Luca Ward è indubbiamente una delle voci più riconoscibili appartenenti al panorama del doppiaggio italiano.
Andando oltre la diatriba "lingua originale o doppiaggio", il doppiatore romano classe 1960 col passare del tempo sembra legarsi sempre di più ai grandi nomi che hanno reso celebre questa professione, popolata da artisti del calibro di Ferruccio Amendola, Tonino Accolla, Maria Pia di Meo, Giancarlo Giannini e molti altri.
[Alcuni tra i doppiaggi più famosi di Luca Ward]
Noto al grande pubblico - grazie anche a una presenza costante sui social network - Luca Ward è figlio d’arte: Aleardo Ward, suo papà, è stato un doppiatore e attore televisivo che spesso si prestava a spettacoli teatrali e radiofonici.
Il lavoro del padre ha fatto sì che Luca entrasse fin dalla tenera età nel mondo del Cinema - recitò in diversi sceneggiati RAI - salvo abbandonarlo, preoccupato dalla fragilità di quella professione: “Non mi attraeva e mi faceva molta paura, avevo visto tanta fame.
È un mestiere aleatorio e io volevo fare qualcosa di solido”.
La svolta per la carriera di Luca Ward avviene dopo un incontro con Pino Locchi, doppiatore storico di Tony Curtis e Sean Connery, che lo invita a mettersi dietro un microfono per intraprendere la carriera nel mondo del doppiaggio.
La voce profonda, carismatica che può passare in pochi secondi dalla minaccia alla seduzione iniziano ad accrescere la fama di Luca Ward, rendendolo una vera e propria icona con l’uscita de Il gladiatore di Ridley Scott.
[Un doppiaggio che "Riecheggia nell'eternità"]
Parallelamente alla carriera da doppiatore, Ward si è dedicato anche alla recitazione esordendo nel 1984 con Chewingum di Biagio Proietti, per poi approdare nel mondo delle fiction recitando in CentoVetrine, Un posto al Sole ed Elisa di Rivombrosa.
Doppiatore e attore, Luca Ward tuttora si divide tra queste due professioni, dedicandosi spesso anche a partecipazioni a vari programmi televisivi - nel 2010 è stato un naufrago de L’isola dei famosi - e produzioni di assoluto richiamo per il grande pubblico, come i recenti ruoli in Sotto il sole di Riccione e nel sequel Sotto il cielo di Amalfi.
[Luca Ward e Isabella Ferrari in Sotto il sole di Riccione]
Ormai si può considerare Ward appartenente alla cultura pop del nostro Paese, un punto di riferimento sia dietro sia davanti lo schermo.
Con questo articolo andremo a scoprire quali sono le 8 migliori prove da doppiatore fatte da Luca Ward nel corso della sua ormai più che trentennale carriera, rivivendo attraverso la sua voce i personaggi che abbiamo amato anche grazie al suo contributo.
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Nel 1995 Pierce Brosnan diventa il quinto attore a vestire i panni dell’agente segreto nato dalla penna di Ian Fleming.
Come da scrittura, James Bond è un personaggio carismatico che fa dell’uso della parola un’arma per districarsi dalle situazioni più complicate.
La voce di Luca Ward è perciò fondamentale per un ruolo di questo genere, basta ascoltare il primo dialogo tra Pierce Brosnan e Halle Berry in La morte può attendere.
James Bond: “I predatori arrivano di solito al calar del sole”.
Jinx: “Perché fanno così?”
James Bond: “Le loro prede bevono a quest'ora”.
Posizione 7
Robert Downey Jr.
Sherlock Holmes
I due film diretti da Guy Ritchie sul più grande investigatore britannico mai esistito si sono rivelati un successo strabordante al botteghino.
Sulla scia della serie TV Sherlock e complice la seconda giovinezza di Robert Downey Jr. - l'anno prima l'attore esplose nei panni di Iron Man - hanno fatto sì che i due capitoli su Sherlock Holmes messi in scena dal regista di Snatch - Lo strappo facessero breccia nel cuore degli spettatori.
La presenza di Robert Downey Jr. e l’impronta strafottente che Ritchie ha donato al personaggio ideato dalla penna di Arthur Conan Doyle si adattano perfettamente al sarcasmo della voce di Luca Ward, perfettamente a suo agio nei sobborghi londinesi.
“Non c’è nulla di più fuorviante dell’ovvio”.
Posizione 6
Kevin Bacon
Mystic River
Mystic River è uno dei più bei film diretti da Clint Eastwood, un noir di una spaventosa brutalità che valse il Premio Oscar come Migliore Attore Protagonista a Sean Penn e come Migliore Attore non Protagonista a Tim Robbins.
Sebbene Kevin Bacon non fu nominato durante quella stagione dei premi, il suo personaggio riveste un ruolo fondamentale all’interno dell’economia del film, vittima e carnefice degli eventi al pari degli altri due suoi vecchi compagni d’infanzia.
A doppiare Bacon nel 2003 fu Luca Ward, che si svestì della voce carismatica alla quale siamo abituati per cucire addosso al personaggio di Sean un timbro vocale colmo di dolore, soffocato dall'imprevedibilità della vita.
