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8 giocatori dell'NBA prestati al Cinema di Hollywood

Lontano dai parquet, alcune superstar NBA hanno provato a la carriera nel Cinema

Sarà stata l'attesa per il secondo capitolo di Space Jam, o forse sarà stata l'astintenza da pallacanestro mescolata alla voglia di scrivere di Cinema per questo sito, ma un bisogno si è fatto strada nella mia mente nel corso dell'ultima estate: capire quanto incompatibili sono queste mie due grandi passioni, il Cinema e la pallacanestro. 

 

Sarà stata la voglia di vedere LeBron James accanto a Bugs Bunny e Duffy Duck o forse semplicemente la necessità di fare chiarezza su quella regola non scritta per cui Cinema e sport non vanno d'accordo, salvo qualche eccezione, ma ho avvertito la necessità di riordinare le mie idee a riguardo delle interpretazioni cinematografiche dei grandi giocatori NBA. 

 

Mi sono chiesto quanto realmente i due mondi siano lontani, quanto effettivamente il Cinema riesca mascherare l'assoluto dilettantismo artistico di questi ragazzoni che già vivono come delle star di Hollywood pur senza dover mai mettere piede su un red carpet.

Mi sono posto delle domande e, incredibilmente, non tutte le risposte che ho trovato sono state scontate come apparivano quando ho pensato a questo articolo.

 

Più volte nel corso delle ultime off-seasons - i momenti "morti" a cavallo tra una stagione NBA e l'altra - mi sono imbattuto in classifiche semi-serie in cui siti più o meno noti o autorevoli provavano a graduare l'impatto di alcune grandi stelle della Lega professionstica più spettacolare al mondo sulla Settima Arte: un'operazione più simile al reale e puramente ironico esercizio di stile che ad una effettiva ricerca di valore artistico.

 

In questo articolo proverò a trasmettervi le risposte che ho trovato, servendomi di un mezzo diretto e frammentario allo stesso tempo: una classifica. 

 

Sicuramente sorriderete, ma forse... non vi limiterete a questo. 

 

Chi preferite di questi 8 fuori dal parquet? 



Posizione 8

Wilt Chamberlain

 

Chamberlain è una figura semi-leggendaria del basket mondiale: detentore del record di punti segnati in una singola gara NBA - 100 punti, in una prova a cui è connessa una celeberrima foto - e protagonista di un'infinità di aneddoti, Wilt ha sempre vissuto un rapporto molto particolare con la notorietà e lo spettacolo in ogni sua declinazione.

 

Oltre ad aver giocato per gli Harlem Globetrotters - la squadra di "giocolieri" della palla a spicchi che si diletta in autentici spettacoli paragonabili in tutto e per tutto a delle repliche teatrali - e per i Los Angeles Lakers, la squadra che più di tutte diverrà sinonimo di show-biz nel basket, Wilt ha anche avuto la possibilità di cimentarsi con il Cinema.

 

Il suo unico, rudimentale, approccio alla Settima Arte è arrivato nel 1984 con Conan il distruttore, pellicola in cui il produttore Dino De Laurentiis e il regista Premio Oscar Richard Fleischer si sono divertiti a circondare Arnold Schwarzenegger di freaks.

Oltre allo scultoreo Wilt, infatti, nel cast figura il gigantesco e mitico wrestler André the Giant

 

La prova fornita da Chamberlain, pur non avvicinandosi neanche un po' a diventare memorabile, si inserisce nel novero di quelle pellicole testosteroniche che ospitavano atleti prestati al Cinema (basti pensare che questo film è uscito due anni dopo il famosissimo Rocky III con Hulk Hogan).

 

Non è questo, però, l'unico legame tra Chamberlain e il Cinema: in un'intervista di qualche anno fa, infatti, Quentin Tarantino ha dichiarato che sua madre è stata "una delle ventimila donne con cui è stato Wilt Chamberlain".

 

Certo che il mondo è proprio un posto piccolo.

 

Posizione 7

Shaquille O'Neal

 

Una delle doti più universalmente note di Shaq è quella di essere un intrattenitore purissimo.

 

Nel corso della sua quasi trentennale vita pubblica, O'Neal ha mostrato di poter essere la stella NBA dal più elevato tasso tasso di crossmediality:

Oltre a bucare lo schermo grazie al suo immenso talento cestistico, Shaq ha proseguito la sua carriera televisiva come opinionista e presentatore di programmi TV per TNT, rete per cui ha varato la sua personalissima rubrica di bloopers cestistici (Shaqtin' a fool), famosissima sia in TV che sul web.

 

Se ciò non bastasse, agli albori della sua carriera è apparso in un video game a lui dedicato (Shaq Fu) e, soprattutto, ha preso parte a più di un film. 

