#articoli
Makoto Shinkai è regista e sceneggiatore di quel successo internazionale che è stato Your Name., un film imperfetto eppure capace di andare oltre le sue mancanze e conquistare il pubblico con una storia avvincente e accorata.
Su CineFacts.it ne avevamo già parlato, anticipando come La Ragazza del Tempo avrebbe rappresentato il Giappone nella corsa agli Oscar per il Miglior Film Internazionale, ma la domanda che tutti si pongono è: significa che questo film vale più di Your Name.?
Chi scrive è particolarmente allergico alla questione sollevata poco sopra e trova quasi insensato paragonare le opere di un autore mettendole in competizione tra loro, poiché molto spesso queste si possono muovere su binari essenzialmente differenti anche quando uniti da una poetica autoriale riconoscibile.
Nel caso di Makoto Shinkai, per quanto i totem della sua poetica siano ancora ben presenti in questo La Ragazza del Tempo, non farò eccezione, cercando di valutare il film in quanto opera singola e rispondendo alla domanda in chiusura al solo scopo di parlare della corsa agli Oscar.
La Ragazza del Tempo racconta la storia di Hodaka, un ragazzo delle scuole superiori in fuga da Tokyo, e Hina, una giovane orfana che a causa di un evento sovrannaturale è stata investita della capacità di diradare la pioggia e portare il sole ogni volta che vuole, divenendo la figura leggendaria conosciuta come Sunshine Girl.
Makoto Shinkai torna ad utilizzare la cultura e i miti del suo paese per creare una storia d'amore soprannaturale, mettendo la leggenda come elemento shakespeariano a dividere i protagonisti del film, divenendo avversità e spunto di partenza per innescare la loro relazione.
Allo stesso modo La Ragazza del Tempo parla di primi amori, mettendo protagonisti due adolescenti nel mezzo di una crescita complessa in fuga dalla loro realtà.
Quelli che sono gli elementi della poetica di Shinkai tornano per formare lo scheletro di questa vicenda, ma al tempo stesso si riaffacciano e diventano più grandi i demoni che affliggevano, seppur marginalmente, il processo di stesura della sceneggiatura.
È importante a mio avviso prendere in considerazione che La Ragazza del Tempo non cerca quasi in nessun modo il realismo, bensì mette lo spettatore fin da subito a contatto con una storia totalmente sopra le righe, assurda, presentandoci una Tokyo dove una pioggia torrenziale sembra funestare la capitale da giorni senza nessuna intenzione di fermarsi.
Un elemento necessario non solo a creare la figura della Sunshine Girl e a dare corpo alla sua leggenda, ma anche a creare un mood narrativo del tutto assurdo, oltre il nostro tempo, quasi a voler dare un contesto capace di supportare una storia dove molte logiche cadrebbero a pezzi.
Ne La Ragazza del Tempo i protagonisti sono due minorenni, uno in fuga da casa e l'altro rimasto orfano, che per qualche ragione riescono a muoversi senza fatica tra le maglie di una società nota per il quadrato funzionamento delle strutture, continuando a interagire con il mondo per lungo tempo senza conseguenze.
Le interazioni con alcuni personaggi così come con il mondo circostante si sfaldano, sono costruite al fine di portare avanti la storia anche se noi ce ne dimentichiamo, trascinati dal ritmo di un racconto che ci porta sempre più a scivolare e assecondare il tono e la logica del mondo nel quale si muove.
Makoto Shinkai sembra non aver interesse alcuno nel raccontarci uno spaccato del Giappone attraverso questi personaggi e le motivazioni che li portano a scappare di casa, a vivere in uno scantinato o a non poter tessere una relazione sana con la propria figlia.
La Ragazza del Tempo si concentra unicamente su Hodaka e Hina e sull'amore che questi svilupperanno l'uno per l'altra, mettendoli di fronte a una forza ineluttabile che sembra aver scelto di mettere ancora una volta alla prova il genere umano.
Anche la Tokyo che ci viene raccontata sembra improvvisamente dominata da presenze atmosferiche sovrannaturali che vengono anche mostrate e vagamente introdotte, ma a cui non viene mai data una vera mitologia o forma.
Ne La Ragazza del Tempo siamo in un mondo con la pioggia à la Blade Runner ma non è il futuro, quanto piuttosto un presente funestato da qualche forza sconosiuta che potrebbe essere uno spirito, la Terra stessa o il cambiamento climatico a riprendersi il pianeta per come era.
Il film di Shinkai è divertente e appassionato, ma secondo me fallisce nel costruire un racconto abbastanza coinvolgente tanto da farci tenere davvero alla storia d'amore tra questi giovani protagonisti.
Il loro percorso è inconsistente, quasi forzato per essere una storia d'amore, e La Ragazza del Tempo dimentica di mettere insieme una struttura emotiva che possa sostenere il sentimento che i due ragazzi arrivano a sviluppare l'uno per l'altra.
Hodaka e Hina sono due personaggi disegnati con poca cura e poco affetto, persi in un mondo senza sostanza la cui morale conclusiva lascia un po' confusi riguardo il messaggio che l'autore avrebbe voluto comunicare, per quanto romantico sia il concetto di un amore così forte da segnare, letteralmente, il mondo.
La Ragazza del Tempo, venendo alla domanda di apertura, è un film commercialmente spinto verso l'Oscar da quelli che sono gli echi del successo di Your Name. ma che non replica la magia e fa l'errore di cercare un secondo Your Name. senza però impiegare alcun guizzo nel rimescolare la vicenda.
L'abbandono di un mondo riconoscibile non è quindi il problema di questo film, ma lo diventa la mancanza di un filo che ci faccia affezionare a Hodaka e Hina e quando arriviamo alle battute finali non si avverte quel senso di paura e perdita che Your Name. suscita grazie a quell'elemento sovrannaturale shakespeariano che rende l'amore dei due protagonisti tragico e quasi impossibile.
La Ragazza del Tempo non è un brutto film, ma è dal mio punto di vista un film poco ispirato e poco riuscito, vicino a Your Name. per logica d'autore, ma davvero lontano per impatto e memorabilità.