#Good&Bad
Un Premio Oscar che vive un tramonto poco luminoso in relazione al suo talento.
Ricostruiamo assieme la storia professionale di uno degli attori simbolo degli anni '90, ingiustamente trovatosi a interpretare ruoli decisamente poco adatti a lui negli ultimi anni di una carriera che resta, in ogni caso, di altissimo livello.
Dotato di un talento cristallino, Jeremy Irons si è mostrato, sin dai primi passi del proprio percorso artistico, un interprete sensibilissimo, un attore dalla finissima formazione e dalla classe innata.
Dopo un'ottima carriera a teatro, infatti, l'attore britannico si è guadagnato ben presto lo status da protagonista ne La donna del tenente francese e in Moonlighting, recitando da leading actor praticamente in ogni apparizione cinematografica fino a Mission di Roland Joffè, in cui mette in piedi un meraviglioso duetto con Robert De Niro.
Successivamente ha inaugurato la sua collaborazione con David Cronenberg con Inseparabili e ha annullato ogni tipo di concorrenza a livello mondiale sui premi più prestigiosi nell'annata cinematografica 1991: la sua trasformazione fisica e la sua voce profonda e suadente, pervasa da una punta di aristocratica indecifrabilità ne Il mistero Von Bulow gli vale i maggiori premi anche l'Oscar come Miglior Attore Protagonista.
Successivamente è stato autore di tante altre grandissime prove, tra le quali è impossibile non citare Il Danno, La casa degli spiriti, Die Hard-Duri a morire, Io ballo da sola, il doppiaggio di Scar ne Il re leone e il delicatissimo Lolita di Adrian Lyne.
La maschera di ferro e Dungeons & Dragons hanno fatto segnare una piccola inversione di tendenza: meno autoriale, più di natura.
La sua filmografia negli anni successivi si annacqua, i ruoli di spessore diminuiscono: così Il mercante di Venezia, INLAND EMPIRE e la sua presenza imperiosa ne I Borgia si perdono nel mare di film un po' rivedibili.
Negli anni ha accettato di essere parte di tanti progetti poco riusciti: da Eragon ad Assassin's Creed, diventando anche l'Alfred di un Batman che non ha necessariamente fatto breccia nel cuore dei fan dei cinecomic.
Peccato, vero, ma a 70 anni ormai suonati Jeremy Irons resta un simbolo di classe, sia dentro che fuori dai set di tutto il mondo.
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6 commenti
OldBoy
6 anni fa
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OldBoy
6 anni fa
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Adriano Meis
6 anni fa
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Rossella D'Introno
6 anni fa
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Jacopo Gramegna
6 anni fa
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Adriano Meis
6 anni fa
In 'Inseparabili' di Cronenberg è a dir poco perfetto.
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