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La carriera di J.K. Simmons: Bad gone Good

Bad gone Good

Un caratterista di spessore, capace di lasciare il segno nelle nostre menti e nei nostri cuori malgrado abbia quasi sempre avuto piccoli ruoli di supporto.

 

Così potremmo inquadrare la carriera di J.K. Simmons, un attore che ha cominciato a raccogliere i frutti del proprio duro lavoro solo di recente dopo una carriera passata a inanellare comparsate in film e serie TV.

 

Il suo debutto sul piccolo schermo è datato 1986, con Il braccio violento della legge 3, mentre la sua prima apparizione sul grande schermo è targata 1994, con C'eravamo tanto odiati di Ted Demme: un lasso temporale che già ci dimostra quanta gavetta questo attore nativo del Michigan abbia dovuto fare.

 

 

 

 

Successivamente è diventato uno dei volti noti di ben due serie TV estremamente famose come Law & Order e Oz.

 

Al cinema ha invece faticato un po' di più a trovare con continuità ruoli di spessore: a film dimenticabili come Un Colpo da Campione e Il Club delle Prime Mogli ha alternato pellicole ben più note e di successo come The Jackal, Celebrity e Le Regole della Casa del Sidro.

 

 

 

Nel 1999 ha inaugurato la sua prolifica collaborazione con Sam Raimi e con i Fratelli Coen: Gioco d'amore, The Gift, Ladykillers, la trilogia di Spiderman e Burn After Reading lo hanno consacrato come caratterista di successo e i suoi lavori sul grande schermo si sono moltiplicati a dismisura.

 

Anche Jason Reitman ha ben presto fatto di lui uno dei suoi attori-feticcio: per il regista canadese J.K. Simmons ha recitato in Juno, Tra le Nuvole, Un giorno come tanti, Men, Women & Children e The Front Runner, fornendo spesso prove convincenti.

 

 

[Stando a quanto visto in Spiderman - Far From Home, J.K. Simmons sembra proprio non voler abbandonare il franchise del nostro amichevole ragno di quartiere]

 

 

Certo, non tutti i suoi lavori sono indimenticabili: Postal di Uwe Bol, lo Steve Jobs di Joshua Michael Stern e Terminator Genisys, ad esempio, sono tre delle produzioni meno riuscite a cui ha preso parte nella sua carriera, ma proprio alternando film d'autore e pellicole più leggere J.K. Simmons ha costruito la sua reputazione, arrivando a raccogliere i frutti del proprio trentennale lavoro negli ultimi anni.

 

La sua ormai notissima interpretazione in Whiplash gli ha regalato uno strameritato Oscar come Miglior Attore Non Protagonista nel 2015 mentre la sua apparizione in La La Land, sempre sotto la direzione di Damien Chazelle, è poco più di un cameo ma ha decisamente scaldato i cuori degli spettatori.

 

[Il professor Terence Fletcher di Whiplash, un ruolo indimenticabile]

 

 

Attualmente a Hollywood è ricercatissimo: tra film, serie TV e la sua prolificissima carriera da doppiatore, sembra davvero non potersi fermare un secondo.

 

Il suo prossimo lavoro, 21 Bridges, il cui trailer è stato rilasciato al Comic Con di San Diego, è circondato da non poche attese.

 

Vederlo nel nuovo prodotto dei Fratelli Russo accanto a Chadwick Boseman e Sienna Miller sarà il solito, enorme, piacere.

 

Dopo una carriera così lunga, J.K. Simmons si merita tutto il suo successo.

 

 

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