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FKFF 2024: sguardi al passato, rapporti umani e futuro

La 22ª edizione del Florence Korea Film Fest è stata ricca di novità e ha visto il trionfo indiscusso di Cobweb, commedia nera di Kim Jee-woon con protagonista Song Kang-ho

Si è conclusa la 22ª edizione del Florence Korea Film Fest, il festival organizzato dall'Associazione Culturale fiorentina Taegukgi - Toscana Korea Association che da più di 20 anni si occupa della promozione del Cinema coreano in Italia attraverso lungometraggi, cortometraggi, retrospettive e masterclass esclusive, coinvolgendo anche attori, autori e critici protagonisti di questo affascinante universo culturale. 

 

A partire dal suo manifesto quest'anno il festival ha voluto celebrare la freschezza e la vivacità del Cinema coreano, focalizzandosi sulle prospettive future che la penisola, con la quale condividiamo ormai 140 anni di relazioni diplomatiche, è e sarà in grado di mettere a fuoco nelle nuove produzioni. 

Come ogni anno anche per questa edizione del Florence Korea Film Fest il programma è stato suddiviso in sezioni: la sezione Orizzonti Coreani e l'Independent Korea dedicata al Cinema indipendente, la sezione dei corti realizzata con la partecipazione della Chung-ang University, una retrospettiva omaggio a Lee Byung-hun e una selezione tributo al Cinema degli anni '60. 

 

Ha aperto il Florence Korea Film Fest 2024 il regista Um Tae-hwa con il suo thriller Concrete Utopia, campione d'incassi in Corea e incentrato sulla sopravvivenza di un gruppo di cittadini all'interno di una residenza dopo un forte terremoto battuto a Seul. 

 

Lo ha chiuso invece Jason Yu con Sleep, ultima apparizione di Lee Sun-kyun dopo la sua tragica e prematura scomparsa.

 

[Il trailer del Florence Korea Film Fest 2024]

 

 

L'evento ha dimostrato come sempre la sua unicità grazie alla qualità degli eventi collaterali alle proiezioni e alla raffinatezza della selezione di lungometraggi dedicata agli ospiti in sala.

 

Fuori dalle sezioni è stata per esempio prevista la prima di italiana di Taste of Horror, film collettivo di grande successo in Corea del Sud costituito da 6 cortometraggi diretti da cinque acclamati registi.

 

Il divo coreano Lee Byung-hun, ospite speciale del Florence Korea Film Fest e protagonista di una masterclass, è stato omaggiato con la proiezione di una rosa di veri e propri cult del Cinema coreano come A Bittersweet Life di Kim Jee-woon (anche lui ospite del festival), Once in a Summer di Jon Keun-shik, Keys of the Heart di Choi Sung-hyun, Inside Men di Woo Min-ho e infine Masquerade di Choo Chang-min, kolossal in costume del 2012 ambientato nel XVII secolo, dove l'attore interpreta il re Gwanghae. 

Nella sua masterclass si è parlato del debutto a Hollywood, delle differenze tra Cinema statunitense e coreano e del suo percorso nel mondo della serialità televisiva, in particolare della sua partecipazione a Squid Game, nella cui seconda stagione sarà protagonista assoluto. 

 

L'attore ha inoltre elogiato le piattaforme streaming che sono riuscite in parte a salvare tutti quei film che non avrebbero riempito le sale in Corea del Sud, influenzando anche con contenuti e tecniche una nuova cinematografia coraggiosa e sperimentale.

 

 

[Lee Byung-hun al Florence Korea Film Fest 2024]

 

 

Per la prima volta sullo schermo del Cinema La Compagnia di Firenze hanno trovato anche spazio lungometraggi coreani appartenenti al decennio degli anni '60, un periodo molto complesso di trasformazioni e cambiamento per la Storia della Corea.

 

I cinque film in programma (Aimless Bullett di Yu Hyun-mok, Mist di Kim Soo-yong, The Devil's Stairway di Lee Man-hee, Mother and a Guest di Shin Sang-ok e infine The North and South di Kim Kee-duk) sono stati commentati da un altro illustre ospite del Florence Korea Film Fest: il critico cinematografico Jeon Chan-il. 

Jeon è impegnato nella professione da più di 30 anni: ha collaborato con i principali quotidiani e partecipato a prestigiose conferenze e festival cinematografici come il Busan International FIlm Festival; è stato vicepresidente dell'Asian Film Market e direttore del BIFF Film Institute e la sua ricca produzione bibliografica è ancora oggi fondamentale per la definizione del panorama cinematografico coreano. 

