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Se uno degli ingredienti afrodisiaci per eccellenza incontra due protagonisti come Johnny Depp e Juliette Binoche il risultato non può che essere una commedia calda come Chocolat.
Tratto dall'omonimo romanzo di Joanne Harris, Chocolat è stato diretto da Lasse Hallström ed è arrivato nelle sale nel 2000 (febbraio 2001 in Italia), ha ricevuto cinque nomination agli Premi Oscar, fra cui Miglior Film, e quattro ai Golden Globe.
Costato 25 milioni di dollari ne ha incassati 150, rivelandosi un buon successo anche in termini di pubblico.
[Il trailer internazionale di Chocolat]
Ingredienti e preparazione
Breve sinossi per capire se la ricetta regge
Siamo in Francia, a Lansquenet-sur-Tennes, è il 1959 e la vita scorre calma, ma soprattutto riservata.
Ognuno occupa il proprio posto e la legge morale è garantita dalla messa domenicale in cui si ascoltano le infinite prediche che il sindaco, il Conte Paul de Reynaud (Alfred Molina), scrive appositamente per Padre Henri (Hugh O'Conor), il quale, a dire il vero, sembra accettarle senza troppa convinzione.
L'irrequieto vento del nord però non sopporta alcuna legge morale.
In un giorno di Quaresima soffia a preannunciare l'arrivo di Vianne (Juliette Binoche) e sua figlia Anouk (Victoire Thivisol), accompagnate da Pantoufle, il canguro amico immaginario della bambina.
Due donne sole sono pericolose, ma lo sono ancora di più se decidono di aprire una cioccolateria in pieno periodo di penitenza. Non passa molto prima che i primi paesani cedano alle tentazioni ostentate dalle vetrine, tantopiù che Vianne sembra avere il dono di intuire i gusti e i più profondi desideri degli avventori.
Le prime clienti sono Armande (Judi Dench), la proprietaria di casa di Vianne, e Josephine (Lena Olin), moglie di un oste alcolista e violento, due donne che più degli altri non possono più soffrire la rigida immobilità del paese.
[La vetrina della cioccolateria di Vianne in Chocolat]
Frequentando la cioccolateria le due donne trovano una fuga dall'oppressione e Josephine trova addirittura il coraggio di lasciare il marito.
Sempre più persone vedono nella bottega una tentazione, una via di fuga, una libidine proibita. Visioni che ovviamente suscitano la rabbia del Conte Reynaud, il quale intraprende una vera e propria crociata contro di lei, senza alcun successo.
La sua ira non può che aumentare quando il fiume porta a Lansquenet una comunità di zingari, al punto che l'uomo propone il "Boicottaggio dell'immoralità".
Vianne naturalmente non ci sta e con la figlia va a dare il benvenuto ai nuovi arrivati.
Scatta un'intesa immediatacon Roux (Johnny Depp), tanto affascinante quanto impenetrabile, al punto che Vianne non riesce neppure con vari tentativi a indovinare il suo cioccolato preferito.
L'uomo si presenta poi da lei per ricambiare la gentilezza offrendole aiuto in alcuni lavori; il loro rapporto fa sì che anche Vianne venga però catalogata come immorale ed emarginata dal paese, finché Armande non le chiede di organizzare una festa, mettendo alla stessa tavola zingari e moralisti.
Lasciando così che il cacao faccia la magia, spargendosi su ogni portata della tavola.
[Chocolat: Juliette Binoche nei panni di Vianne mentre allestisce la vetrina della cioccolateria]
Una commedia calda e avvolgente
Chocolat si presenta come commedia romantica, ma nel film sono presenti tematiche sociali rilevanti: la più evidente è senza dubbio la falsa moralità, che porta a emarginare chiunque non tema di mostrare desideri e pulsioni insite nell'animo umano.
La comunità di Lansquenet è totalmente repressa e controllata dal Conte Reynaud: l'arrivo di Vianne, una straniera che porta colore e frizzantezza, si presenta come minaccia perché risveglia passioni e desideri che quelle persone neppure sapevano più di avere.
Vianne incarna il primo avvento di ciò che è "il diverso" e che in quanto tale fa paura.
