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Un Cœur d’Or è un cortometraggio francese, animato in stop- motion, diretto da Simon Filliot, presentato all'edizione 2020 del Ravenna Nightmare Film Fest.
Narra le vicende di una famiglia molto povera, ove una madre sceglie di vendere i suoi organi a due ricchi signori per accudire il figlio malato.
[Il trailer di Un Cœur d’Or]
Una trama molto semplice all’apparenza, vero?
Personalmente, credo che uno dei più importanti punti di forza dell’animazione sia proprio la possibilità di raccontare quel qualcosa di semplice in modo complesso, particolare, unico.
Nel caso di Un Cœur d’Or l’attenzione è volta quasi totalmente alle immagini, cullate e bilanciate solo dalla musica.
Un Cœur d’Or Un Cœur d’Or
Ci viene inizialmente mostrata questa figura materna, devota al figlio, per il quale farebbe di tutto, disposta a ogni tipo di sacrificio.
Man mano che questa figura si modella, comincia a dimenticare le ragioni che l’hanno spinta a rinunciare a dei pezzi di sé, dimenticando non solo l’amore per il suo bambino, ma anche se stessa.
Simile di indole è, all’inizio, l’anziano ricco signore che cerca un modo per salvare sua moglie, sempre più vecchia e fragile; ma, poco dopo, si lascia prendere la mano, come un artista in preda alla sua più grande creazione.
Entrambi i personaggi divengono via via più avari e noncuranti, eclissando completamente i propri ideali.
Un Cœur d’Or Un Cœur d’Or
L’uso della stop-motion in Un Cœur d’Or è geniale: in alcuni momenti dà una sensazione di fluidità e rigidità allo stesso tempo, risalta le scene poetiche, surreali e, a volte, cruente ma mai volgari.
Tutta l’opera è una grande allegoria, eterea e intangibile, e si presenta come una favola moderna sul dolore e sull’accettazione.
La maestria tecnica e la lavorazione di qualsiasi dettaglio estetico è ineccepibile; lo stile scelto avvolge completamente i personaggi, rendendo la loro espressività perfettamente proporzionata al loro cambiamento.
Un Cœur d’Or Un Cœur d’Or Un Cœur d’Or
Un Cœur d’Or mi ha piacevolmente stupita, soprattutto nel modo in cui analizza la perdita del nostro essere, del dimenticare chi siamo stati e dell’accettare cosa siamo adesso.
È sicuramente una piccola perla preziosa, assolutamente consigliata, e una grande dichiarazione d’amore per l'animazione a passo uno.