Brendan: “Io l'amavo da morire. Non amerò nessun'altra così. Succede una volta sola”.
Sean: “Per alcuni nemmeno una volta”.
Posizione 5
Kevin Costner
Robin Hood - Principe dei ladri
Luca Ward è il doppiatore storico di Russel Crowe, ma quando l’attore australiano vestì i panni di Robin Hood nel film di Ridley Scott a prestargli la voce fu Fabrizio Pucci.
Una scelta dettata forse dal lavoro che Luca Ward fece nel 1991, quando doppiò il personaggio di Robin Hood interpretato da Kevin Costner.
Il film di Kevin Reynolds, sebbene venne accolto in malo modo dalla critica, fu un enorme successo di pubblico e il suo passaggio in prima visione su Canale 5 nel 1993 fece registrare uno degli share più alti di quella stagione televisiva.
Anche in questo caso la voce di Luca Ward è perfettamente coerente con l’impronta che Kevin Costner ha dato a Robin Hood, piena di fascino e figlia del risentimento che Il principe dei ladri si porta con sé.
“La nobiltà non è un diritto di nascita, ma è determinata dalle proprie azioni”.
Posizione 4
Hugh Grant
The Gentlemen
Hugh Grant è un attore spesso associato alle commedie romantiche, dato che nel corso degli anni ha recitato in diversi film diventati punti di riferimento per questo genere come Quattro matrimoni e un funerale o Il diario di Bridget Jones.
Nell’ultima parte della sua carriera però Grant ha cambiato pelle, scegliendo dei personaggi fuori dalla sua comfort zone, come accaduto nel 2021 per The Gentlemen di Guy Ritchie.
Luca Ward nel doppiare l’investigatore privato Fletcher riesce a dare lustro perfettamente al ruolo che Ritchie ha scritto per Grant: narratore e pedina del gioco.
Quale miglior voce - ad eccezione della lingua originale - se non quella di Ward, per sentirsi raccontare una storia pendendo dalle labbra di un personaggio che non si sa mai se stia dicendo il vero o il falso?
"I cinesi si aggiornano più in fretta dei cazzo di iPhone."
Posizione 3
Keanu Reeves
Saga di Matrix
Rendere giustizia a un attore che nel corso della sua carriera ha interpretato due tra i personaggi più iconici e pop degli ultimi vent’anni (Neo e John Wick) non è un'impresa facile, ma anche in questo caso il carisma e la profondità della voce di Luca Ward sono stati di vitale aiuto nel doppiare Keanu Reeves.
In particolare, per la saga di Matrix, Ward ha dato sfoggio alla sua versatilità replicando le varie sfumature che una personalità complessa come quella di Neo possiede.
Provate a non emozionarvi quando in Matrix Revolutions, dopo il monologo dell’agente Smith, Neo si alza in piedi e pronuncia la famosa frase:
“Perché così ho scelto”.
Senso dell’epica a non finire.
Posizione 2
Samuel L. Jackson
Pulp Fiction
Probabilmente tra le prove più famose di Luca Ward, il doppiaggio di Jules in Pulp Fiction ha contribuito ad accrescere in Italia la fama del secondo film diretto da Quentin Tarantino.
Sebbene la voce di Samuel L. Jackson non si sposi bene con quella di Ward, l’impronta che il doppiatore romano ha dato al "gangster che fa cose da gangster” è perfettamente calzante con il personaggio.
Vi sfido a non rabbrividire durante il monologo di Ezechiele 25:17.
"Oh, scusami, ho spezzato la tua concentrazione... Non volevo farlo.
Per favore, continua: dicevi qualcosa a proposito delle migliori intenzioni, sì. Ma che ti prende? Ah, avevi finito?
Interessante, ma non mi hai convinto, sai?
Di' un po', Marsellus Wallace che aspetto ha?"
Posizione 1
Russell Crowe
Il gladiatore
Il film che diede la svolta alla carriera di Luca Ward, la voce per la quale è conosciuto in tutta Italia, Il gladiatore di Ridley Scott è stato l’inizio di una seconda giovinezza per il doppiatore di Ostia.
Il senso dell’epica che pervade costantemente il film combinato con frasi ormai entrate nella Storia del Cinema sono stati i perfetti ingredienti per la voce di Luca Ward.
Lo stesso Russell Crowe - Premio Oscar per la sua interpretazione di Massimo Decimo Meridio - si è congratulato più volte per il lavoro svolto in sala di doppiaggio, un riconoscimento che vale una carriera.
"Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio.
Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa... e avrò la mia vendetta.
Sono nato a Verona il 28 aprile 1998 e tre giorni dopo uscì in Italia Il grande Lebowski.
Dall'opera dei Fratelli Coen ho preso la quiete del Drugo che mi ha portato a passare interi pomeriggi e sere a guardare film.
Laureato in Scienze della comunicazione e in Editoria e giornalismo con due tesi in Storia e critica del Cinema. Amo particolarmente i gangster movie, i noir e i western ma sogno una vita diretta da Éric Rohmer.