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8 cose che fino ad oggi non sapevi su Guillermo del Toro

Il regista messicano è ormai conosciuto da tutti: ma quanto lo conosciamo? 

Guillermo del Toro è ormai conosciuto da tutti: La Forma dell'Acqua, forte del suo Leone D'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia e dei suoi 4 Oscar (Film, Regia, Scenografia e Colonna Sonora) su ben 13 nomination, ha reso il nome del regista messicano noto anche a chi non lo conosceva prima del successo. 

Ma Guillermo del Toro fa cinema da tutta una vita. 


E ha schiere di fan che gli vogliono bene in tutto il mondo, anche perché come si può non voler bene a un uomo del genere? 


A uno che ci mette il cuore e l'anima dentro a ogni cosa che fa? 
A un artigiano del cinema che ancora predilige i trucchi prostetici e il make-up proprio perché nato da quella scuola, avendo passato i primi dieci anni di carriera a ideare trucchi ed effetti? 

 

Come si fa a non farsi stare simpatico un bambinone con la mania dei mostri, degli insetti e delle fiabe, dei meccanismi e degli ingranaggi, degli angoli bui delle case e dell'anima? 

Un regista che disegna, scolpisce e dipinge i modelli dei personaggi dei suoi film? 
Uno che è così attento alla palette dei colori dei suoi film che cura minuziosamente ogni aspetto visivo, dalla carta da parati delle stanze ai costumi delle comparse, dalla fotografia sul set alla correzione colore in post-produzione dove satura tantissimo come in Pacific Rim o desatura altrettanto come ne La Forma dell'acqua e si impunta per avere dei neri quasi assoluti?

 

Non si può, infatti. 


E se state leggendo queste righe pensando "Bah, io a Guillermo del Toro non gli voglio bene neanche un po' " allora aspettate qualche minuto prima di andarvene, perché questa Top 8 fa per voi: secondo me arrivati alla posizione numero 1 sarete diventati parte di quei fan di cui parlavo prima, e vorrete bene anche voi a Guillermo del Toro.


Scommettiamo?



Posizione 8

 

 

Gli inizi


Guillermo del Toro ha iniziato a sperimentare e girare cortometraggi all'età di 8 anni, con la cinepresa Super8 del padre. 


Come "attori" usava dei giocattoli de Il Pianeta delle Scimmie e altri oggetti casalinghi: sfortunatamente non esistono reperti che possano farci ammirare questi suoi primi lavori! 

 

Nella foto qui sopra ha un po' più di 8 anni, è il ragazzino con la camicia e gli occhiali: lo stile è identico ancora oggi.

 

Posizione 7



La patata

 

Anche se non ne esiste traccia, si conosce la storia di uno di questi primi corti: la protagonista era una patata serial killer con mire di conquista del mondo, che dopo aver ucciso la mamma di Guillermo del Toro e i suoi fratelli usciva di casa e... veniva schiacciata da una macchina di passaggio. 

La stoffa c'era. 

Posizione 6



Il tassista 

 

I più attenti di voi forse hanno già letto questa storia, ma vale la pena riportarla anche qui.

 

Guillermo del Toro si trovava nella capitale londinese con un monumentale plico di appunti, disegni e bozzetti per il film (ma anche qualcosa de La Spina del Diavolo, Blade II e Hellboy!) ma sfortunatamente scese dal taxi dimenticandolo sul sedile...   

 

Preso dallo sconforto, il regista messicano l'aveva dato per perso ed era anche convinto che lo sfortunato evento fosse in qualche modo un "segno", come se buttarsi nelle grosse produzioni era una cosa da evitare per non perdere se stesso. 

 

Passata la notte, però, ricevette una telefonata: era il tassista, che resosi evidentemente conto dell'importanza di quel plico era riuscito dopo molti tentativi a rintracciarlo... e il resto lo conosciamo: Il Labirinto del Fauno è ancora oggi uno dei più apprezzati film di del Toro, con personaggi, trucchi e costumi che sono ormai entrati a far parte dell'immaginario fantasy del cinema contemporaneo.

 

Nel 2007 ottenne 6 nomination ai Premi Oscar vincendo 3 statuette come Miglior Fotografia, Miglior Scenografia e Miglior Trucco, e fu celebrato in tutto il mondo con un totale di 98 premi e 105 nominations.

 

Quando scendete dai taxi... controllate i sedili!

Posizione 5

 

 

La politica

 

In un'intervista del 2007, Guillermo del Toro ha descritto la sua posizione politica come "un po' troppo liberale".

 

Ha sottolineato che i cattivi nella maggior parte dei suoi film, come l'industriale di Cronos, i nazisti di Hellboy e i franchisti de Il Labirinto del Fauno, sono uniti dalla comune caratteristica dell'autoritarismo. 

 

"Odio la struttura. Sono completamente anti-strutturale nei termini di credere nelle istituzioni. Li odio. 

Odio qualsiasi azienda sociale, religiosa o economica istituzionalizzata"

 

Posizione 4

 

 

James Cameron

 

Guillermo del Toro stava girando Mimic, il suo primo film a Hollywood, quando il padre Federico venne rapito nella loro città natale Guadalajara. 

