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Le 20 regole per un attore Marvel

Ovvero: come rendere quasi sgradevoli stipendi a sei zeri.

Il Marvel Cinematic Universe ha compiuto 10 anni, e in questo decennio sono trapelate curiosità e indiscrezioni riguardo il codice di condotta per attrici e attori che indossano il costume di un supereroe Marvel.

 

 

1. Non puoi apparire in film della concorrenza

 

Ovvia, lapalissiana e forse falsa, questa regola fu spifferata da Chris Hemsworth durante un Comic-Con del 2017, che definì "illegale" per un attore Marvel recitare in un film DC.

 

Regola infranta però da Adewale Akinnuoye-Agbaje, Halle Berry, Idris Elba, Natalie Portman, Chris Evans, Michael Fassbender, Lawrence Fishburne, James Marsden, Tommy Lee Jones, Zoe Saldana, Ryan Reynolds, Ben Affleck, Hugo Weaving, etc.

E forse si è chiuso un occhio pure su Josh Brolin con la questione Thanos/Cable in quanto si trattava sempre di personaggi Marvel.

 

Quindi o il sig. Hemsworth spiega meglio a noi o qualcuno spieghi meglio a lui.

 

 

 

[...e lui sarebbe il prossimo]

 

2. Niente spoiler alla stampa

 

Altra regola scontata (tranne per Mark Ruffalo): gli attori del MCU devono usare il contagocce nelle interviste.

 

[Su Infinity War: "Aspetta di vedere questo, tutti muoiono! [...] Be' non tutti"]

 

 

3. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

 

La Disney presto o tardi, velocemente o con calma, apre gli armadi di tutti in cerca di scheletri.

Se non ce ne sono meglio per te, se invece trova anche solo un ossicino...

 

 

 

 

 

4. Non puoi avere troppe "divergenze creative" o contrattare eccessivamente per il compenso 

 

Questa regola è probabilmente nata grazie/per colpa di Edward Norton, che per L'Incredibile Hulk si impose pesantemente sulla sceneggiatura, atteggiamento che ha aperto poi la strada a Mark Ruffalo.

 

Destino simile, ma per cause più venali, per Terrence Howard, sostituito da Don Cheadle nei panni di James 'War Machine' Rhodes dal secondo Iron Man in poi. 

 

 

 

 

 

5. Devi diventare un tutt'uno con la palestra e mantenere una forma fisica impeccabile

 

Ogni tanto, dai social di attrici e attori, saltano fuori video dei loro allenamenti: la più recente è Brie Larson in preparazione al suo ruolo nel costume di Captain Marvel.

 

Ma per i fan di Parks & Recreation è stata abbastanza impressionante (non per Christian Bale) la trasformazione di Chris Pratt per indossare gli abiti di Star-Lord in Guardiani della Galassia.

 

 

 

 

 

6. Devi allenarti intensamente nel combattimento corpo a corpo e imparare le varie coreografie

 

Come se il punto precedente non fosse abbastanza, la Disney non ti riempe di milioni di dollari solo per indossare un costume e dire le tue battute.

 

Così se sei Chadwick Boseman e devi recitare in Black Panther vai in Florida e ti fai allenare dall'artista marziale Marrese Crump, se sei Benedict Cumberbatch e devi recitare in Dr. Strange devi imparare tutte le movenze per i vari incantesimi, e via dicendo.

 

 

 

7. Lascia il lavoro sporco agli stuntmen 

 

Ma come?!

Allenamento fisico, arti marziali e coreografie, e poi mi tieni nella campana di vetro? Non proprio.

 

Diciamo che la maggior parte degli stunt può essere svolta "normalmente", eventualmente coadiuvata dalla CGI, ma scordatevi follie alla Tom Cruise/Jackie Chan: quelle le fanno fare ai professionisti. Anche perché potete immaginare le polizze assicurative in certi ambienti.

 

[Lo stuntman ufficiale di Chris Hemsworth]

 

 

8. Per contratto devi girare il mondo per promuovere i film 

 

Viaggiare per il globo, i red carpet, immergersi nelle folle adoranti che urlano il tuo nome, firmare autografi e concedere diverse interviste ogni giorno può sembrare allettante... ma l'organismo umano non sta a guardare i premi vinti o i conti in banca: jetlag, privazione del sonno e simili possono essere un tantino troppo.

