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A un anno dall'anteprima di E la festa continua!, Robert Guédiguian torna alla Festa del Cinema di Roma con La Pie Voleuse, nella sezione Grand Public.
Anche questa volta a far da sfondo alle vicende narrate dal regista francese c'è la bellissima Marsiglia, che con i suoi panorami rappresenta un perfetto affresco di illusioni perdute.
La fotografia ne mette in risalto i colori estivi e sgargianti, mentre a fare da cornice c'è la musica di grandi compositori come Mozart, Chopin, Liszt e primo fra tutti Rossini, dalla cui opera il titolo trae ispirazione.
La protagonista di La Pie Voleuse è Marie (Ariane Ascaride, moglie del regista e sua attrice feticcio), un'amorevole badante che si prende cura di alcuni anziani, assecondando ogni loro capriccio o ossessione.
Marie non è più giovane, ma i problemi economici e le cattive abitudini del marito la costringono a continuare a lavorare anziché a godersi la pensione.
Per questo passa le giornate in splendide villette con vista mare, a pulire e cucinare per i suoi assistiti, facendo la cresta qua e là sui soldi della spesa per poter comprare ostriche da mangiare da sola, mentre ascolta Rubinstein. Seppur apparentemente ingenua, infatti, anche Marie ama soddisfare i suoi piccoli vizi quotidiani.
Questa abitudine sarà però la sfortuna della protagonista, che spera di riuscire a pagare le lezioni private di pianoforte del nipote con lo stesso sistema, sfruttando i risparmi di uno dei suoi anziani, interpretato da Jean-Pierre Darroussin (altro collaboratore abituale di Guédiguian).
Una serie di casi fortuiti porterà a galla l'inganno, che verrà scoperto dal figlio dell'anziano assistito.
[Ariane Ascaride ne La Pie Voleuse]
Fra padre e figlio tuttavia, non corre buon sangue e un insieme di malintesi causerà non solo risvolti inaspettati ma spingerà i protagonisti a una profonda riflessione sui rapporti familiari.
In poche scene si scopre che se Marie è insoddisfatta della sua vita e ossessionata dal desiderio di realizzarsi (anche attraverso gli altri), sua figlia è l'esatto opposto: apprensiva, oculata e prudente.
Così, anche nelle altre famiglie che vengono presentate attraverso la bizzarra vicenda di La Pie Voleuse, i segreti e i rancori malcelati sono il nettare che alimenta generazioni di rimpianti.
Come sostiene lo stesso regista però: "L'equilibrio più importante è quello tra i rimpianti e i bei ricordi".
Ecco che quei personaggi disperati, alla ricerca di una via di fuga da una vita mediocre, si lasciano andare ai loro desideri più oscuri, con ingenuità, proprio come Marie, pensando in fondo di non fare nulla di male.
Ironia della sorte, ne La Pie Voleuse i figli risoluti cadono negli stessi errori dei genitori, ritrovandosi prigionieri di situazioni surreali che rendono il film di Guédiguian un concentrato di ironia e colpi di scena, seppur succube di una superflua ricerca del lieto fine.
Tra angosce, sofferenze e innamoramenti folgoranti, il regista mette ognuno dei suoi personaggi di fronte alle proprie colpe, per poi assolverli quando finalmente riescono a comprendere la fragilità di chi gli è stato accanto.
La Pie Voleuse è, a mio avviso, un film da non perdere, vivace e carnale, nel pieno stile Guédiguian.
La Pie Voleuse
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