 

All'interno di un'interessante masterclass condotta da Federico Frusciante, Jeon Chan-il ha spiegato al pubblico il ruolo che i film d'avanguardia scelti per il Florence Korea Film Fest 2024 hanno avuto in Corea durante il decennio sia nella cinematografia dell'epoca sia in quella del futuro incarnata dai nuovi protagonisti del Cinema coreano come Park Chan-wook e Bong Joon-ho

Tra i temi trattati ci sono stati le difficoltà produttive del periodo (la mancanza di fondi, il clima di tensione e la censura), il ruolo della donna nel Cinema coreano di ieri e di oggi, la mancanza di umiltà dei critici contemporanei, il Cinema fin troppe volte dimenticato di Lee Man-hui e il paradosso della k-wave che porta il Cinema coreano a essere attrazione all'estero a fronte di una riduzione sempre più preoccupante degli incassi in patria.

 

Di rilievo anche la masterclass tenuta dall'illustratore Jang Boo-kyu, autore di Street Workout, quella del fumettista e professore Hong Yoon-pyo dedicata al mondo dei Webtoon e quella di Jung Jae-il, compositore della colonna sonora di Parasite e Squid Game

 

La sezione dell'Independent Korea ha dimostrato la volontà di mettere in risalto il tema dei rapporti umani proponendo sei film incentrati sul fallimento e l'aspirazione personale, sull'emarginazione e il bullismo, sull'amore adolescienziale e quello travolgente degli affetti familiari.

Tra i 6 film indipendenti in programma, Hail to Hell di Lim Oh-Jeong è stato premiato con una menzione speciale per la Migliore Opera Prima "Per una storia di formazione e amicizia che racconta sapientemente problematiche giovanili della società contemoranea" e Greenhouse di Lee Sol-hui ha ricevuto una menzione speciale per la Migliore Regia "Per la capacità della giovane regista [...] di confezionare un'opera d'esordio con un tratto registico di alto livello". 

 

Anche quest'anno Orizzonti Coreani, la sezione principale del Florence Korea Film Fest, non ha deluso le aspettative proponendo al pubblico i film di maggiore successo degli ultimi mesi nella penisola. 

 

[Il trailer di Cobweb, vincitore del Florence Korea Film Fest 2024]

Florence Korea Film Fest

 

Tra gli ottimi lungometraggi proposti di genere e taglio differente ha spiccato Cobweb, la nuova commedia nera di Kim Jee-woon con Song Kang-ho presentata al Festival del Cinema di Cannes 2023.

 

All'opera di Kim, ritratto del Cinema coreano anni '70, è stato infatti consegnato il premio come Miglior Film di questa 22ª edizione del Florence Korea Film Fest.  

La giuria presediuta da Elisabetta Vagaggini, Ginevra Barbetti, Laura Della Corte, Lorenzo Pierazzi, Luca Barni e Carlo Pellegrini ha commentato così l'assegnazione del riconoscimento: 

"Per la capacità di raccontare il Cinema e mescolare in maniera innovativa i generi thriller, horror e commedia con virtuosi salti temporali tra verità e finzione. 

Per la maestria registica nel ritmo e nell'ironia della scrittura, oltre a quella delle interpretazioni degli attori, tra cui spicca quella del protagonista Song Kang-ho.  

 

Per la capacità straordinaria di stare in equilibrio sul sottile diaframma che separa il dramma dalla commedia, la realtà dalla finzione, portando lo spettatore a riflettere sul confronto continuo tra arte e vita". 

 

 

[Song Kang-ho in Cobweb di Kim Jee-woon, film vincitore del 22° Florence Korea Film Fest]

Florence Korea Film Fest

 

Sabato 23 marzo Song e Kim sono stati invitati a salire sul palco per un ulteriore incontro: la loro masterclass intitolata L'arte del trasformismo ha ripercorso la carriera artistica dell'attore (già ospite del festival nel 2012) e del regista. 

 

Song ha per esempio ricordato i suoi primi passi a teatro e l'importanza che quella prima esperienza ha avuto, per quanto riguarda la gestione dell'energia e la costruzione dell'espressività, anche nel contesto cinematografico. Kim ha invece riflettuto sul suo Cinema ibrido che negli anni ha cercato di toccare tutti i generi e sulle indiscutibili capacità dello stesso Song, in grado di "Cambiare lo stato emotivo della scena" ponendosi di fronte alla macchina da presa come di fronte a una situazione di realtà. 

Una serie di riflessioni sono scaturite anche dalla discussione di temi interessanti come la creazione del personaggio-tipo di Song - uomo comune che si trasforma in mostro a causa della società - il protagonismo femminile nel Cinema coreano e infine il ruolo e l'influenza della critica per gli attori e per i registi della penisola. 

 

Kim in particolare ha esordito con una simpatica espressione: "La critica è la vendetta di chi non sa fare altro".

Non possiamo che essere d'accordo! 

Salutiamo anche quest'anno il Florence Korea Film Festival che, come gli anni precedenti, ha dimostrato la sua eccellenza nella promozione del Cinema coreano con un catalogo curato e coerente. 

 

Non resta che aspettare il prossimo anno! 

 

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