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Opere come Mad God oggi sembrano dei miraggi, avventure impossibili per uno scenario produttivo il cui orizzonte è mosso da algoritmi, ricerche di mercato e una pazza voglia di ricorrere alle Intelligenze Artificiali per profilare gli spettatori e investire su "una cosa sicura".
I produttori oggi ricordano sempre più i protagonisti di Febbre da cavallo e vivono rincorrendo promesse di incassi milionari per poi fallire clamorosamente.
Arte, intrattenimento e opere pop intramontabili sono parte di un’equazione che di “sicuro” non ha nulla: spesso sono raggiungibili seguendo passaggi di pozioni alchemiche complesse e dagli ingredienti irripetibili, frutto del genio o dell’estro di chi si avventura in queste pratiche esoteriche.
[Il trailer di Mad God]
Mad God nasce dalla mente di Phil Tippett, leggendario regista, effettista e Maestro della stop motion che ha lavorato su Guerre stellari, L’impero colpisce ancora, Indiana Jones e il tempio maledetto, Il bambino d’oro, RoboCop e molti altri, ottenendo in tutto 4 nomination ai Premi Oscar per i Migliori Effetti Visivi per Il drago del lago di fuoco, Willow, Dragonheart e Starship Troopers, un Oscar speciale per gli effetti de Il ritorno dello Jedi e un Premio Oscar nel 1994 per gli effetti di Jurassic Park, oltre a una trentina di altri premi nel mondo.
Tippett è quello che più ampiamente si definisce un visionario, un artigiano che ha contribuito a creare immagini iconiche che sono diventate parte della Storia del Cinema; il suo sguardo diventa febbrile quando nel 1987 inizia a lavorare a Mad God: costruisce scenari, pupazzi e riempie innumerevoli pagine di sketches e storyboard.
Realizzato in stop motion, i primi minuti del progetto vedono la luce nel 1990 e raccontano un universo ispirato alle opere dello scrittore John Milton: è un coacervo di mostri, scienziati pazzi e di qualcosa che non esiste in nessuna misura fuori da Mad God, dove il mondo è pazzo, marcio, devastato da produzioni industriali metalliche che macinano omuncoli e nel quale non esiste luce.
Un dio dissennato ha creato uno scenario da incubo.
[Una delle (tantissime) immagini inquietanti di Mad God]
Nel 1990 però esplode anche la nuova frontiera della CGI e Tippett crea il proprio studio, lasciando in stasi Mad God per quasi 20 anni, fino a quando i suoi collaboratori lo incoraggiano a riportare in vita il progetto.
Tippett si avvale dell’aiuto volontario della sua crew, di studenti, vecchi amici leggende del settore e delle donazioni tramite Kickstarter per rimettere in moto la produzione: al girato del 1990 aggiunge effetti speciali in-camera, nuovi pupazzi e creature, nuovi ambienti per evolvere la sua storia e l’utilizzo del green screen per fondere animazione stop motion e live action.
Mad God esordisce nel 2021 e diventa immediatamente un cult.
Il film trascina lo spettatore in un viaggio attraverso un mondo che non ha nulla di umano: mostri, macchine e carne si fondono per raccontare un viaggio infernale, un lungo incubo partorito da un filo di eventi la cui fibra tende a sfilacciarsi, un po’ come la logica di un sogno.
Siamo intrappolati in questa visione orrorifica dalla quale non sembra esserci soluzione e via di fuga.
L’unica cosa che possiamo fare è guardare sbigottiti, disgustati, in preda alla pelle d’oca e allo stupore per la macabra fantasia di Phil Tippett.
[Un'altra immagine da Mad God]
Mad God è l’ennesima dimostrazione di quanto all’animazione vengano imposti dei limiti senza ragioni troppo logiche, circoscrivendo le vie a nostra disposizione per raccontare qualcosa: l’idea di base per la quale l’animazione è spesso a unico appannaggio dei più piccoli o di opere adolescenziali e triviali è un recinto troppo piccolo.
Le forme d’arte, l’estro, la fantasia e le possibilità di intrattenimento hanno frontiere squadrate solo per chi non ha idee, mentre Mad God vive della voglia di esplorare ogni fonte di un retaggio fantastico da incubo e raccontare allo spettatore qualcosa che altrimenti sarebbe molto difficile da veicolare e che, probabilmente, non arriverebbe con lo stesso impatto.
Mad God è disgustoso, assurdo, terrificante: è un viaggio per dare fastidio allo spettatore mostrando uno spettacolo insensato nella sua crudeltà, come spesso accade anche nella realtà.
Lo trovate disponibile sul canale Midnight Factory di Prime Video: lo consiglio a chiunque sia alla ricerca di qualcosa che lo possa spostare dal suo usuale cerchio di influenze e visioni, a chi ama l’animazione e i viaggi febbrili in mondi la cui logica è più vicina a quella di un sogno, o forse sarebbe meglio dire di un incubo.
Consiglio fortemente Mad God anche a chi crede che l’intrattenimento, l’animazione, il Cinema e la creatività abbiano dei limiti, per far comprendere che questa è forse la bugia più cattiva e crudele che il mondo abbia mai partorito.
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