 

I rapitori chiesero un milione di dollari di riscatto ma il regista messicano aveva investito gli ultimi suoi averi nella produzione del film: non appena James Cameron venne a conoscenza del rapimento del padre dell'amico - i due si conobbero sul set di Cronos, nel 1993 - si fece dare dalla sua banca il milione necessario e lo mise in contatto con un negoziatore di sua conoscenza. 

 

Dopo 72 giorni di contrattazioni Federico del Toro venne rilasciato sano e salvo, anche se i rapitori non vennero mai catturati.

L'amicizia tra Cameron e del Toro non fece altro che rafforzarsi ancora di più, e ancora oggi si danno vicendevolmente consigli ad ogni nuovo film.  

 

Il fatto costrinse la famiglia del Toro ad allontanarsi dal Messico e spostarsi a vivere negli Stati Uniti: il regista ha recentemente dichiarato che 

"Ogni giorno, ogni settimana succede qualcosa che mi ricorda che sono in esilio involontario dal mio paese"

 

Posizione 3



Il budget

 

La location principale de Il Labirinto del Fauno si trovava a Segovia, in Spagna. 

 

In quel periodo la città stava vivendo un periodo di fortissima siccità e le scorte d'acqua erano fortemente controllate e razionate, questo fece sì che sul set Guillermo del Toro non potesse usare alcun tipo di esplosione o effetto pirotecnico. 

Perché non si potevano permettere l'acqua che eventualmente sarebbe servita a domare un incendio, in caso di incidente. 

La cosa portò ad una situazione piuttosto ridicola durante le riprese, perché le pistole non potevano sparare nemmeno a salve e ciò obbligava gli attori a mimare il gesto dello sparo, tanto che a un certo punto a Sergi López, il cattivissimo Capitano Vidal, venne spontaneo urlare "BANG BANG" mentre sparava. 


Con il risultato di provocare una sonora risata della troupe e lo "stop" del regista! 

Tutti gli effetti pirotecnici del film sono stati quindi creati digitalmente in post-produzione, compresi quelli "collaterali" come il carrello delle pistole che si sposta avanti e indietro.

Posizione 2



Lo Hobbit

 

Nell'aprile del 2008 Peter Jackson assunse Guillermo del Toro per affidargli la regia della trilogia de Lo Hobbit, ma dopo più di due anni di ritardi e di pre-produzione che se la prendeva comoda... del Toro abbandonò il progetto. 

E lo abbandonò perché aveva altro da fare. 


Se vi state domandando "un altro filmone?" siete fuori strada: del Toro si prese del tempo per concludere La Caduta, il suo secondo romanzo della trilogia che diede poi vita alla serie tv The Strain e perché stava fondando assieme all'amico e collaboratore Guillermo Navarro, il suo fidato direttore della fotografia, uno studio. 

Mirada Studios sono una casa di produzione multi-piattaforma che si occupa di ideare, inventare, gestire, produrre e creare storie e visual effects, che collabora con aziende come Disney e Nike ma che allo stesso tempo produce cortometraggi di giovani cineasti: andate a vedere il sito cliccando il nome dello studio e stupitevi da soli, perché in poche righe non sono in grado di raccontarvelo come merita...

 

Quindi Guillermo disse di no a un progetto multimilionario e attesissimo dopo il trionfo de Il Signore degli Anelli per due, tutto sommato, piccoli progetti personali. 
Non una cosa comune, che sottolinea ancora di più quanto per quest'uomo la passione venga prima di tutto il resto.

Posizione 1



La Bleak House 

 

Oltre alla casa dove risiede Guillermo del Toro possiede un'altra casa dedicata esclusivamente alla collezione di oggetti e memorabilia cinematografiche, libri, quadri e statue. 

È la Bleak House, che si trova nella San Fernando Valley a due passi da Los Angeles.

 

Dentro si possono trovare una statua a grandezza naturale di Edgar Allan Poe e di H. P. Lovecraft, la "stanza dei vampiri e dei licantropi", la sezione dedicata alle storie per bambini, una parte con oggetti degli horror moderni e un'altra per gli horror più antichi e in tutto oltre diecimila pezzi che ne fanno un vero e proprio Museo dell'Orrore. 

E dato che cominciava a scarseggiare lo spazio, del Toro ha acquistato anche un secondo edificio adiacente al primo. 
Esiste uno più fanatico di lui? 


Uno che ama il cinema e quel modo di fare cinema come lui? 
Penso di no. 

...insomma, siamo alla fine: vero che ora gli volete un po' bene anche voi? 



Chi lo ha scritto

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8 commenti

Jude

6 anni fa

Ahahaha perfetto!!

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Claudio Serena

6 anni fa

Guillermo del Totoro 😀

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Francesca Sica

6 anni fa

Devo cercarlo allora.

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Drugo

6 anni fa

Una volta però ho visto un video in cui la faceva vedere

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Jude

6 anni fa

Anche a me piace tantissimo! Quando faccio la babysitter la propino sempre ai bambini 😅

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Francesca Sica

6 anni fa

😞😞😞

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Drugo

6 anni fa

Non penso sia visitabile

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Teo Youssoufian

6 anni fa

era il mio intento!! 😁

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