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Situata a a nord-ovest nell'Oceano Pacifico, la Fossa delle Marianne è la depressione oceanica che vanta la maggiore profondità della Terra.
Con gli 11.007 metri dell'abisso Challenger e un arco di espansione di circa 2 chilometri e mezzo, la fossa si posiziona a metà fra due placche tettoniche densamente popolate da vulcani sottomarini.
La storia delle rilevazioni sulla profondità massima di questa leggendaria depressione (che misura quasi 2000 metri in più del Monte Everest!) inizia nel 1872 con quella che viene considerata la prima spedizione oceanografica, che prese il nome di Challenger.
Nel corso del secolo scorso le misurazioni operate da vari equipaggi si sono ripetute diverse volte tramite strumenti di rilevazione che non prevedevano l'immersione di palombari nelle profondità degli abissi.
[Le dimensioni... contano!]
Il primo team a tentare un'immersione con esseri umani nella fossa fu quello del battiscafo Trieste della U.S Navy, progettato da ingegneri svizzeri e costruito in Italia, che nel 1960 portò il Tenente di Vascello Don Walsh e James Piquard a - 10.916 metri.
Ma un primato - per ora ineguagliato - rispetto alle profondità misteriose e affascinanti della fossa ha un debito importantissimo con il mondo del Cinema.
James Cameron, oltre ad essere uno dei cineasti più famosi del mondo, è da sempre appassionato di esplorazioni, specialmente quelle legate al blu profondo dei sette mari (c'è persino qualcuno che sostiene che ami talmente tanto l'acqua da fare "ciaff, ciaff, ciaff" nelle pozzanghere quando piove).
Il che non è precisamente una novità per gli appassionati dell'opera cameroniana che, tra le riprese sottomarine del Titanic - operate dallo stesso Cameron per il film omonimo del 1997 - e le ambientazioni del travagliatissimo The Abyss, è sempre stata prodiga di immaginari bagnati dall'acqua salata.
[La prua del vero Titanic - esausta e sommersa - ripresa dalla macchina da presa di James Cameron]
Ma vi siete mai domandati che fine avesse fatto il buon James nel lasso di tempo fra il suo penultimo film, Titanic (1997) e Avatar (2009)?
Unite la profondità della fossa, la passione irrefrenabile di Cameron, una collaborazione con National Geographic, aggiungete qualche milionata di dollari, un sottomarino costruito su misura per un'impresa epica e avrete la risposta.
Il 26 marzo 2012, dopo una discesa di cinque ore, James Cameron è stato il primo essere umano ad aver compiuto un'immersione in solitaria raggiungendo il fondale della Fossa delle Marianne toccando i -10.898 m.
Un avvenimento epocale come questo poteva forse non essere immortalato dalla macchina da presa di un regista navigato come il papà canadese di Terminator?
Certo che no!
Gli sforzi di Cameron e della sua nutritissima crew vennero infatti ripresi - dalla fase di progettazione e costruzione del sottomarino (durata sette anni), passando per le immersioni di prova, fino all'impensabile cimento finale - e montati nella sua forma definitiva, ossia il documentario James Cameron: Sfida negli Abissi.
[Il Deepsea Challenger: il sottomarino utilizzato da James Cameron per raggiungere il fondo della fossa delle Marianne]
“Il sottomarino stava rallentando mentre mi avvicinavo all’obiettivo.
Per un lungo istante ho pensato a quanto stavo realizzando. Poi mi sono subito dato da fare.
Ero a poche centinaia di metri dal fondo e dovevo mettere a punto la zavorra, regolare le telecamere, accendere le luci dei riflettori.
Mentre l’altimetro procedeva con il conto, ho visto il bagliore del fondo.
Era il posto più desolato della Terra”.
James Cameron
Il film ci guida attraverso un universo fatto di passione per l'esplorazione estrema conducendoci fino al fondale della fossa, popolato da strane creature con l'aspetto di alieni e dominato da un silenzio millenario.
Ovviamente in compagnia dell'esigente e folle James Cameron.
[Ma che bel pesciolino sorridente!]
Se siete curiosi di esplorare l'angolo più remoto del pianeta Terra e vedere come il tre volte premio Oscar James Cameron sia giunto fin lì... beh, sapete cosa dovete fare!
"È un posto lunare, molto desolato e isolato.
Mi sono sentito come se nello spazio di un giorno fossi andato su un altro pianeta e fossi tornato indietro.
È un mondo assolutamente uniforme, del tutto alieno.
Precipitare nel baratro spalancato dell'oceano, attraverso l'oscurità, è un qualcosa che un robot non è in grado di descrivere"
James Cameron
Buona immersione!
Questa articolo ti ha permesso di scoprire un film di cui magari non sapevi l'esistenza?
1 commento
Adriano Meis
4 anni fa
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