#MivestodiCinema
Dopo 25 anni Sex and the City è ancora attualissima sia come contenuti sia come guardaroba, grazie agli abiti firmati dalla costumista Patricia Fields che continuano a influenzare diverse generazioni.
Sei stagioni, due film, un prequel (anche se non ufficiale) e un sequel tutti con protagonisti New York, il sesso, l'amicizia e la moda.
Sex and the City era, ed è, stile.
[Carrie Bradshaw di Sex and the City, interpretata da Sarah Jessica Parker]
La Carrie Bradshaw di Sarah Jessica Parker è esplosa sulla scena come una boccata d'aria fresca, con la sua collezione di oltre 100 paia di scarpe, anche se continuo a chiedermi come facesse a farle stare tutte nel suo guardaroba.
Carrie ci ha indicato come un abito da mercatino abbinato a un paio di scarpe griffate e alcuni accessori possa trasformarsi completamente, e come mixare pezzi a volte in totale contrapposizione creando uno styling unico.
[Samantha Jones di Sex and the City, interpretata da Kim Cattrall]
Samantha, di cui sentiamo tutti la mancanza in And Just Like That, era l’emblema dell’audacia femminile con tagli sartoriali, scollature profonde e colori forti.
Il suo carattere aperto e sfacciato veniva sottolineato da gioielli importanti, vertiginosi tacchi a spillo e scollature da capogiro.
Non ha mai avuto paura di osare con le proporzioni, risultando sempre impeccabile ed elegante.
[Charlotte York di Sex and the City, interpretata da Kristin Davis]
Charlotte, il bon ton per eccellenza con il suo stile preppy raffinato e impeccabile fatto di camicette, cardigan e di capelli sempre in perfetto ordine.
Simbolo della femminilità statunitense per eccellenza abbinato ad accessori senza tempo ci ha trasportato in un mondo di cerchietti, stampe floreali e tartan, sfoggiando i capi più classici della serie.
[Miranda Hobbes di Sex and the City, interpretata da Cynthia Nixon]
E poi Miranda, la business woman del gruppo che si presentava sempre con blazer impeccabili abbinati a spille ricercate.
Le lunghezze non superavano mai il ginocchio, colori più ombrosi, ma non per questo meno di tendenza.
L'unica che nel sequel, firmato dai costumisti Molly Rogers e Danny Santiago, ha un cambio di stile più radicale che riflette appieno la crescita e il cambiamento del suo personaggio tramite colori più vivaci e abiti più morbidi e bohémien.
A parte lei, lo stile delle protagoniste (meno una) nella nuova serie non si discosta molto da quella originale, strizzando l'occhio al lavoro eccelso della storica costumista Patricia Fields con alcuni grandi ritorni: dalle famose scarpe Manolo Blahnik usate per la proposta di matrimonio di Big a Carrie o all'abito da sposa di Vivienne Westwood reinterpretato come un abito per il Met Gala (uno splendido omaggio involontario alla stilista inglese morta il 29 dicembre 2022).
[L'abito da sposa di Vivienne Westwood utilizzato nel primo film di Sex and the City e nella seconda stagione di And Just Like That]
Sono ovviamente di parte ma, come ho già avuto modo di scrivere, quel che accade nel mondo reale accade anche nel mondo della finzione: gli abiti dicono molto di chi li indossa e in questo caso sia Patricia Fields sia Molly Rogers e Danny Santiago hanno saputo fare un ottimo lavoro.
È questo che ho sempre amato di Sex and the City: quello che i personaggi della serie indossano riflette perfettamente la loro personalità, con uno stile ben delineato, ma accessibile e in cui ognuno poteva identificarsi.
Ognuno con il proprio stile e ognuno perfettamente in tendenza. Senza tempo. Perché avere stile non significa comprarsi il capo dell'ultima collezione o altrimenti, portafoglio permettendo, lo avremmo tutti.
Avere stile significa usare l'abbigliamento come forma di espressione in linea con la nostra personalità.
Ognuno è diverso e ciò che indossiamo, magari senza nemmenoo accorgercene, riflette molto dei nostri stati d'animo.
[Stili diversi, ma tutti ugualmente efficaci]
Sex and the City ci ha insegnato che il mix and match funziona, che un completo sartoriale dà sicurezza, che non esiste un limite d'età per scoprire un po' di pelle e che del preppy non ci si stanca mai.
Ci ha dato spunti e continua a darceli.
La stessa Carrie, dopotutto, è stata spesso sentita pronunciare affermazioni del tipo: "Mi piacciono i miei soldi proprio dove posso vederli: appesi nel mio armadio".
Ci ha dato una visione diversa del vintage, del second hand e del riciclo, sposando una visione sempre più green e meno consumistica.
Ha creato tendenze culturali e della moda oltre che la capacità di influenzare profondamente le abitudini di spesa facendo conoscere brand e decretandone anche in parte il successo; lo mostrano le statistiche di vendita e di ricerca di tutto quello che è stato visto nella serie, che in alcuni casi, come per le Manolo Blahnik, hanno registrato un aumento del 400%.
Ha fatto sembrare l'alta moda accessibile "alla ragazza di ceto medio che lavora", rendendola protagonista e individuale.
[Alcuni outfit della seconda stagione di And Just Like That]
La nuova serie And Just Like That per quanto riguarda lo stile non è assolutamente da meno.
Forse, con un filo di cattiveria, aggiungerei "meno male".
Perché di ciò che è stato Sex and the City, nel suo sequel rimane solo il piacere di vedere dei bellissimi outfit.
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