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IF - Gli amici immaginari è una commedia fantasy diretta da John Krasinski, noto al grande pubblico per il ruolo di Jim in The Office e per essere lo sceneggiatore e regista dei due horror silenziosi A Quiet Place e A Quiet Place II.
Dopo la tragica morte della madre, Bea (Cailey Fleming) si traferisce con il padre (John Krasinski) lontano da New York.
All’età di 12 anni Bea ritorna a New York temporaneamente a casa della nonna (Fiona Shaw), che dovrà badare a lei nell’attesa dell’operazione cardiaca del padre.
La casa scatena nella ragazzina una serie di ricordi e Bea comincia a vedere delle creature bizzarre: sono IF, gli amici immaginari nati dalla mente dei bambini.
Capitanati da un certo signor Cal (Ryan Reynolds), gli IF stanno cercando bambini a cui fare compagnia perché i loro precedenti bambini sono ormai cresciuti e non ricordano la loro esistenza.
Toccherà dunque a Bea aiutare Cal e gli IF a trovare nuovi bambini di cui prendersi cura.
[Il trailer di IF - Gli amici immaginari]
Non è facile inquadrare un film come IF - Gli amici immaginari perché a mio avviso vive di tanti, tantissimi bassi.
Seppure la trama proceda in modo lineare e la questione degli IF vada a evolversi mutando un po’ le premesse iniziali, il tutto è messo scena in modo buffo e incoerente.
Dopo che viene dato un background completo a Bea, mostrando il modo in cui si approccia al mondo e ai suoi cari, non viene spiegato come mai veda tutti questi amici immaginari. Sembra una cosa di poco conto ma, evitando spoiler, durante lo sviluppo del film è chiaro come ciò non torni e non abbia senso nell’universo narrativo creato, in cui gli adulti non vedono più gli IF e i bambini riescono a vedere solo il proprio IF.
[Una scena da IF - Gli amici immaginari] IF - Gli amici immaginari
Blossom (Phoebe Waller-Bridge) e Blue (Steve Carell), i due principali IF che accompagnano Bea in tutta l’avventura, all’inizio trovano un proprio spazio senza però maturare e si perdono nella grande quantità di IF a confronto, doppiati da altrettanti attori stellari: Emily Blunt, Matt Damon, Sam Rockwell, Bradley Cooper… difficile elencarli tutti essendo veramente tanti!
In IF - Gli amici immaginari Cal è forse il personaggio presentato nel modo peggiore: quando Bea lo incontra la prima volta non si fa particolari domande su chi sia né sul perché stia cercando di aiutare gli IF a trovare nuovi bambini.
Bea accetta dunque passivamente che quest’uomo (che, tra l’altro, sembra conoscerla) possa vedere gli IF - normalmente gli adulti non li vedono - senza farsi problemi.
Di per sé Cal non ha spessore: si limita a fare l’adulto burbero che conosce gli IF come le sue tasche e smette di essere rilevante quando Bea inizia a cercare soluzioni per gli IF.
Non a caso, viste queste premesse, qualsiasi colpo di scena viene annullato e, anzi, individuato quasi immediatamente con escamotage ridicoli e scene che a volte si traducono direttamente con quelli che secondo me sono errori di regia.
Quando si scopre il vero scopo degli IF in IF - Gli amici immaginari la confusione regna sovrana, non tanto per quello che devono fare le creature quanto nel modo in cui viene realizzato nel film.
Il finale, che riprende la cosa per dare una rapida conclusione ad alcuni degli IF che ci sono stati mostrati, riprende il motivo sopracitato ma senza coerenza con quanto mostrato in precedenza.
A film finito, salvo un paio di momenti drammatici interessanti e il character design accattivante di alcuni IF, non resta granché.
IF - Gli amici immaginari è dunque a mio avviso un’occasione sprecata per John Krasinski, che confeziona un film per ragazzi svogliato e dimenticabile.
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