#articoli
Il ritorno in grande stile di Hanna & Barbera sugli schermi cinematografici presentò al pubblico Lupo de Lupis, un personaggio del tutto nuovo.
Sebbene io sia il primo a curare una rubrica interamente incentrata sul mondo Disney, ritengo che quando si parla di animazione sia ingiusto non considerare anche il lavoro di Hanna & Barbera, riducendo spesso il tutto ai soli universi Disney e Warner.
Il celebre duo di animatori diede vita, con il proprio staff, a uno dei più prolifici mondi del disegno animato che trovò la vera consacrazione sul piccolo schermo.
I loro cartoon erano dinamici, ma bidimensionali, giocati più sulle caratterizzazioni degli attori che prestavano loro le voci che su effettive personalità caratteriali dei personaggi.
Erano anche, se vogliamo, frutto di un lavoro “al risparmio” che certo non impiegava le stesse risorse economiche che gli altri Studios riuscivano a investire.
Ma quando l’interesse per i cartoon iniziò lentamente a diminuire, ecco che proprio la TV salvò lo studio di Joseph Hanna e William Barbera, che indirizzarono le loro produzioni “a basso costo” interamente sul piccolo schermo.
C’è tuttavia un’eccezione.
Un personaggio che, pur mantenendo i soliti criteri di realizzazione, venne pensato per il Cinema e non per l’uso “casalingo”.
Alla fine degli anni '50 lo Studio volle tentare un ritorno in pompa magna sui grandi schermi cinematografici dei propri cartoon.
Ma cosa proporre?
Occorreva un’idea nuova e così, per ri-lanciarsi al meglio, nacque addirittura un nuovo personaggio: Loopy De Loop, da noi noto come Lupo de Lupis.
Un lupo dallo spiccato accento canadese (voce originale di Daws Butler) che tuttavia non vuole sottostare alla nomea di cattivone famelico che tutti sempre associano alla sua specie.
Lupo de Lupis è un lupo insolitamente buono, gentile, che aiuta le vecchiette ad attraversare la strada e che fa scendere i gattini dagli alberi.
[L'attore Daws Butler, voce originale di una vasta gamma di personaggi H&B tra cui Lupo de Lupis]
Questa sua bontà d’animo però cozza non poco col pregiudizio che la gente ha nei suoi confronti e per questo motivo farà non poca fatica per nobilitare il suo nome di gentil-lupo.
I 48 corti di Lupo de Lupis, ciascuno della durata di circa 7 minuti, erano distribuiti nei cinema USA dalla Columbia.
Questo significa che H&B si appoggiava a un distributore esterno per trasmetterli singolarmente prima delle proiezioni dei film, come era prassi per i cartoon della cosiddetta Golden Age Warner o per quelli Disney, anche se quest’ultima se li auto-distribuiva sotto il marchio Buena Vista.
Analizzando la situazione dei corti del Lupo nel panorama europeo, è evidente che sia meno fortunata dell'Italia e quantomeno curiosa.
Di questa serie non è stato distribuito molto, anzi è forse il cartoon Hanna & Barbera meno distribuito sul piano internazionale!
Solo Spagna e Portogallo sembrano aver distribuito qualcosa ma, in ogni caso, lo hanno fatto molto tardamente (anni 2000!) e direttamente per il mercato televisivo e non cinematografico.
Ma allora perché in Italia tutti conosciamo - o perlomeno ricordiamo - il buon Lupo de Lupis?
Forse per merito del cantautore genovese Francesco Baccini, che nell’album Nomi e cognomi del 1992, dedica al “lupo buonino” una canzone intitolata proprio Lupo de Lupis?
Direi di no.
Lupo de Lupis Lupo de Lupis Lupo de Lupis
La motivazione è da ricercare in una operazione commerciale ben più interessante e, parallelamente, ben più lontana nel tempo.
Proverò a raccontarvela con ordine.