 

Il poliedrico centro di 216 centimetri, infatti, può vantare una filmografia piuttosto lunga, che non spicca di certo per spessore medio delle proprie pellicole ma rappresenta un saggio della capacità di intrattenere a 360° possieduta dall'ex giocatore di Miami Heat, Los Angeles Lakers e Orlando Magic. 

 

Oltre a Blue Chips - Basta Vincere, Kazaam - Il Gigante Rap e Steel, tre non indimenticabili pellicole nelle quali ha avuto un ruolo da protagonista (nel primo addirittura diretto da William Friedkin e al fianco di un Nick Nolte al picco della carriera), Shaq ha preso parte a numerosi film dal tenore demenziale, come Scary Movie, La Coniglietta di Casa o Un Weekend da bamboccioni 2, serie TV e videoclip musicali.

 

Non è finita qui: a causa della sua particolarissima voce Shaq è anche richiestissimo come doppiatore, come testimoniano le sue interpretazioni vocali ne I Simpson, Show Dogs e I Puffi 2.

 

Non una carriera pari a quella da cestista, quindi, ma tutto sommato a noi va benissimo così.

 

Posizione 6

Dennis Rodman

 

La vita di The Worm, 5 volte campione NBA e amico fraterno di Kim Jong-un, potrebbe essere essa stessa materiale da sceneggiatura.

 

In ogni aspetto della sua vita, infatti, Rodman si è sempre contraddistinto per un approccio eccentrico e peculiare che non poteva non attrarre inevitabilmente attenzioni all'interno del mondo dello spettacolo, anche al di là delle sue burrascose relazioni con Madonna e Carmen Electra.

 

All'apice della sua carriera l'ex giocatore dei Chicago Bulls e dei Detroit Pistons è stato anche autore di numerose apparizioni sul piccolo e grande schermo, prima nel ruolo di se stesso e poi in interpretazioni con reali velleità attoriali.

 

Dopo alcune comparsate in Double Rush, Courthouse e Baywatch, il "picco" della sua carriera artistica è arrivato con Double Team - Gioco di squadra - un clamoroso insuccesso al box-office nel quale ha recitato al fianco di Jean-Claude Van Damme e Mickey Rourke - e con Super Agente Speciale.


Gli insuccessi commerciali non lo hanno però mai spaventato: la sua filmografia ha continuato a veleggiare tranquilla tra un ruolo dimenticabile e l'altro, compresi quelli in The Minis e Blunt Movie.

 

Rodman recentemente è stato anche protagonista di un corto autobiografico, The Amazing Adventures of Wally and the Worm con una regia abbastanza prestigiosa come quella dell'attore Colin Hanks (il figlio di quel Tom). 

 

Beh, almeno continua a provarci (tra un tentativo per scongiurare la crisi atomica tra Washington e Pyongyang e l'altro).

 

Posizione 5

Rick Fox

 

L'unico ex giocatore NBA di questa classifica che ha deciso di trasformare la recitazione nel proprio secondo lavoro a tempo pieno non è un ex All Star, ma un comprimario.

 

Rick Fox è stato un ottimo mestierante della NBA: ha giocato con le due squadre più importanti nella storia della lega americana, i Boston Celtics e i Los Angeles Lakers, vincendo ben 3 anelli di campione NBA al fianco di altri due membri di questa classifica.

 

Il suo approccio alla recitazione non è così diverso da quello che aveva in campo: Fox punta ad essere un pezzo importante delle produzioni a cui lavora pur non essendo di certo un protagonista nato. 

 

Già nel corso della sua carriera cestistica aveva preso parte a piccoli ruoli, tra i quali è possibile ricordare Resurrection (nel cui cast figura anche David Cronenberg in un'insolita veste di attore) e soprattutto la serie TV Oz, nella quale comincia a mostrare effettivamente gli sprazzi necessari ad aprirgli definitivamente le porte della carriera davanti a una macchina da presa.

 

Negli ultimi anni ha ricevuto sempre più ruoli, specialmente in TV.

 

Se non avete visto l'imperdibile Sharknado 3 poco importa: potete ammirare i suoi progressi in alcune serie più o meno di successo.

Tra queste possiamo citare Love, Inc., One Tree Hill, Ugly Betty, Dirt, Melrose Place, Mr.Box Office, Sin City Saints, K.C. Agente Segreto, Criminal Minds, Shameless, Black-ish e soprattutto Greenleaf, serie prodotta da Sua Maestà Oprah Winfrey.

 

Tutto sommato niente male per uno che nel corso nella propria carriera da onesto figurante NBA ha guadagnato oltre 34 milioni di dollari lordi.

 

Qualcun altro al suo posto si sarebbe accontentato di godersi "la pensione".

