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In attesa della nuova avventura ballata prodotta da Lionsgate targata con il nome di uno dei più grandi successi cult degli anni ’80 in materia di esperienze amorose, Dirty Dancing - Balli Proibiti continua a farci sognare con le sue immagini iconiche attraverso il racconto di un’estate indimenticabile.
Uscito in Italia il 14 gennaio 1988, Dirty Dancing - Balli Proibiti mette in scena la storia d’amore senza tempo tra la giovane Frances Houseman soprannominata "Baby" e il ballerino Johnny Castle - interpretati rispettivamente da Jennifer Grey e da Patrick Swayze - producendo in noi il forte desiderio di vivere un eguale, seppur improbabile, avventura estiva.
Tra conflitti, scontri, balli, musiche, amori, delusioni e rivalsa personale, il film diretto da Emile Ardolino attualmente disponibile su Amazon Prime Video e su Netflix porta con sé gli ingredienti sostanziali che hanno fatto di tale produzione una delle ricette filmografiche più apprezzate dalle giovani generazioni dagli anni ’80 fino ad oggi.
[Il trailer originale di Dirty Dancing – Balli proibiti]
Il primo elemento caratteristico di questa narrazione riguarda la raffigurazione dello spazio e degli ambienti.
Ci troviamo innanzitutto all’interno di un villaggio vacanza, il Kellerman Resort – ovvero Mountain Lake Lodge - situato in prossimità di un modesto lago in Virginia, nel sud-est degli Stati Uniti.
Le attività di ballo, musica, magia, teatro e ricreazioni di varia natura sono pensante per permettere alla clientela di trascorrere piacevolmente il proprio soggiorno estivo in quello che però, già nel 1963, si presenta come un luogo decadente e di scarsa attrattiva per le nuove generazioni, più interessate a esplorare il resto del mondo in concomitanza con lo sviluppo dello spirito connettivo globalizzante, lasciandosi così alle spalle le suggestive estati scandite da passi di danza e avventure amorose.
[Kellerman Resort, il villaggio vacanza in cui soggiorna la famiglia di Baby in Dirty Dancing - Balli proibiti]
Non si tratta solo di un paesaggio ben identificato, ma anche di un’ambientazione ristretta e fortemente circoscritta, fattore che permette costantemente di orientarci alla perfezione all’interno del resort – dopo poche scene avremo infatti ampiamente familiarizzato con le sale e con i locali – e in maniera del tutto eccezionale saremo in grado di capire a che punto della giornata ci troviamo.
Nella sala da pranzo per la colazione o per la cena, nei giardini per le attività ricreative del pomeriggio, nelle aule studio in cui i maestri di danza impartiscono lezioni personali a coloro che sono desiderosi di sciogliere le proprie movenze, e così via.
Tutto questo restituisce estrema chiarezza alla visione, permeando ogni immagine di un'irresistibile atmosfera estiva.
L’ambiente d’azione di Dirty Dancing però non è solo quello accessibile alla clientela.
I ritrovi segreti in cui si celebrano i tanto scabrosi balli proibiti rappresentano l’altra faccia della medaglia scenografica.
È qui che si consuma il vivo della narrazione, è qui che ci è concesso scorgere impunemente il retroscena di una perfetta rappresentazione quasi del tutto teatrale che il personale del resort è costretto a inscenare.
Solo Baby avrà l’opportunità di accedere dietro le quinte, squarciando per noi l’illusione che circonda la struttura.
Infatti il secondo elemento cardine della narrazione lo ritroviamo proprio nella divisione in classi sociali.
[Baby e Lisa, le due sorelle a colazione nel resort]
Da un lato si staglia su sfondi artificiosi e sopraffini la clientela del villaggio.
In Dirty Dancing solo coloro che conducono un certo tenore di vita possono permettersi una vacanza in tale struttura.
Agli altri l’accesso è consentito solo in qualità di personale.
Ma c’è un ulteriore differenza.
Come in una sorta di piramide sociale, non tutti gli impiegati del resort hanno pari diritti e pari opportunità.
I camerieri non occupano solo il gradino di importanza più alto rispetto ai ballerini, ma a loro è direttamente affidato il compito di far divertire tutte le signore e le giovani ragazze in visita.
Opportunità completamente negata ai passionali danzatori.
Un divieto che però sembra proprio essere ciò che serve per cominciare una storia di trasgressioni sociali e amorose.
[Dirty Dancing - Balli proibiti, una delle scene iniziali del film]
Terzo elemento utile a rendere ancor più travolgente la narrazione è la storia d’amore, per la precisione una storia d’amore estiva, a mio avviso più coinvolgente di quella che lega già nell’incipit i giovani protagonisti di Grease, raccontata all’unisono sul ritmo della loro incalzante Summer Night.
La storia d'amore tra Baby e Johnny è intrisa di una passione del tutto fisica, nata proprio sulle note di un mambo che unirà coreograficamente i loro corpi e anche i loro cuori, così dissimili l’uno dall’altro da dare vita al quarto elemento fondamentale della storia.
Gli opposti si attraggono.
Non solo appartengono a classi sociali nettamente distinte, non solo lui si presenta come il bello del villaggio - mentre lei a un occhio poco attento potrebbe persino passare completamente inosservata - ma possiedono modalità diverse di percepire e interpretare il mondo.
L’ingenuità e la dolcezza di Baby combinate però con la sua tenace combattività diventeranno punto di fusione fondamentale con la durezza e la disillusione del realismo di Johnny.
Entrambi riusciranno a crescere e a maturare solamente insieme.