Anche in Italia come negli Stati Uniti i corti di Lupo de Lupis arrivarono direttamente al cinema, ma in modo diverso e in una operazione unica nel suo genere e del tutto assente all’estero.
Bisogna risalire alla stagione cinematografica 1962 e ricercare in essa il film di montaggio Le eroiche battaglie di Palmiro Lupo Crumiro.
Avrete sicuramente capito che il Palmiro cui allude il titolo altri non che è Loopy De Loop, o Lupo de Lupis che dir si voglia.
Lupo de Lupis Lupo de Lupis Lupo de Lupis
Ciò che quell’italico titolo porta con sé è un unico lungometraggio animato che ha accorpato uno dietro l’altro 12 dei 48 corti classici prodotti per la serie.
Il filo conduttore è semplice: non c’è un filo conduttore!
I singoli segmenti sono presentati di fila e divisi soltanto da un cartello interamente realizzato in Italia che, in un libro creato e filmato ad hoc, propone il titolo italiano dell’episodio nella tradizione tracciata da Disney coi suoi libri di favole in apertura ai classici animati.
Gli episodi hanno quindi una dinamica autoconclusiva, proponendo di volta in volta ambientazioni e storielle differenti in cui Palmiro De Lupis (questo il nome con cui il personaggio viene denominato correttamente nel film) cerca di screditare la sua nomea.
Ciò che è curiosissimo è il doppiaggio italiano, nel quale il protagonista ha la voce del compianto attore Paolo Panelli.
Panelli non era un doppiatore abituale (se non di se stesso) e questo dato rappresenta, con ogni probabilità, il primissimo impiego di "talent" (ossia di un doppiatore non professionista) nel doppiaggio italiano per quanto riguarda l'animazione.
Come all’epoca recitavano i manifesti, le locandine e le fotobuste del film, ad affiancare il “divo” Panelli sul protagonista c'era il grande Alighiero Noschese a far parlare diversi personaggi minori e una costante “voce della coscienza” in fuori campo, assente in originale.
Il compianto Alighiero Noschese, a differenza di Panelli, qualche esperienza nel doppiaggio la fece, sia pur in una "doppiaggiografia" piuttosto esigua.
Oltre ai loro due nomi, sono pubblicizzate anche le più celebri voci della C.D.C., la più gloriosa e importante società di doppiaggio italiano del tempo (la sigla sta per Cooperativa Doppiatori Cinematografici), che altre non erano se non quelle di Oreste Lionello, Wanda Tettoni, Flaminia Jandolo e tantissimi altri illustri nomi d’attori del doppiaggio italiano.
[Alighiero Noschese, a sinistra e Paolo Panelli, a destra, in Speciale per noi del 1971]
L’adattamento del copione nostrano è parecchio divertente, a suo modo, e sfrutta bene le potenzialità che Panelli e Noschese possono offrire al prodotto.
Anzi, in alcuni casi il copione si piega a essi!
Il caso più indicativo di ciò si ha nell’episodio I balli mascherati e ‘Gli amici del giaguaro’ (titolo originale: Happy Go Loopy) dove lo spettatore sente le imitazioni di Totò, dell’annunciatrice Enza Sampò e addirittura dichiarare che sono opera di Noschese!
Oppure in altri contesti si sente il Lupo intonare Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno, si trovano personaggi che si esprimono coi più disparati dialetti italiani e specialmente… ci si inventa un finale!
Poiché come già detto ogni breve episodio ha una struttura autoconclusiva, è interessante notare il cartello realizzato appositamente per chiudere il film, dal quale apprendiamo che Palmiro non ce l’ha fatta a negare il suo istinto naturale e ha deciso di intraprendere la carriera di famelico predatore.
Mi chiedo se i buoni Joseph Hanna e William Barbera fossero a conoscenza di questo snaturamento del personaggio e della vicenda che però, lo ammetto, mi fa anche tanto sorridere, fosse solo per la cura con cui è realizzato l’articolo di giornale che vedete alla fine del sottostante video!