 

Posizione 4

Kareem Abdul-Jabbar

 

A ridosso del podio si situa un'autentica leggenda della Storia americana.

E quando parlo di Storia mi riferisco a quella che resta stampata sui libri scolastici, non semplicemente quella sportiva.

 

Kareem Abdul-Jabbar, al secolo Lew Alcindor, è stato una delle personalità sportive più influenti negli anni '60 a causa del suo eccezionale contributo al dibattito sull'integrazione degli afroamericani.

Accanto a Muhammad Alì, a John Carlos e a Tommy Smith ha contribuito a creare consapevolezza attorno a una tematica che in quegli anni risultava più scottante che mai anche grazie alle lotte di Malcolm X e Martin Luther King.

 

E se si pensa al suo impatto sul rettangolo di gioco, non si può che restare ancor più strabiliati.

Abdul-Jabbar è stato il più dominante giocatore nella storia del college basketball ed è tuttora detentore del record assoluto di punti segnati complessivamente in NBA: ben 38.387, di cui 14.211 con i Milwaukee Bucks e 24.176 con i Los Angeles Lakers.

 

Da quando ha appeso le sneakers al chiodo ha lasciato che emergesse pubblicamente il suo lato più colto: è infatti uno scrittore apprezzatissimo, sia nelle vesti di giornalista che in quelle di romanziere. 

Alla luce di tutto ciò, non si può che restare strabiliati da quello che è stato il suo approccio al Cinema.

 

Nel 1972, nei primissimi anni del suo già evidentissimo dominio in NBA, aveva già girato alcune scene de L'ultimo combattimento di Chen, il leggendario film che ha posto fine alla carriera di Bruce Lee, trovandosi suo malgrado a contatto con una delle vicende più incredibili nella storia della Settima Arte.

 

Il ruolo che però lo ha reso indimenticabile agli occhi degli spettatori di tutto il mondo è quello di Roger Murdock ne L'aereo più pazzo del mondo, ruolo fortemente autoironico che ha fatto ridere a crepapelle intere generazioni.

 

Kareem, però, non ha ancora concluso il proprio particolarissimo rapporto con la recitazione: dopo aver fatto comparsate in serie molto famose come Willy, il principe di Bel Air e Scrubs, oltre che in Good Goodbye (un video musicale dei Linkin Park), ha continuato di tanto in tanto a interpretare piccoli ruoli in serie TV, riscuotendo sempre successo e strappando spesso un sorriso agli spettatori.

 

Posizione 3

Kobe Bryant

 

L'ex numero 8 e 24 dei Los Angeles Lakers è stato nettamente il giocatore più famoso della sua generazione in ogni angolo del globo.

 

La sua indole iper competitiva, i 5 anelli di campione NBA vinti e un atteggiamento da cannibile dello sport gli hanno permesso di costruirsi una notorietà spendibile anche in mondi apparentemente lontani dalla pallacanestro.

 

E, come al solito, Bryant ha voluto approcciare ai suoi nuovi impegni nell'unico modo che ritiene possibile: ottenendo il meglio dal suo lavoro.

Kobe, divenuto poi produttore esecutivo di un programma sportivo molto apprezzato negli USA (Detail), ha cominciato a investire sempre più risorse nella produzione di materiale televisivo incentrato sulla sua figura a partire dal 2015, anno in cui fu il produttore di un documentario televisivo dal nome Kobe Bryant's Muse, chiaramente incentrato sulla sua carriera.

 

L'apice del suo percorso di auto-celebrazione artistica è stata chiaramente la vittoria dell'Oscar 2018 al Miglior Cortometraggio di Animazione, vinto assieme al regista Glen Keane con Dear Basketball. 

 

Il corto, che ovviamente lo vede protagonista anche se animato, si serve di una sceneggiatura firmata dallo stesso Bryant, che altro non è che la versione completa della sua lettera di addio al basket.

Kobe, che è anche voce narrante fuori campo, ha proprio moltiplicato i propri sforzi al fine di raggiungere l'ennesimo traguardo della sua incredibile vita: Black Mamba è, infatti, il primo atleta professionistico di sempre ad essere stato nominato e a vincere un Oscar.

Mica una cosa da poco.

 

Così come non è cosa da poco vedersi dedicato un documentario con la prestigiosa regia di Spike Lee, Kobe Doin' Work, onore a lui occorso nel 2008.

 

Se a questi lavori sommate le sue sporadiche partecipazioni alle serie TV (Moesha e Bette), la sua apparizione in Daddy's Home e il suo ruolo di narratore in The 19th Annual Animation Show of Shows, converrete che il suo podio è più che meritato.

 

Posizione 2

Michael Jordan

 

Per una volta nella sua vita His Airness Michael Jordan dovrà accettare di arrivare secondo. 