La diversità si ripresenta, amplificata e ancora più spaventosa, con l'arrivo del gruppo di zingari.
Un gruppo straniero per usi e costumi, non stanziale, che si sposta seguendo il fiume come una ciurma di pirati, eppure, come Vianne e Armande dimostrano, nessuno è più straniero, se siede alla stessa tavola, soprattutto se questa è imbandita di sapori avvolgenti ed esotici.
Non mancano i rapporti familiari e i problemi che nascono da piccole e grandi incomprensioni.
Cionondimeno, il filone della commedia romantica resta importante e la storia d'amore fra Vianne e Roux è la linea narrativa principale di Chocolat.
Fra i due personaggi la scintilla è immediata, ma il film non scade mai nella volgarità, né in dialoghi o scene melense.
La chimica fra di loro è un equilibro sorprendente di dolcezza, sapidità e una punta di piccantezza, come una perfetta cioccolata calda azteca.
Chocolat, girato quasi interamente in un paesino della Borgogna, emana tepore da ogni dettaglio.
La fotografia si tinge di luce tiepida, che esalta gialli e rossi e fa apparire caldi persino gli azzurri e i verdi più accesi. I tessuti dei costumi, anche se si tratta di abiti leggeri, danno l'idea di essere confortevoli e avvolgenti.
La colonna sonora richiama atmosfere tiepide e sognanti con melodie allegre che risuonano in balli vivaci.
Tre dei brani in particolare, composti per chitarra, sono stati suonati da Johnny Depp stesso.
[Minor Swing, brano della colonna sonora originale di Chocolat suonato da Johnny Depp]
Se fossi una ricetta: l'arrosto in salsa di cacao di Vianne
Il cioccolato è ovviamente onnipresente in Chocolat e occupa sempre più spazio nelle vite degli abitanti di Lansquenet.
Se inizialmente si interfacciano ai dolci solo come fruitori della pasticceria, assaporando quindi le ricette segrete di Vianne, man mano che acquisiscono confidenza prendono parte sempre più attiva nella loro preparazione.
Il tempo nel laboratorio, il contatto col cacao e con le spezie, diventano occasione di scambio, di conoscenza, di modo per uscire dai preconcetti e dalla paura.
[Chocolat: il pranzo di Vianne a casa di Armande]
L'apoteosi cioccolatosa di Chocolat arriva però con il pranzo che Vianne allestisce per la festa a casa di Armande.
Qui, oltre a portare Roux a tavola con tutti, nell'imbarazzo e nello sgomento generale, la donna prepara un'intero banchetto a base di cioccolato e la portata più sorprendente è l'arrosto in salsa di cacao.
Per Maya e Aztechi, i primi popoli a conoscere e usare il cacao, l'ingrediente era prettamente salato.
Tutt'oggi è ingrediente di alcune ricette messicane molto antiche, fra cui il mole poblano, in cui è considrato una spezia pregiata e viene accostato alla carne. Anche in Europa, nonostante il suo utilizzo principale sia in pasticceria, non mancano ricette salate: la pasta fresca al cacao viene abbinata alla selvaggina e nel salmì viene usato per correggere l'acidità (in piccole dosi) o per dare maggiore rotondità (quando si vuole far sentire il suo gusto).
Abbinato al peperoncino, poi, si declina tanto nel dolce quanto nel salato.
Quando in Chocolat Vianne versa un cucchiaio di salsa sulla carne, il piatto appare talmente goloso da essere allettante anche per i palati più pigri e tradizionalisti.
Il cacao amaro, a dispetto del nome, è sapido e dolce al tempo stesso e riveste elegante e caldo la carne arrosto*.
Un perfetto accompagnamento a una commedia dolce e piccante (o a una cena romantica e imprevedibile, avvolgente come il cioccolato).
*Per i più temerari, replicare a casa la ricetta di Chocolat a casa non è impossibile: un normale arrosto, o una bistecca ai ferri, si possono accompagnare con una salsa fatta con una noce di burro, due cucchiai di cacao, mezzo bicchiere di marsala, un pizzico di sale e, a piacere, una punta di peperoncino messicano o poche gocce di olio al tartufo.
A prova dei palati più esigenti e... anche dell'Academy.
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