Lupo de Lupis Lupo de Lupis Lupo de Lupis
Anche se c’è chi ipotizza che questa versione accorpata di 12 corti di Lupo de Lupis possa essere stata distribuita pure in altri paesi, la cosa sembra non trovare fondamento, come avevo accennato.
Il film di Palmiro risulta a oggi pressoché introvabile, anzi, sembra quasi essere entrato nella leggenda!
Ne parlo qui perché ho avuto la fortuna recentemente di ricevere in dono da un gentile amico (Federico, che ci tengo a ringraziare pubblicamente assieme al tecnico Guido di Firenze che ha sapientemente restaurato il riversamento senza snaturarlo e preservando il fascino del passato) una copia digitale della pellicola cinematografica in 16mm stampata nel 1965 e sopravvissuta al tempo.
Essa rappresenta l’unico dei due modi per godere del film, poiché è stato rilasciato in seguito solo in Super8 e in limitatissime copie (anche se non è escluso qualche passaggio televisivo su reti minori, a oggi comunque irreperibile).
Anche sui piccoli schermi dei televisori degli italiani la serie animata ha avuto parecchia fortuna.
Venne trasmessa dalla Rai per la prima volta dal 30 settembre 1969, sul Programma Nazionale, alle ore 13:00 con un doppiaggio interamente rifatto, anche perché il precedente era difficilmente utilizzabile fuori dal film.
[Una locandina cinematografica originale d'epoca titola con orgoglio la nuova produzione: Il nuovo esilarante personaggio dei cartoni; e che personaggio!]
A sostituire il Daws Butler della versione originale la Rai chiama il grande Antonio Guidi, che propone sul personaggio un accento inglese.
Ma è finita qui? No!
A metà degli anni ’80 la serie subisce un nuovo ridoppiaggio integrale, questa volta definitivo.
La voce del protagonista è quella del compianto Roberto Del Giudice, tra le voci dei ruoli minori ricorrenti abbiamo Alina Moradei, Wanda Tettoni (presente pure nel film del ’62), Fabrizio Mazzotta, Mirella Pace, Gino Pagnani, Paolo Lombardi e tantissimi altri meravigliosi interpreti.
Per dovere di cronaca devo segnalare che, inspiegabilmente, la Rai nel 1974 sembrerebbe aver commissionato un ulteriore nuovo doppiaggio dei 48 episodi dove il testimone dovrebbe essere andato al grande Oreste Lionello.
Uso il condizionale perché se del primo doppiaggio di Guidi qualcosa è sopravvissuto, della versione di Lionello sembra non esserci proprio traccia, sebbene sia comunque riportata da più fonti.
Personalmente ammetto che il motivo di un ipotetico doppiaggio intermedio con Lionello mi sfugge completamente, poiché quello di Guidi era completo e sappiamo che doppiò tutti e 48 gli episodi di cui si conoscono i titoli.
Mi sfuggono anche i motivi dietro al terzo - seppur ottimo - ridoppiaggio, dato che già ve ne era uno (forse due?) integrale a disposizione.
Che questa mai udita edizione italiana "lionelliana" sia solo una leggenda perpetrata negli anni e nata da una qualche inesattezza mai sfatata?
Chissà.
Segnalo però per completezza, e a livello di curiosità, che nella prima edizione italiana televisiva il personaggio non aveva la S finale, ossia era: Lupo de' Lupi.
Lupo de Lupis Lupo de Lupis Lupo de Lupis
L’ultimo ridoppiaggio è avvenuto invece (me lo conferma gentilmente Fabrizio Mazzotta) nel 1985, per mano della S.E.F. sotto la direzione di Cristiano Saraceni ed è quello che a oggi si può ancora reperire e ascoltare, sebbene questi cartoon oramai si debbano cercare col lanternino nei palinsesti televisivi odierni.
