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Mickey 17 è il nuovo attesissimo film di Bong Joon-ho, vincitore di 3 Premi Oscar per Parasite, finalmente presentato nella sezione Berlinale Special del 75° Festival del Cinema di Berlino.
Arricchito da un cast di grandi nomi come Robert Pattinson, Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo e tratto dal romanzo di fantascienza Mickey7 di Edward Ashton, Mickey 17 è un action movie fantascientifico ricco di humor e con la consueta dose di satira sociale che contraddistingue lo stile di Bong, compresi i film realizzati in lingua inglese come Snowpiercer e Okja, con i quali condivide diverse tematiche.
[Il trailer di Mickey 17]
L'ingenuo Mickey Barnes (Robert Pattinson) è costretto a fuggire da una spietata gang di creditori dopo un investimento fallito insieme al socio Timo (Steven Yeun).
I due si arruolano come volontari in una missione di colonizzazione spaziale sul pianeta nevoso Nifleheim - come la leggendaria Terra del Ghiaccio della mitologia norrena - Timo come pilota e Mickey come "expendable", ossia un lavoratore al quale vengono affibiate le missioni più rischiose, oltre che invasivi procedimenti medici, dato che in caso di morte può esserne "ristampata" una nuova versione che ne condivide la memoria, ma non sempre la personalità.
Durante una pericolosa esplorazione Mickey 17 - così come le versioni stampate fino a quel momento - cade in una crepa e viene dato per morto.
Quando il redivivo Mickey fa rientro alla base scopre che una nuova, sfacciata versione di sé è già stata stampata: i due "duplicati" si troveranno costretti a cooperare per evitare la totale cancellazione, dividendosi le attenzioni dell'amata Nasha (Naomi Ackie) e diventando involontari protagonisti della lotta contro il tiranno Kenneth Marshall (un trumpiano Mark Ruffalo) e della moglie Ylfa (Toni Collette).
Mickey 17 ha avuto una gestazione travagliata: dopo l'annuncio del progetto nel 2022, il film ha visto più volte rimandare la propria data di uscita, segno che le "malelingue" hanno interpretato come indicazione di probabile rimontaggio, nonostante Bong avesse più volte assicurato di avere i diritti sul final cut, soprattutto dopo il successo planetario di Parasite.
[Il doppio Robert Pattinson di Mickey 17]
Giunto finalmente sul grande schermo Mickey 17 probabilmente lascerà spiazzati gli spettatori che si sono affacciati al lavoro del regista coreano con Parasite, ma che nonostante appaia come un film "minore" - virgolette d'obbligo quando si parla di un budget di circa 150 milioni di dollari - nella filmografia dell'autore coreano è perfettamente inserito in un discorso artistico che attraversa i generi e i registri, continuando a parlare di temi importanti tramite la chiave dell'ironia e dell'eccesso.
Come nelle opere precedenti di Bong Joon-ho anche in Mickey 17 i protagonisti sono gli ultimi della società, coloro che si trovano costretti a sottostare a un sistema che li opprime con il sorriso sulla faccia, mantenendo a fatica la propria dignità. Mickey, povero e senza espedienti, si trova costretto a barattare una singola esistenza autentica con un'eternità al servizio del Capitale, incarnato nel film da un luciferino e (inevitabilmente) stupido politico fascista - interpretato da un Mark Ruffalo che prende diretta ispirazione dai manierismi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ai tempi aveva aspramente deriso e criticato Parasite - e da un lupo vestito da pecora come la Ylfa ("lupo", appunto) di Toni Collette.
In Mickey 17 l'essere umano che sta in fondo alla catena alimentare e sociale non è solo spendibile, ma anche infinitamente replicabile: è un numero al servizio della produzione.
Nel mondo di Nifleheim persino la carne viva e vivente può essere banalmente replicata con una futuristica stampante 3D, ulteriore sberleffo di Bong a una società in cui la tecnologia non serve la collettività bensì l'individuo che ne può trarre vantaggio.
L'ambientazione glaciale e il tema della rivolta creano un ideale ponte tra Mickey 17 e Snowpiercer, il primo film in lingua inglese di Bong, che nella sua satira farsesca e grottesca non teme di rifarsi al Cinema di Paul Verhoeven e in particolare a Starship Troopers, con il quale condivide la similarità nel design delle creature aliene (quei "creepers" che sembrano tanto Okja) e il tema del parassitismo, che se in Parasite veniva visto come l'inevitabile invasione degli spazi dell'1% da parte dei meno abbienti, in Mickey 17 viene declinato in tema colonialista come appunto in Starship Troopers, offrendo un commentario particolarmente attuale e ficcante, soprattutto pensando a certe aree del mondo.
[Il doppio doppio Robert Pattinson di Mickey 17]
La più grande abilità di Bong è quella di scrivere e dirigere film pensanti usando i mezzi di produzione appartenenti al mondo che critica, senza mai passare per ipocrita.
In Mickey 17 l'importante budget è devoluto alla creazione di un mondo ricco di dettagli e di effetti visivi, arricchito da un cast che sembra un effetto speciale a sé stante.
Lo sfrontato Robert Pattinson arricchisce il proprio invidiabile curriculum di una doppia parte, caratterizzando i rispettivi Mickey 17 e 18 con diversi accenti e personalità; Mark Ruffalo e Toni Collette sono eccellenti nel calibrare la loro interpretazione sul tono preciso del Cinema di Bong, in equlibrio tra farsa e umanesimo, mentre Naomi Ackie, Steven Yeun e Anamaria Vartolomei (la bravissima interprete de La scelta di Anne) interpretano personaggi di contorno ben caratterizzati e inseriti in una storia che tende a complicarsi da sola, specie nel terzo atto.
La fotografia di Darius Khondji, il montaggio di Yang Jin-mo e le musiche di Jung Jae-il danno al film profondità e ritmo, oltre che un look riconoscibilissimo in quanto collaboratori di lunga data del regista coreano.
Nella sua genuinità Mickey 17 è sicuramente un'opera che magari non avrà la portata artistica di Parasite o di Memories of Murder, ma è un film che intrattiene, diverte e "fa pensare": in poche parole un autentico film di Bong Joon-ho.
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