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C'è un dato di fatto che smonterà un bias cognitivo, inteso come automatismo mentale influenzato da emotività e aspettative dal quale si generano credenze errate, comune a molti di noi: non sempre i bravi attori prendono parte esclusivamente a pellicole apprezzate e di successo, neppure Leonardo DiCaprio.
Difficile da credere, eppure è così.
Occorre rassegnarsi e fare i conti con il fatto che la maggior parte degli attori di successo che tutti noi amiamo, almeno una volta nel corso della loro carriera hanno fatto parte del cast di un film che non ha saputo valorizzare il loro talento, finendo per essere aspramente criticato da pubblico e critica, oppure addirittura cancellato e mai proiettato.
[Leonardo DiCaprio alla Notte degli Oscar 2016]
Chi più, chi meno, ogni attore ha dovuto fare i conti con uno scivolone professionale di questo tipo: non fa eccezione nemmeno il nostro caro e adorato attore, sceneggiatore, produttore e ambientalista statunitense Leonardo DiCaprio, che in questi ultimi giorni abbiamo potuto apprezzare in sala nei panni di Ernest Burkhart in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese (sesta collaborazione tra i due), e che oggi compie 49 anni.
In occasione del suo compleanno sarebbe stato troppo semplice citare tutti quei film a cui ha preso parte regalandoci prestazioni attoriali da toglierci il fiato, cosa che tra l'altro su CineFacts.it abbiamo già fatto.
Perché, invece, non fargli gli auguri confidando nel suo lato autoironico e cogliendo l’occasione per ricordare dei film in cui il suo talento non è stato sufficiente a rendere la pellicola iconica e memorabile?
Ecco quindi tre film che, a mio parere, non rendono giustizia a Leonardo DiCaprio e alle sue inimitabili prestazioni attoriali.
Don’s Plum
di R. D. Robb, 1996
Film girato nel 1995 in bianco e nero per la regia di R. D. Robb, Don’s Plum è forse uno dei più grandi flop cinematografici a cui DiCaprio abbia mai preso parte.
Non è soltanto un mio parere, ma è anche quello di Leonardo: colui che più di tutti lottò affinché questo film non venisse mai proiettato nelle sale cinematografiche statunitensi e canadesi.
La pellicola racconta la storia della vita di un gruppo di adolescenti che ogni giorno si incontrano in un locale per discutere delle disavventure che vivono nella loro vita ed è stata girata come produzione indipendente, per poi essere presentata nel 1996 a qualche film festival e richiusa in un cassetto.
Fu quando la carriera di Leonardo DiCaprio iniziò la sua ascesa con l’uscita di Titanic nel 1997 che R. D. Robb si rese conto di avere tra le mani non più un semplice cortometraggio girato da un gruppo di adolescenti ingaggiati con cifre esigue (a quanto pare ogni attore veniva pagato circa 500 dollari al giorno per le riprese e il DiCaprio allora poco più che ventenne partecipò alle riprese per fare un favore a un amico, senza un reale interesse per il progetto), ma un’opera che vedeva un giovanissimo Leonardo DiCaprio recitare in un film sconosciuto e che, grazie alla sua fama recentemente acquisita, avrebbe attirato moltissimi spettatori da tutto il mondo.
Per questo motivo il regista decise di allungare il film in fase di montaggio rendendolo di 90 minuti, facendolo così diventare un lungometraggio e annunciandone l’uscita in sala come sua opera prima.
[Leonardo DiCaprio in Don's Plum]
A opporsi fermamente a questa decisione ci fu anche Tobey Maguire, attore noto per aver prestato il volto a Spider-Man nella trilogia di Sam Raimi nonché personaggio principale di Don’s Plum assieme a Leonardo DiCaprio.
Entrambi si impegnarono per impedire che la pellicola uscisse in sala e intervennero agendo per vie legali, riuscendo così a raggiungere un accordo con il regista e a bloccare la distribuzione del film negli Stati Uniti e in Canada.
Il film uscì quindi in Europa nel 2001 e nel 2014 il produttore della pellicola Dale Wheatley tentò di distribuirla in forma gratuita online, fallendo nel momento in cui gli avvocati di Maguire e DiCaprio minacciarono nuovamente di intraprendere azioni legali e il progetto sfumò un’altra volta.
Ad oggi è possibile trovare alcune scene di questo film su YouTube; tuttavia la versione integrale di Don’s Plum è disponibile unicamente nei siti di streaming illegali e non ne esistono copie fisiche in commercio.
Non abbiamo modo di affermare con certezza quali siano i motivi che rendono questo film così terribile, ma se persino Leonardo DiCaprio ha deciso di intraprendere una causa legale pur di fare in modo che non venisse visto da nessuno un motivo ci sarà, giusto?
J. Edgar
di Clint Eastwood, 2011
Forse per molti questa scelta risulterà audace, per molti altri completamente errata, ma dal mio punto di vista l’inserimento di questo film nella classifica dei film di cui Leonardo DiCaprio non è orgoglioso è doveroso, nonché una scelta piuttosto giustificata.
Per la serie “anche i migliori sbagliano”, J. Edgar è uno di quei film che dimostra come non conti quanto la fama e il talento ci precedano: arriverà sempre quel momento in cui si farà una scivolata talmente evidente da ricordare a chi ammira il nostro talento che anche noi siamo umani, che anche noi possiamo commettere degli errori.