Anche per questo provocatoriamente mi chiedo: ma qualcuno ancora se li ricorda questi vecchi, nostalgici cartoon?
Erano semplici, certo, senza troppe pretese e realizzati sicuramente con costi abbastanza bassi, ma non erano a loro modo memorabili?
E chi, al tempo, vide Palmiro De Lupis al cinema?
Pochi, probabilmente.
Però mi piace pensare che il lupo buono di Hanna & Barbera non sia ancora del tutto dimenticato, come purtroppo è successo con tante altre serie dello Studio cadute nell’oblio.
E chissà, se mai ne avevate sentito parlare prima, che questo mio articolo qualche curiosità per approfondire la storia del lupo buono di Hanna & Barbera ve l’abbia fornita.
[Le musiche della serie sono di Hoyt Curtin (1922 - 2000), altro veterano dello Studio. Sopra un collage di alcuni personaggi animati H&B intenti a seguire il direttore d'orchestra Fred Flintstone, tra le maggiori Star dello Studio d'animazione]
In conclusione propongo un piccolo contributo inedito fino alla pubblicazione di questo articolo.
L'elenco comparativo con i titoli dei 12 corti inseriti ne Le eroiche battaglie di Palmiro Lupo Crumiro i cui titoli italiani si possono vedere nel video sul canale YouTube di Passoridotto sopra linkato.
Ad affiancare questi propongo anche il titolo originale americano tra parentesi tonda e sotto, tra parentesi quadra per completezza, il titolo dell'ultima riedizione italiana televisiva effettuata nella metà degli anni '80.
01 - Il lupo questo misconosciuto : Le storiche imprese del cavaliere errante (Tale of a Wolf)
[Anni '80: Storie di lupi]
02 - La verità su : Cappuccetto Rosso e i Teddy-Boys (Wolf Hounded)
[Anni '80: L'insediatore insidiato]
03 - Smascheriamo la faccenda di : Biancaneve e il principe (The Do Good Wolf)
[Anni '80: Un lupo travestito da pecorella]
04 - La grande illusione : Sorte selvaggia di lupo mannaggia (Snoopy Loopy)
[Anni '80: Un lupo perbene]
05 - Caccia alla strega per : Hansel e Gretel (Creepy Time Pal)
[Anni '80: Lupo De Lupis sempre nei guai]
06 - I balli mascherati e : Gli amici del giaguaro (Happy Go Loopy)
[Anni '80: Il ballo in maschera]
07 - Le solite fandonie su : L'agnello e la pastorella ingenua (Little Bo Bopped)
[Anni '80: La piccola pastorella]
08 - I retroscena de : La famosa scarpetta di Cenerentola (No Biz Like Shoe Biz)
[Anni '80: La bacchetta magica]
09 - Il caso spaventoso de : Il filtro del dottor Jeckill (Two Faced Wolf)
[Anni '80: Una doppia personalità]
10 - Roba da psicanalisti : Vita da cani (Life with Loopy)
[Anni '80: Vivere con Lupo De Lupis]
11 - Andiamocene sulla luna : Il luponauta spaziale (Count-Down Clown)
[Anni '80: Un lupo spaziale]
12 - A me la jungla! : Il Lupo è amico del pupo (Here Kiddie, Kiddie)
[Anni '80: Un bimbo allo zoo]
[Una delle tante fotobuste originali italiane d'epoca, realizzate per la promozione del film]
Evidenzio, e chiudo davvero, che questa curiosa operazione del 1962 era presentata in esclusiva dalla Titania Film a cui va riconosciuata una certa lungimiranza, e che veniva pubblicizzata come:
"Un superspettacolo a disegni animati (...e dialogati) doppiati interamente in italiano con l'intervento di PAOLO PANELLI, ALIGHIERO NOSCHESE e altre celebri "voci" - presentato in Technicolor e Fantascope".