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We Live in Time - Recensione: tra pieghe e piaghe del tempo

We Live in Time - Tutto il tempo che abbiamo è un film che mescola la commedia romantica con il dramma, esplorando la trasformazione delle dinamiche di coppia lungo il corso del tempo 

We Live in Time - Tutto il tempo che abbiamo è il nuovo film diretto da John Crowley con protagonisti Andrew Garfield e Florence Pugh e distribuito in Italia grazie a Lucky Red.   

 

Sembra che il concetto del trascorrere del tempo come modulo su cui si modulano le relazioni sia diventato il perno centrale dei film di genere “sentimentale” degli ultimi anni. Past Lives è stato uno dei protagonisti della passata stagione cinematografica (il periodo d’uscita è pressoché identico a quello di We Live in Time) grazie anche a una struttura narrativa costruita sulla circolarità del tempo, che avvolgeva e disfava le vicissitudini personali dei tre protagonisti fino a creare una linearità temporale propria del film.

 

[Il trailer di We Live in Time]

 

 

We Live in Time è scritto in modo simile all’esordio di Celine Song, salvo poi prendere una direzione tematica differente, ma non per questo meno coerente con la struttura narrativa citata poc’anzi.

 

L’inizio è programmatico: Almut (Pugh) è una talentuosa chef che, tornata a casa dopo una corsa mattutina, fa assaggiare un piatto che sta preparando a suo marito Tobias (Garfield), dipendente per la Weetabix. Stacco di montaggio: Tobias si sveglia nel letto da solo, cerca Almut, ma lei è in bagno a lottare contro i dolori di una gravidanza ormai agli sgoccioli. Altro stacco e Almut si trova nella cucina del suo ristorante, avvertendo un male indescrivibile. 

La corsa con Tobias in ospedale e alla fine il responso: Almut ha un cancro alle ovaie in stato avanzato.

 

Tutti questi elementi vengono forniti allo spettatore nei primi sei minuti di We Live in Time: una montagna russa di emozioni che affanna subito lo sguardo, ma utile a introdurre l’idea dello scorrere del tempo come banco di prova per i sentimenti.

 

Ovviamente si tratta di un tema esplorato a più riprese, sebbene We Live in Time passi dalla commedia romantica al cancer-movie con una naturalezza da lasciare attoniti, e facilmente spendibile in termini di commozione per lo spettatore.

 

 

[Il registro di We Live in Time è spesso in bilico tra la commedia e il dramma]

 

La sceneggiatura di Nick Payne trova dunque la propria forza trascinante nel delineare il rapporto di coppia tra i due protagonisti, grazie anche a un Andrew Garfield e una Florence Pugh in stato di grazia.

 

Il senso di irrequieto desiderio reciproco è palpabile, la chimica tra gli sguardi cristallina, la paura che il loro mondo possa svanire in uno schiocco di dita è tangibile. 

Il personaggio di Tobias ha la necessità di controllare il tempo. Lo vediamo spesso annotare su un libretto tutto ciò che non conosce o indossare un cronometro al collo per assicurarsi che ogni cosa accada al momento opportuno. A lui si contrappone Almut, vulcanica nel rifiutare la notizia del cancro, che vorrebbe vincolarla a contare i giorni di vita rimanenti piuttosto che ad assaporarne il valore.

 

Quello tra i due protagonisti di We Live In Time è un bilanciamento di caratteri perfetto che oscilla a volte sull’orlo della tragedia, sfiorandola, salvo poi riprendere la rotta verso una conflittualità emotiva capace di edificare una relazione adulta fatta di compromessi.

 

 

[Florence Pugh e Andrew Garfield in We Live in Time]

 

Il montaggio del film, a cura di Justine Wright, veste i panni del protagonista, muovendo la storia nelle pieghe del tempo, rivelando piaghe e desideri, sacrificando sul banco degli imputati, a volte, una programmaticità di scrittura che strizza l’occhio alla ricerca della “lacrima” spettatoriale, specie nel finale.

 

Questo fa però parte del gioco di We Live in Time, che dal racconto di una storia d’amore si trasforma in un libro della memoria dove non importa come si sono svolti i fatti, ma il ricordo che a essi viene associato: la fisicità dei corpi, l’odore del dopobarba, il sapore delle uova sbattute.

___  

 

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