 

 

 

 

 

9. Non escludere che il tuo personaggio possa necessitare di ore e ore di trucco e parrucco 

 

L'esempio più lampante l'abbiamo forse nella saga dei Guardiani della Galassia, dove abbiamo svariati attori - con personaggi alieni - quasi irriconoscibili, come Dave Bautista, Zoe Saldana, Pom Klementieff, Michael Rooker o Karen Gillan.

 

Bautista, per diventare Drax, si sottoponeva a 3 ore di trucco per il primo film (scese a 90 minuti per il secondo) piu una sauna obbligatoria per far sciogliere il trucco a fine giornata. 

 

Per diventare Nebula Karen Gillan doveva sopportare 5 ore di trucco per il primo film e due ore e mezza per il secondo. 

 

[...e si è pure dovuta radere la testa]

 

 

10. Se ti chiamano per un reshoot, tu vai 

 

Esatto, non importa in che parte del mondo tu sia, se stai girando un altro film o se sei semplicemente in vacanza in un posto esotico: se in fase di montaggio risulta mancare una qualche scena del tuo personaggio molli tutto e vai a girarla.

 

Com'è successo a Idris Elba che, all'indomani della fine delle riprese di Long Walk to Freedom, è dovuto passare da Nelson Mandela a Heimdall e girare scene extra per Thor: The Dark World.

E non la prese benissimo.

 

 

 

 

11. Non puoi rifiutare camei in altri film Marvel 

 

I fan amano i camei, e da quest'anno dovremo fare a meno di quelli di Stan Lee.

Ma, come per la regola precedente, se mamma Disney chiama tu vai a girare i camei, anche se i film con il tuo personaggio sono ben lontani, sulla tua agenda.

 

 

 

12. Dai quasi per scontato il fatto di firmare un contratto per molteplici film 

 

Un'informazione che difficilmente diventa di dominio pubblico, si sa solo che Samuel L. Jackson ha firmato per 9 film e Robert Downey Jr. per 4 (anche se alla fine son diventati 9, quindi se serve e il personaggio va forte… si rinegozia, ne$$un probl€ma).

 

 

 

 

 

13. È facoltativo, ma se "fai i compiti" è meglio

 

Una grossa fetta del target dei cinecomic ci tiene che gli attori conoscano il loro personaggio, quindi basta che l'attrice o l'attore posti una foto di sé con un fumetto aperto o dichiari di divorarne dozzine al giorno... e l'entusiasmo sale alle stelle.

 

 

 

[Se poi lo fai pure con un pigiama a tema...]

 

 

14. Devi mantenere un'immagine pubblica sana e positiva 

 

Già.

A costo di ostentare, dite a tutti che fate beneficenza, che donate soldi agli ospedali pediatrici, che aiutate le vecchiette ad attraversare la strada e che tirate giù dagli alberi gli aquiloni dei bambini. 

 

Magari fatelo col costume dell'eroe che interpretate e magari assicurando che ci sia qualcuno a fotografare e postare in rete.

E, ovviamente, evitate sbronze, overdosi, risse, dichiarazioni scomode et simili.

 

 

 

 

 

15. Preparati a cedere le tue fattezze 

 

Disney e fumetti, anche solo individualmente, puntano da sempre tantissimo sul merchandising, figuriamoci quindi quando collaborano.

 

 

Le action figures del Dr. Strange devono ricordare Benedict Cumberbatch, perché immaginate la reazione del fan che le compra e si ritrova Carlo Conti col mantello.

Ecco.

 

Quindi ci sarà un momento in cui la vostra faccia verrà "catturata" con uno scanner 3D, e da quel momento non sarà più vostra.

Con un buon agente, tuttavia, potreste ottenere una piccola percentuale dal merchandising.

 

 

 

[Ecco.]

 

 

16. In nessuna scena il vostro personaggio fumerà 

 

Dall'acquisto della Marvel da parte della Disney il CEO Bob Iger è stato chiaro: niente fumo.

 

Nemmeno un tradizionale sigaro per Nick Fury.

 

 

 

[Ok: questo gli è scappato. E poi era un cattivo]

 

 

17. Non puoi portare le sceneggiature a casa 

 

Elizabeth Olsen ha rivelato che per la sceneggiatura di Avengers: Infinity War le erano state proposte 5 ore di tempo per leggere la sceneggiatura, su un tablet, in una stanza vuota e dopo averle fatto lasciare fuori il telefono.

 

Lei a quanto pare rifiutò chiedendo solo le pagine con le sue scene, ma altri attori hanno accettato questa prassi.

