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Berlinale, giorno tre.
Splende il sole. Il cielo è azzurro sopra Berlino, sarebbe il caso di dire.
Ci incamminiamo verso Potsdamer Platz e lungo il percorso osserviamo tutta una serie di cartelloni pubblicitari, sempre riferiti al Festival: ci rendiamo conto che è ovunque.
In ogni quartiere, in ogni strada, in ogni angolo si respira l'aria dell'evento, dell'eccezionalità, di apertura.
E siamo contenti. Tra l'altro i film di questa giornata promettono bene.
Prendiamo dei waffle al volo. Ottimi. Fuori dalla stazione della metropolitana, un ragazzo canta "Simple twist of fate", di Bob Dylan.
Sì, è proprio una bella giornata.
Ormai siamo diventati pratici dell'atmosfera del Festival, abbiamo preso confidenza con gli orari, le proiezioni, la sala stampa, le routine.
Ma entrare nel Palast, a quello no, a quello non siamo ancora abituati.
È sempre un'emozione.
Il film di oggi è Out Stealing Horses - Il passato ritorna, del norvegese Hans Petter Moland.
Si ha quasi la sensazione che, con una cornice così, il film non possa che essere bello.
E in effetti...
Out Stealing Horses è un film di formazione atipico.
La narrazione procede secondo flashback, ma non c'è una distinzione, emotiva, netta tra i due piani temporali: in tal senso la struttura è circolare, come evidenziato sia dalla trama in sé che da quanto viene detto.
Si procede attraverso lo scalpitio dei cavalli, i crepitii del sottobosco, il fruscio dei fiumi, il rumore dei passi attutiti dalla neve, la natura in tutta la sua anima scandinava, vera e propria ulteriore protagonista del film, come poi detto in conferenza stampa dallo stesso autore in risposta a una domanda.
Il protagonista "canonico" comunque c'è, ed è l'ottimo Stellan Skarsgård (attore feticcio di Lars von Trier, tra le altre cose) che riesce a scandire il ritmo dell'opera sia con la sua presenza sullo schermo sia con i frequenti commenti in voice-over, inquadrandola di volta in volta nella sua misura più esatta, in maniera quasi letteraria.
Il ricordo di un periodo costellato da avvenimenti importanti va a ricostruire, coadiuvato dall'occhio maturo del sé anziano, una dimensione emotiva complessa e stratificata, che raggiunge probabilmente il suo acme nella scena finale, chiudendo, come si è detto, il cerchio.
Out Stealing Horses è un titolo molto nordico, molto poetico e - ci permettiamo di aggiungere - anche molto bello.
[Tutte le immagini dell'articolo, compresa l'immagine di copertina, sono © 4 1/2 Film]
2 commenti
Elena Mercuri
5 anni fa
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Simone Braca
5 anni fa
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