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Wallace & Gromit - Le piume della vendetta è un film di Nick Park e Merlin Crossingham, sequel di Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro (2005) e del cortometraggio I pantaloni sbagliati (1993), entrambi animati dalla britannica Aardman Animations.
Il film si apre con la cattura, avvenuta tempo addietro, del malvagio rapinatore Feathers McGraw - antagonista de I pantaloni sbagliati - da parte di Wallace & Gromit e la restituzione del diamante blu alla polizia.
[Il trailer di Wallace & Gromit - Le piume della vendetta]
Anni dopo l’arresto del perfido pinguino il duo vive serenamente nella propria dimora.
Wallace continua a creare gadget e, anche questa volta, mostra al suo cane antropomorfo Gromit la sua nuovissima invenzione: il robotico gnomo da giardino Norbot.
Sebbene Gromit si mostri scettico, il beagle sostiene comunque il suo padrone e i due aprono una ditta di giardinaggio mentre Wallace produce altri Norbot; una notte, però, Feathers McGraw attiva il suo malvagio piano per evadere dallo zoo in cui è stato rinchiuso.
Scoperti gli gnomi robot, Feathers riesce a entrare nel sistema di Wallace e controllarli a suo piacimento.
Tra inseguimenti esaltanti e gadget follemente geniali, toccherà a Wallace & Gromit fermare nuovamente il cattivissimo pinguino.
[Un frame da Wallace & Gromit - Le piume della vendetta: il duo posa con la nuova creazione di Wallace, il robot da giardino Norbot]
Sono passati vent’anni dall’ultimo film con protagonisti il dinamico duo padrone e cane Wallace & Gromit, nati dalla brillante mente di Nick Park che a mio avviso è riuscito nuovamente a creare l’ennesima imperdibile commedia animata, con la quale il duo approda su Netflix.
Nonostante il tempo passato Nick Park ha raccontato come l’idea del film fosse in gestazione da tantissimi anni, perché c’era del “potenziale per una storia, gag e drama”, mentre il co-regista Merlin Crossingham ha aggiunto che non hanno mai smesso di lavorare con Wallace & Gromit perché “non se ne sono mai veramente andati”.
Il simpatico duo è talmente onnipresente nella loro produzione che non a caso Park e Crossingham hanno inserito dei loro cameo un po’ ovunque, tanto che persino Feathers McGraw appare in Galline in fuga – L’alba dei Nuggets.
Wallace & Gromit - Le piume della vendetta non si distingue per l'apporto di novità al consolidato stile di Park, ma piuttosto si conferma geniale nel suo riuscire a essere creativo in un’era in cui tutto sembra già visto, rimanendo fedele a se stesso anche a fronte della proliferazione di animazione al computer.
Ci tengo a sottolineare che è fortemente consigliato vedere Wallace & Gromit - Le piume della vendetta e le altre avventure del duo in lingua originale, perché risulterebbe altrimenti difficile cogliere lo humor inglese e i numerosi giochi di parole, che a volte sono chiavi fondamentali per capire il film: basti pensare che già solo nel titolo originale Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl c'è un gioco di parole che, senza spoilerare troppo, si traduce anche in una gag ben riuscita.
[Tremate, tremate, il pinguino è tornato! Feathers McGraw fa il suo ritorno in Wallace & Gromit - Le piume della vendetta]
È difficile trovare un difetto in Wallace & Gromit - Le piume della vendetta, perché si mantiene volutamente semplice nella trama e nella messa in scena per dare spazio a tanti, tantissimi momenti estremamente divertenti.
I dialoghi, quando ci sono, fanno ridere di gusto mentre quando assenti vengono sostituiti da momenti nonsense o dalle più classiche situazioni delle commedie slapstick, mantenendo un tono bilanciato e mai esasperante.
Le risate, però, non nascondono alcuni spunti di riflessione interessanti riguardo la tecnologia e il modo in cui ci si rapporta a essa: non bisogna darla per scontato né tantomeno la si deve accogliere esclusivamente con timore e apprensione per il futuro.
Se Wallace & Gromit ci hanno già abituato benissimo in passato, Wallace & Gromit - Le piume della vendetta riesce persino a fare meglio: la cosa ci fa sperare in nuovi capitoli… e magari in qualche anno di attesa in meno, se possibile!
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1 commento
Marcello Lombardi
10 giorni fa
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