Questo è esattamente quello che è capitato con l’uscita di questo film non soltanto a Leonardo DiCaprio in quanto protagonista della pellicola, ma anche a Clint Eastwood, regista della stessa.
J. Edgar è un film del 2011 che ha generato nel pubblico un’enorme aspettativa prima che uscisse in sala, ma che secondo la critica (e la mia opinione) non ha saputo reggere il peso delle stesse e si è dimostrato essere al di sotto delle sue possibilità: un film a tratti vuoto, con una sceneggiatura poco brillante e incapace di trasmettere gli intenti narrativi di un regista che, nel corso della sua carriera, ha saputo dimostrare il suo potenziale ma che in questo film pare invece essere estremamente sottotono.
Per non parlare del reparto degli effetti speciali e del trucco, che hanno optato per applicare al viso di Leonardo DiCaprio e Armie Hammer del trucco prostetico per renderli anziani definibile, utilizzando degli eufemismi, a dir poco pessimo e visibilmente mal applicato, dando l’impressione che gli attori sembrino fatti di plastilina modellata da un bambino pochi minuti prima di essere ripresa.
[Leonardo DiCaprio nei panni di J. Edgar Hoover nel film di Clint Eastwood]
Su un’unica cosa siamo tutti d’accordo: la performance di Leonardo DiCaprio è stata incredibile per l’ennesima volta, ha saputo non deludere il suo pubblico regalando un'interpretazione poderosa, calandosi alla perfezione nel personaggio enigmatico e controverso che fu J. Edgar Hoover.
Purtroppo però non basta l’eccellente prestazione di un attore per tenere a galla un film e nemmeno la bravura del nostro Leonardo è bastata per dare a questa pellicola il giusto mordente e a permetterci a fine film di conoscere Hoover più di quanto già non avessimo fatto a inizio pellicola.
In definitiva stiamo parlando di un film che vale la pena di scoprire in ogni sua dimensione, ma che non rientra sicuramente tra la lista dei migliori film a cui Leonardo DiCaprio abbia mai partecipato.
Né lui né Clint Eastwood, a essere onesti.
The 11th Hour - L’undicesima ora
di Leila Conners Petersen e Nadia Conners, 2007
A prescindere dal suo inopinabile talento come attore, Leonardo DiCaprio è ammirato in tutto il mondo in quanto ambientalista convinto e attivo sin dai primi anni 2000, e questo documentario ne è la prova.
The 11th Hour è un film documentaristico uscito nel 2007 e scritto, diretto e narrato da Leonardo DiCaprio stesso, per la regia di Leila Conners Petersen e Nadia Conners: sono fermamente convinta che gli intenti della pellicola non possano essere messi in discussione in nessuna maniera.
Questo film sul riscaldamento globale è spaventosamente attuale, pregno di dati scientifici analizzati e forniti al pubblico in maniera semplice e comprensibile: un gigantesco contributo al mondo dell’attivismo ambientale che da anni lotta per salvare questo pianeta, urlando al mondo quanto l’essere umano stia sfiorando il punto di non ritorno di un disastro ecologico e climatico su vasta scala.
Ciò che però mi spinge a inserire questa opera cinematografica nella lista dei film di cui DiCaprio non va orgoglioso non è il contenuto, ma il modo in cui tale contenuto viene narrato.
Non il cosa, ma il come.
[Leonardo DiCaprio in 11th Hour]
Quando si visiona un documentario con degli obiettivi divulgativi così delicati, ma al contempo potenti e toccanti, ci si aspetta che al termine della visione il nostro animo si senta pugnalato, schiaffeggiato da una cruda e dolorosa realtà e intriso di una forte voglia di cambiare la realtà e rendere questo mondo migliore, salvandolo da un atroce e miserabile destino.
Tutto questo però non capita con The 11th Hour: il film a mio avviso è ben costruito, preparato su ciò che racconta e bene intenzionato sotto ogni punto di vista, ma a conti fatti risulta essere forse troppo morbido e dispersivo per riuscire a sferrare quei pugni in faccia di cui lo spettatore ha bisogno.
È un film che senza alcun dubbio fa riflettere su quello che è il mondo in cui viviamo e su come le azioni umane lo stiamo lentamente e inesorabilmente uccidendo, ma a mio parere è a tratti così confusionario da far perdere più volte il focus allo spettatore, finendo per perdere la sua persuasività, non riuscendo a spiccare nell’insieme degli innumerevoli documentari che trattano questo tema.
Forse è proprio per questi motivi che, pur essendo presentato fuori concorso al 60° Festival di Cannes, il film è passato piuttosto in sordina, rimanendo sconosciuto a moltissime persone nonostante sia un progetto cinematografico scritto e diretto da Leonardo DiCaprio, quindi con tutte le carte in regola per diventare un prodotto dalla fama ineguagliabile.
Non che questo importi al Leonardo DiCaprio attivista: un uomo che sono sicura abbia dato vita a questo progetto non per mostrare per l’ennesima volta quanto sappia brillare sullo schermo, ma per dare un valido e solido contributo a quella che è a tutti gli effetti una nobile causa in cui crede e per cui lotta ogni giorno della sua vita.
Secondo voi ci sono altri film di cui Leonardo DiCaprio non va orgoglioso?
[articolo a cura di Anna Arneodo]
Vi rispettiamo: crediamo che amare il Cinema significhi anche amare la giusta diffusione del Cinema.
1 commento
Terry Miller
1 anno fa
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