 

Il leggendario numero 23 dei Chicago Bulls ha, però, un autentico ruolo pioneristico nel campo: è stato il primo ad abbattere definitivamente quel muro di ovvia diffidenza che separava il Cinema e il mondo del basket.

 

Per la prima volta un cestista professionista è stato protagonista di un film amato a livello globale, ha tenuto la scena per l'intera durata della pellicola e ha dimostrato di poter maneggiare con cura anche materiale complesso come la recitazione di un lavoro a tecnica mista.

 

Con il suo leggendario e semi-autobiografico ruolo Jordan ha ispirato generazioni intere di bambini innamorati al contempo dei Looney Tunes e della palla a spicchi.

Grazie a un gran numero di battute divertentissime, all'autoironia delle altre superstar NBA coinvolte nel film e a una scena di culto in particolare, Space Jam ha cominciato a scalare le classifiche dei most rewatchable movies dei siti tutto il mondo, trovando particolarmente d'accordo alcuni degli attuali giocatori NBA, che hanno trascorso la propria infanzia guardando ogni giorno il loro idolo abbattere la difesa dei Monstars.

 

Con ogni probabilità questa interpretazione sarebbe rimasta saldamente al primo posto se, appena due anni dopo, un regista newyorkese con la passione per il basket non avesse deciso di riscrivere definitivamente il rapporto tra Settima Arte e pallacanestro. 

 

Posizione 1

Ray Allen

 

Credo che nessun appassionato di Cinema possa avere alcun dubbio: Ray Allen ha fornito l'interpretazione più profonda mai confezionata da un cestista professionista.

 

In He Got Game, uno dei capisaldi della filmografia di Spike Lee, un ventiduenne Allen è stato in grado di ben figurare in un cast che comprendeva gente come Denzel Washington, John Turturro e Rosario Dawson.

 

Sospinto dal talento straripante di Washington, il giovane Ray è riuscito a entrare alla perfezione nelle dinamiche del rapporto padre-figlio, a smascherare con franchezza le bassezze del sistema di reclutamento di atleti nei college americani e a donare spessore artistico a ogni suo gesto tecnico ripreso dal regista newyorkese.

 

Guardate la sua meravigliosa fluidità nell'uno contro uno tra Jesus e suo padre al campetto: nessun altro film sulla pallacanestro è mai riuscito a fotografare con tale accuratezza al contempo la bellezza del movimento tecnico e lo sviluppo di un nodo focale della trama.

Per la bellezza di quella scena nella gabbia (fisica e figurata) nel campetto, dobbiamo senza dubbio rigraziare l'occhio clinico di Spike Lee, che ha voluto valorizzare al massimo la pallacanestro in ogni suo aspetto, ma Ray Allen riesce per tutta la durata del film a farti credere di essere realmente Jesus Shuttlesworth.

 

Allen si è così trasformato da dilettante in un solido protagonista che vive il suo personalissimo dramma esistenziale.

Anche grazie al lavoro effettuato sul suo protagonista, Spike Lee ha mostrato una volta in più la magia generata da una direzione attoriale di qualità ed è riuscito a trovare la perfetta sintonia tra la Settima Arte e lo sport mostrato nel suo volto più autentico.

 

E pensare che, nel corso della sua eccezionale carriera NBA - 19 stagioni con Milwaukee Bucks, Seattle Sonics, Boston Celtics e Miami Heat - Ray Allen non ha mai cambiato la propria espressione nel corso di una gara.

Sempre con la sua caratteristica espressione al contempo concentrata e rilassata, Allen ha anche fatto registrare il record assoluto di triple realizzate complessivamente in NBA (2973).

 

In attesa di Space Jam 2, dunque, potremo prepararci riscoprendo alcune delle pellicole trash di questa classifica, ridendo di alcuni cameo davvero divertenti o apprezzando per l'ennesima volta quei film sul basket che abbiamo guardato e riguardato: la scelta sta a voi.

 



Chi lo ha scritto

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7 commenti

Terry Miller

1 anno fa

Non avevo idea che così tanti giocatori di basket avessero recitato in film e serie tv

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RayRJJackson

6 anni fa

Non ho mai visto una partita di basket in vita mia.

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Achille Sannino

6 anni fa

beh se non conosci Ray Allen mi sa che non hai visto molte partite negli ultimi 20 anni

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Roberto Rotondo

6 anni fa

Ricordo che inviai questo video a Teo dopo la vittoria di Kobe agli Oscar 😂

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Ci stavo pensando anch'io ahahahah

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Yuri Palamini

6 anni fa

Attento, stai parlando di un quasi premio nobel per la pace 😂😂😂

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Jacopo Gramegna

6 anni fa

La persona seria, ecco cosa non ha mai fatto ahah

Grazie comunque!

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