#MivestodiCinema
Jacqueline Durran è la costumista del film Barbie.
Vincitrice del Premio Oscar 2019 per Piccole donne, ha dato vita al guardaroba di Barbie nell’omonimo film in uscita il 20 luglio 2023 con Margot Robbie come protagonista.
Il suo ruolo nel film di Greta Gerwig è adesso ancora più fondamentale, perché tra le cose più famose di Barbie ci sono proprio i suoi innumerevoli look: la bambola è davvero interconnessa con la moda, dato che è proprio vestendola che si gioca con lei ed è il giocattolo che può vantare il più alto numero di collaborazioni con designer e brand di tutto il mondo.
[Margot Robbie in una scena del film e il bozzetto di Barbie - Ideazione Jacqueline Durran, illustrazione di Richard Merrit]
È tramite l’abbigliamento che Barbie ci comunica cosa sta facendo.
Fa l’infermiera? Eccola con un completo coordinato dalla testa ai piedi.
Un red carpet? Eccola vestita all’ultima moda.
Ogni bambola viene venduta con un coordinato che cambia e si trasforma a seconda di ciò che sta interpretando. Durran ha effettuato una ricerca estenuante per dare il giusto risalto a questo aspetto di Barbie (e di Ken) consultando più di 60 anni di archivi di abiti dai colori vibranti e pastello: lavanda, blu brillante, azzurro, verde, arancione, giallo, rosa, tantissimo rosa…
Il rosa è importante ovviamente. Ma non è tutto.
"È una parte molto forte del suo guardaroba, ma non è il 100% dei suoi vestiti", ha affermato Durran.
"Ma se vuoi che qualcosa sembri immediatamente Barbie, il rosa è il colore giusto".
[Qualcuno ha detto "rosa"?]
Barbie è sempre perfetta, quindi attraverso i suoi costumi ogni personaggio ha un look che riflette esattamente cosa stia facendo e dove si trovi la Barbie in quel momento.
Naturalmente in Barbie Land c'è più di una Barbie, quindi se vanno tutte allo stesso evento "non sono in uniforme, ma si abbinano tutte".
I due trailer che Warner Bros. ha rilasciato svelano gà decine di outfit della protagonista e un’iconica scena in cui deve scegliere tra una “fantastica” décolleté tacco a spillo rosa con strass (vita normale) e una “banalissima e un po’ scialba”, ma molto comoda Birkenstock marrone (vita reale).
[La Hot Skatin’ Barbie che ha ispirato l’outfit del film]
E via ai diversi total look con accessori assolutamente coordinati, che pare saranno a centinaia e tutti diversi.
Solo nei trailer troviamo Barbie con un costume intero a righe bianche e nere e sfumature retrò - che ricorda la prima Barbie del 1959 - un vestito a quadretti rosa con collana floreale, uno abbinato a un bellissimo cappello e accessori conchiglia, un abito blu a righe con un grande cuore sul corpetto, una disco jumpsuit, un top e uno short, una tuta da lavoro rosa con degli occhiali da sole da vera fashionista, un abito blu in stile anni 70, un altro total look tutto rosa…
Ma non è finita qui: un abbigliamento da marinara a righe, da astronauta, da neve, da campeggio, da olandese, da cowgirl e quello che per ora è sicuramente il più famoso: l’Hot Skatin’ Barbie, ispirato a una Barbie del 1994.
E Ken? Sempre e impeccabilmente abbinato alla nostra eroina, come un ottimo accessorio.
[Ryan Gosling nei panni di Ken e il bozzetto del costume - Ideazione Jacqueline Durran, illustrazione di Richard Merrit]
Greta Gerwig ha parlato della posizione di Ken, interpretato da un ossigenatissimo Ryan Gosling, nel mondo di Barbie: “Ken è stato inventato dopo Barbie, per dare risalto alla posizione di Barbie ai nostri occhi e al mondo.
Quel tipo di mito della creazione che è l'opposto del mito della creazione nella Genesi.
Mattel ha introdotto il personaggio nel 1961 solo dopo aver ricevuto delle lettere che chiedevano di dare a Barbie un fidanzato”.
Ken è sempre stato un personaggio secondario.
Quindi, anche per quanto riguarda il suo abbigliamento, l'interesse amoroso di Barbie era secondario.
Durante un'intervista con Vogue UK, la costumista ha parlato di come i vestiti di Barbie siano sempre più importanti di quelli di Ken: “A nessuno importa di Ken; tutti vogliono solo giocare con Barbie. Vesti Barbie e poi abbini Ken, ma con molte, molte meno opzioni”.
Questo si ricollega a una visione poco esplorata delle bambole Barbie, che è proprio quella su cui la regista sta basando il suo film.
Il punto di vista della regista e sceneggiatrice del film (insieme a Noah Baumbach) è che il giocattolo sia sempre stato giudicato male: la Barbie in realtà è sempre stata rivoluzionaria, perché era la prima bambola con cui le bambine iniziavano a giocare che aveva una carriera, faceva cose e poteva essere davvero qualsiasi cosa volessero che fosse: dalla dottoressa alla pilota di aerei.
Era e è sempre stata una donna indipendente.
Forse, anche grazie a questo film, è arrivato il momento di dare a Barbie ciò che è di Barbie.
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