo il ferimento dell'autista.
Vincitore di due Premi Oscar nel 1995 (Miglior Sonoro e Miglior Montaggio Sonoro), Speed è una pellicola godibile in cui la tensione regna sovrana, considerando i molteplici ostacoli che bus e passeggeri dovranno affrontare per evitare che l'autobus non rallenti mai.
A spiccare inoltre sono le performance attoriali dei protagonisti Reeves, Bullock e Hopper; fra i maggiori successi di pubblico del suo anno di uscita, nel 1997 ebbe un sequel di qualità decisamente (decisamente!) inferiore.
Posizione 4
Die Hard - Duri a morire
John McTiernan, 1995
Regista del primo Die Hard (conosciuto in Italia come Trappola di cristallo), John McTiernan tornò nel 1994 a dirigere il terzo capitolo della saga omonima, il cui mattatore indiscusso è il burbero e rude John McClane, poliziotto interpretato da Bruce Willis.
In questa pellicola McClane si trova ad affrontare un misterioso villain che ha scosso la città di New York facendo esplodere un grosso magazzino del centro: il suo nome è Simon (i cui panni ssono interpretati da Jeremy Irons) e ha preparato una serie di attentati che andranno a segno se McClane non si presterà al suo gioco.
“Simon ordina”, e il nostro anti-eroe deve compiere ciò che gli viene richiesto.
Ma non sarà solo: ad aiutarlo nella ricerca e nella cattura dell’avversario sarà un commerciante di Harlem, Zeus Carver (Samuel L. Jackson), che si ritrova casualmente coinvolto nella questione.
Tipico buddy cop movie nella sua struttura, Die Hard with a Vengeance (questo il titolo statunitense) se la gioca con Trappola di cristallo per il titolo di miglior film della saga: l’opera costruisce le sue fortune sull’antitesi fra Bruce Willis e Samuel L. Jackson, regalandoci momenti di pura adrenalina seguiti da altri di puro divertimento, soprattutto nelle sequenze in cui i due devono risolvere i rompicapi e gli indovinelli proposti dallo stesso Simon per tenerli impegnati.
Da segnalare che un quarto di secolo dopo buona parte degli spettatori ancora non avrebbe capito (senza la dovuta spiegazione) in quanti andarono nelle Ardenne!
Posizione 3
Léon
Luc Besson, 1994
Il film narra di una particolare amicizia fra un killer professionista (Jean Reno) e Mathilda (Natalie Portman), ragazza orfana della propria famiglia, uccisa su ordine di un poliziotto corrotto della DEA alla ricerca di una partita di stupefacenti.
Léon, questo il nome del sicario, deciderà di aiutare la giovane nella propria vendetta.
Reduce dal successo di Nikita (1990), Besson si spostò a New York per dare vita a un film solido e violento, che si basa sull’insolita relazione fra due persone agli antipodi e - soprattutto - sulla recitazione di una tanto giovane quanto brava Natalie Portman (che aveva appena compiuto 12 anni) e di Gary Oldman: è quest’ultimo a prestare volto e voce a Norman Stanfield, poliziotto senza scrupoli e disposto a tutto pur raggiungere i propri perversi scopi.
Divenuto nel tempo vero e proprio cult movie, tra le scene più celebri c'è quella che introduce il massacro della famiglia di Mathilda, in cui Stanfield recita una battuta ormai di dominio pubblico:
“Adoro questi brevi momenti di quiete prima della tempesta... mi riportano sempre a Beethoven”.
La sfida fra due mostri sacri del Cinema mondiale: Robert De Niro e Al Pacino; il primo è un rapinatore d’alto profilo, il secondo è il poliziotto che si mette sulle sue tracce per catturarlo.
Prima del confronto finale, si lasceranno alle spalle una lunga scia di sangue per la città di Los Angeles.
Mann racconta abilmente una storia in cui (come lo riassume Nanni Moretti in Aprile, suo film del 1998) il Bene e il Male sono due facce della stessa medaglia: ciò si capisce bene dalla lunga scena in cui Neil McCaluley e Vincent Hanna (rispettivamente De Niro e Al Pacino) sembrano conversare amabilmente in un ristorante, come se fossero due vecchi amici, anche se irrimediabilmente divisi dai ruoli che la vita ha assegnato loro.
Hanna è un poliziotto dalla vita incasinata, bravissimo a sbattere in prigione i malviventi, McCauley è un rapinatore pronto a tutto pur di conservare la sua libertà.
Un duello in cui a vincere è lo spettatore, che ha l’occasione di rivedere insieme sul grande schermo due star che fino al 1995 avevano lavorato insieme solo ne Il padrino - Parte II, ma senza mai condividere la scena nello stesso momento.
“James Cameron” e “sequel” sono tre parole che funzionano bene quando inserite nella stessa frase.
Nel 1986 il regista futuro Premio Oscar per Titanic girò Aliens, qualitativamente all’altezza di Alien, capostipite della famosa saga omonima, e nel 1991 si superò realizzando Terminator II - Il giorno del giudizio, che è da alcuni considerato addirittura superiore al suo primo Terminator datato 1984.
Protagonista è ancora una volta Arnold Schwarzenegger che per l’occasione veste i panni del cyborg buono, un T-800 il cui incarico è di proteggere Sarah Connor (Linda Hamilton) e il figlio John (Edward Furlong) da un altro cyborg, un T-1000 (interpretato da un "fluido" Robert Patrick) tecnologicamente più avanzato e deciso a porre fine alla vita del ragazzo.
Ampiamente elogiato per i suoi sbalorditivi effetti visivi, Terminator 2 ha un tono più leggero e meno cupo rispetto al suo predecessore, presentando diverse sequenze action indubbiamente memorabili: basti citare la scena dell’inseguimento sul Tujunga Wash di Los Angeles, con l’immagine ormai iconica di Schwarzy che ricarica il suo fucile facendolo roteare con una sola mano mentre con l’altra è impegnato a guidare una motocicletta rincorsa da un enorme tir.
Espressivo nella sua laconicità, il nostro eroe pronuncia alcune frasi come “Hasta la vista, baby”, un mantra per tutta la generazione cresciuta guardando questa pellicola.
Redigendo questa classifica, ho cercato di rispettare un criterio oggettivo; tuttavia, in questi casi, suppongo sia inevitabile lasciarsi guidare un pochino - seppur inconsciamente - dai propri gusti. Al momento di scriverla, mi sono venuti in mente ben più di otto film: sicuramente anche Matrix ci sarebbe stato bene, ma purtroppo non si possono inserire tutti!
Se avessi scelto soltanto film d'azione, credo non avrei dovuto inserire Léon, Heat e Jin-Roh: mi sono concesso una piccola licenza, perché - al netto dei risvolti drammatici - questi film presentano sequenze spettacolari, che non hanno nulla da invidiare a quelle di film (come gli altri presenti in lista), dove l'azione è l'elemento dominante! Io non lo vedo come un ridimensionamento per il film da te citato, semmai come un ulteriore attestato di stima. 😊
Marco Batelli
5 anni fa
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Marco Batelli
5 anni fa
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