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The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes, diretto da Tomohisa Taguchi, è un film di animazione giapponese che intreccia come molti prodotti di questa provenienza elementi di fantascienza, romanticismo e affronta tematiche come la perdita, il sacrificio o i problemi familiari.
Basato sul romanzo di Mei Hachimoku, il film si distingue per le sue immagini suggestive a cui però corrisponde una narrazione a mio avviso alquanto frettolosa, che si declina anche nella brevità della pellicola rispetto alle potenzialità della trama: compresi i titoli di coda, non si rimane in sala per più di un'ora e un quarto.
[Il trailer italiano di The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes]
La storia di The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes ruota attorno a due adolescenti, Kaoru Tōno e Anzu Hanaki, che scoprono l'esistenza di un misterioso tunnel chiamato "Tunnel di Urashima".
Questo tunnel ha delle capacità particolari che, se all'inizio del film sembrano chiare, con il tempo risultano alquanto confuse.
Quello che sappiamo con certezza è che il tempo che si trascorre al suo interno è diverso da quello del mondo esterno: alcuni minuti dentro possono corrispondere a ore fuori; questo intrigante espediente è uno dei tanti non usati a dovere da una trama che segue linearmente ciò che ci si aspetterebbe e raramente stupisce.
L'aspetto più interessante è sicuramente la caratterizzazione di Kaoru, un ragazzo che vive con il senso di colpa per la morte della sorellina Karen: il suo desiderio più profondo è riportarla in vita e, quando scopre l'esistenza del tunnel, vede un'opportunità per realizzare questo desiderio.
Stringe perciò un'alleanza (la chiamano proprio così) con Anzu, una ragazza trasferita nella sua scuola, per scoprire i segreti del tunnel.
[I due protagonisti di The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes]
Attraverso questa vicenda The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes esplora temi universali come la perdita o l'ambizione e realizzazione dei propri sogni, ma lo fa secondo me in modo spesso piuttosto prevedibile.
Non esistono colpi di scena finali che colpiscono particolarmente e, per quanto il tunnel di Urashima possa costituire una metafora interessante per i rimpianti e le scelte che facciamo nella vita, non basta a costruire un palazzo solido su cui basare il film.
La capacità di cambiare il passato è un topos letterario e cinematografico, così come, specie negli anime, la relazione tra un ragazzo timido e la ragazza "scontrosa" dalla forte personalità.
Forse, avendo già visto questa storia declinata in molti modi, uno spettatore abituato a questo genere di film potrebbe restare in attesa di qualcosa di nuovo, oppure di travolgente, che però qui non arriva.
Agli occhi di un adolescente, target a cui The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes sembra rivolgersi, potrebbe invece risultare interessante il legame del film con il senso di appartenenza e il bisogno di trovare il proprio posto nel mondo.
La relazione tra Kaoru e Anzu nella sua semplicità è del resto quella di due compagni di classe che, incontratisi per caso, trovano forza e conforto l'uno nell'altro mentre affrontano le loro paure più profonde; forse rendere gli adolescenti puramente tali senza pretendere molto da questa storia è il maggior pregio e anche il maggior difetto del film.
L'elemento fantascientifico in fondo ci farebbe pensare che stiamo osservando qualcosa che va al di là della quotidianità e della logica, invece a partire dalla sua animazione The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes è semplice e immediato: gli scenari sono dipinti con cura e molti dettagli, creando un'atmosfera che oscilla tra il reale e il fantastico.
Il tunnel di Urashima, in particolare, è rappresentato come un luogo quasi onirico, con luci soffuse e colori che cambiano in modo surreale, per poi però essere continuamente legato alla tecnologia: fondamentale il momento in cui i ragazzi cercano di capire se le e-mail funzionano anche all'interno del tunnel.
[Un'immagine da The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes]
La colonna sonora di The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes, composta da Harumi Fuuki, contribuisce significativamente all'atmosfera onirica, ma anche a quella quotidiana: due contraddizioni forse troppo marcate nel film.
Le musiche sono delicate ed evocative, nella versione italiana al cinema sono corredate di sottotitoli per il supporto che forniscono alle scene e sono perfettamente allineate con il tono nostalgico e riflessivo della narrazione.
Le scelte di adattamento e doppiaggio, poi, hanno a mio avviso volutamente appiattito i dialoghi quasi come a creare volutamente una monotona cantilena di certi passaggi, spesso ripetuti, dove più che la tensione emotiva si ricerca la dolcezza e la calma.
The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes non è forse tra i migliori anime usciti ultimamente, ma consente di trascorrere un'ora in compagnia di una vicenda tenera senza pretese, che potrebbe affascinare soprattutto i fan del mondo giapponese e delle sue atmosfere, facendoli immergere nella comfort zone di una disarmante, eppure sana, prevedibilità.
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