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È successo ancora: due giorni fa, Joaquin Phoenix, interprete dell'ultimo Joker cinematografico che sta sfondando i botteghini di tutto il mondo, per coerenza con il botto che sta facendo il film, ha deciso di esplodere la sua Tesla andando a schiantarsi a tutta velocità contro un camion dei pompieri parcheggiato in un'area di sosta di Hollywood.
Il tormentato attore americano, fortunatamente, è uscito incolume dai resti della sua auto distrutta; tant'è vero che è stato lui stesso a chiamare i soccorsi denunciando l'accaduto a polizia e vigili del fuoco.
Ma non è la prima volta che il fratello minore di River Phoenix si ritrova a farsi strada fra le lamiere contorte di un veicolo distrutto.
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Era il 2006, e Joaquin Phoenix stava spingendo al massimo la sua macchina nel cuore delle Hollywood Hills.
A un certo punto perse il controllo finendo in un terrapieno: la macchina schizzò verso l'alto, volteggiando, per poi atterrare - cappottata - sull'asfalto.
Intorno non c'era nessuno a parte un automobilista che, distante pochi metri dalla vettura di Joaquin Phoenix, aveva assistito a tutta la scena.
Il racconto dell'eroico testimone sembra uscire da un soggetto strampalato quasi quanto quello di un uomo che si crede amico degli orsi:
"Ero la prima persona presente sulla scena.
La macchina era atterrata sul tettuccio, che era mezzo rotto.
La prima cosa che ho fatto è stata cercare di capire quante persone ci fossero dentro.
Ce n’era solo una, a testa in giù, sul lato del passeggero. Ma gli airbag erano esplosi e non si vedeva bene. Era chiaro che non sarebbe stato facile tirarla fuori dal finestrino.
Mentre mi guardavo intorno per capire cosa fare, l’uomo, non so come, riesce a tirare fuori una sigaretta, prende un accendino e cerca di accenderla.
Allora gli dico: ‘Amico: rilassati’
E lui, con tutta calma: ‘Amico: sono rilassato’.
‘No, non lo sei’, rispondo io.
Anche perché mi ero accorto che lui non si era reso conto del fatto che la benzina colava da tutte le parti.
E così, riesco a strappargli di mano l’accendino, rompo il vetro posteriore e lo tiro fuori."
Joaquin Phoenix - racconterà in seguito - avrebbe voluto ringraziare il buon samaritano con quel qualcosa di "così calmo e bello nella voce" ma, una volta uscito dai rottami, l'eroico sconosciuto dall'accento bavarese era sparito.
È sicuramente curioso vedere come la poetica di un autore possa essere riscontrata anche negli avvenimenti che lo riguardano.
L'idea dell'armonia del caos, dove tutto è in equilibrio su dinamiche che danzano febbrilmente tra bellezza e morte, la ritroviamo appieno in questa immagine di un Werner Herzog "eroe per caso", pronto a salvare uno degli attori più talentuosi del Cinema internazionale.
[Il salvatore di Joaquin Phoenix: Werner Herzog, uno dei padri fondatori del Nuovo Cinema Tedesco]
A concludere meravigliosamente questa storia, oltre all'happy ending disneyano, ci pensano i disegni animati di Sascha Ciezata, che ebbe la trovata geniale di realizzarli e montarli sopra la clip audio di Herzog che racconta la buffa vicenda.
Gli eventi presentati si trasformano quindi in quella "verità estatica" misteriosa ed elusiva - costruita tra fiction e documentario - tanto cara al regista tedesco.
A conti fatti, sembrerebbe proprio che Hollywood riesca a regalarci storie pazzesche non solo sul grande schermo, no?