 

Paul Bettany invece ha rivelato che addirittura a certi attori hanno dato sceneggiature false per evitare falle di informazioni.

Quindi sì: diciamo che nessuno si fida di te.

 

 

 

[Una delle sale riunioni in cui la Marvel discute le sceneggiature]

 

 

18. Potrebbero "rapirti" con furgoni anonimi e portarti in posti sconosciuti per girare determinate scene 

 

Succede frequentemente che gli attori vengano messi su un qualche mezzo di trasporto e durante il viaggio gli viene rivelata la scena che stanno andando a girare.

 

Loro devono, con non poca difficoltà, assimilare la scena nel tempo del tragitto e una volta arrivati sulla location recitarla, com'è accaduto per le scene finali di Infinity War, delle quali gli attori, fino a prima di salire a bordo del mezzo, non sapevano nulla.

 

 

 

[Vi immaginate Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson e i fratelli Russo lì dentro a discutere delle scene?]

 

 

19. Porti a termine il tuo lavoro, anche se licenziano il regista e la cosa ti disturba 

 

In realtà questo è (per ora) un caso unico nel MCU. Bisogna tornare al 2011 quando la regista Patty Jenkins doveva dirigere Thor: The Dark World.

 

Sostanzialmente fu Natalie Portman a convincere la Marvel ad assumerla, e in un periodo in cui l'attrice voleva prendersi una (potenzialmente lunga) pausa dalle scene per fare la mamma, aveva deciso di recitare nel secondo film sul Dio del Tuono solo per la Jenkins.

Che fu licenziata senza preavviso.

 

Questo almeno è quanto si vocifera, la versione ufficiale è che c'è stata una separazione consensuale e amichevole per "divergenze creative" (vedi regola 4).

 

La Portman andò su tutte le furie per questo e portò a termine il suo compito, esclusivamente perché costretta dal contratto.

 

 

 

 

 

20. Se si dovesse presentare l'eventualità, fatti da parte e cedi il costume 

 

Forse la più triste, ma è successo.

Quando Marvel e Sony hanno deciso di collaborare consentendo all'Uomo Ragno di comparire nel MCU, avendo scritto un Peter Parker giovane, Andrew Garfield non era più adatto e si è dovuto mestamente fare da parte lasciando il posto a Tom Holland.

 

[Un poco emozionato e ancor meno entusiasta Andrew Garfield che annuncia al mondo di essere il nuovo Spider-Man]

 

Il suo discorso al Comic-Con 2011:

 

"Stan Lee dice che la ragione per cui Spider-Man è così popolare è perché tutti noi possiamo rapportarci a lui, e sono d'accordo.

Ho avuto bisogno di Spidey nella mia vita quando ero bambino e mi dava speranza.

 

In ogni fumetto che leggevo, lui viveva la mia - e di ogni ragazzino magrolino - fantasia di essere più forte, di essere libero del corpo in cui sono nato e quella dondolante sensazione di volare.

E con i poteri ricevuti, al contrario della maggior parte che si sarebbe lasciata corrompere, ha fatto del bene.

 

E io penso che tutti noi desideriamo di avere il coraggio di prendere più spesso le difese di noi stessi, dei nostri amati, o persino di un estraneo che vediamo maltrattato.

Peter Parker mi ha ispirato per sentirmi più forte.

 

Ha reso me, Andrew, più coraggioso.

Mi ha rassicurato che, a fare la cosa giusta, ne vale la pena, vale il sacrificio, vale il dolore, vale pure le lacrime, le ferite e il sangue.

E non sarei in grado di stare qui di fronte a voi, gente, senza la sensazione di avere Spider-Man accanto a me, con la sua mano rassicurante sulla mia spalla assicurandosi che non svenga causandomi un trauma cranico.


Ha ispirato infinite persone, ragazze, ragazzi, uomini, donne, tutti noi. E ha salvato vite, e ha salvato la mia.

 

Devo tanto a Webhead, e devo tanto a 'Stan the Man".

E sono onorato di essere qui, come se voi non lo sapeste, a condividere il lavoro che abbiamo fatto con tutti voi.

  

Questo è il mio primo Comic-Con... questo è decisamente il momento più figo della mia vita e grazie a voi per essere qui a condividerlo con me!"

 

 

Sarei tanto voluto essere accanto a lui per abbracciarlo, quando gli dissero che non sarebbe stato più lui Spider-Man...

 

 

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