[Baby e Johnny durante una delle sessioni di danza che fomenterà la passione tra i protagonisti in Dirty Dancing]
I personaggi rappresentano infatti la quinta caratteristica decisiva per il successo della pellicola.
Da una parte i protagonisti principali costantemente al centro della narrazione catalizzano la nostra attenzione con i loro pregi e difetti (fisici o morali), dall’altra anche i personaggi secondari contribuiscono a ricamare una storia di ampia portata, indispensabili a inserire nel racconto tematiche forti e per certi versi tutt’altro che irrilevanti.
Il tema della povertà, della contestazione giovanile, della già citata differenza di classe, del lavoro intrapreso in giovanissima età e soprattutto il tema fondamentale dell’aborto, trovano in personaggi come la bellissima ballerina Penny o Billy Kostecki - cugino dell’affascinante maestro di ballo personificato da Neal Jones - la chiave risolutiva per innestare una narrazione densa di significato.
In Dirty Dancing - Balli Proibiti non rimane fuori nemmeno una punta di criminalità, che sebbene sembrerebbe propria di un gruppo di giovani ballerini ribelli, in realtà scopriremo alla fine del film che sarà invece una coppia di anziani signori a commettere dei furti inaccettabili tra gli ospiti del villaggio.
[La ballerina Penny interpretata da Cynthia Rhodes in una scena di Dirty Dancing - Balli proibiti]
Il tema dell’aborto permette di problematizzare una narrazione ingenuamente romantica, che tenta di intrattenere il pubblico con mosse di danza e note coinvolgenti squarciando così irrimediabilmente l’illusione di un’estate dal sapore di crescita e di rinascita personale; i toni rimangono però fortemente passionali e travolgenti, anche se per certi versi piuttosto sconcertanti.
In Dirty Dancing il sesso tra una diciassettenne e un giovane, seppur maturo, maestro di ballo diventa un chiaro elemento che passa in sordina, un po’ per la parziale emancipazione della ragazza e un po’ per la nostra volontà di accettare il compromesso di questa unione per vivere a pieno e lasciarci coinvolgere da una storia d’amore che non può che stregarci già dalle prime battute.
Proprio il sesto elemento cardine di Dirty Dancing - Balli Proibiti è rappresentato dalla scena di sesso, che ci permette di esperire completamente l’appagamento dell’unione tra i due protagonisti.
Perfettamente in linea con lo stile dei film anni ’80 – titoli come Top Gun con Tom Cruise o 9 settimane e 1/2 con gli incontri sensuali tra Mickey Rourke e Kim Basinger - anche Dirty Dancing ci propone a metà della sua narrazione una scena passionale che ricalca un po’ i già sperimentati prototipi di unione fisica tra i protagonisti, inserendo così una rilassata pausa carnale che esplora l’intimità di due giovani amanti travolti dalla passione di una nascente storia d’amore.
[Baby e Johnny poco prima del loro sensuale incontro notturno in Dirty Dancing - Balli proibiti]
Nella scena però non vediamo assolutamente nulla di estremamente osé, quanto piuttosto una forte carica corporea che trasuda passionalità ad ogni lento movimento dei due attori.
Sguardi, contatto fisico, movenze coreografate e musica sensuale restituiscono l’idea fondamentale dell’importanza della sintonia relazionale, capace di dar vita a una danza pre-accoppiamento densa di forza passionale e di irrefrenabile desiderio.
Il settimo e spesso ignorato fattore di forza di Dirty Dancing - Balli Proibiti è la musica.
In questo caso non si fa solo riferimento all’indimenticabile e inconfondibile colonna sonora - (I’ve Had) The Time of My Life di Bill Medley e Jennifer Warnes - che punteggia i passi di una danza di rivincita personale e morale alla fine della narrazione.
Tutta la componente sonora all’interno del film Dirty Dancing ha due funzioni fondamentali: da un lato permette di riverberare costantemente il soprannome di Baby attraverso brani come Be My Baby del gruppo femminile The Ronettes, o Cry To Me di Solomon Burke e ancora la memorabilissima Hey Baby di Bruce Channel.
L’elenco potrebbe proseguire e in ogni caso le canzoni conservano al loro interno la musicalità del nome della protagonista.
La seconda funzione proposta dalla dimensione musicale rintracciabile all’interno del film Dirty Dancing - Balli Proibiti è quella di mettere direttamente a confronto, attraverso i ritmi del Rock and Roll, proprio quei due mondi che si vanno costantemente a scontrare durante tutta la storia danzata.
[La scena del primo ballo tra Baby e Johnny in Dirty Dancing – Balli proibiti]
La raffinatezza e la pacatezza della classe sociale altolocata simboleggiate dalla famiglia di Baby e dagli ospiti del resort si ritrovano perfettamente delineate all’interno dei ritmi edulcorati e gentili di un Rock and Roll perbene, quello della seconda ondata musicale, quello ripulito dalla sfrontatezza e dagli eccessi, che ha dovuto fare i conti con un mondo allarmato e impaurito da un nuovo stile musicale trasgressivo e sfacciato, capace di parlare spudoratamente alla nuova generazione di giovani degli anni ’50 di tematiche come il sesso e la droga.
Un Rock and Roll ardito, impertinente, che ha però incontrato la sua irrimediabile fine in quel giorno in cui “Morì la musica”, così come cantato Don McLean in American Pie, a seguito della morte di Buddy Holly, Ritchie Valens e The Big Bopper.
Questo scontro musicale tra l’eccesso sfrenato e la compostezza di note cordiali seppur fortemente diluite - che si ritrovano in esempi musicali all’interno del film come Big Girls Don’t Cry di Frankie Valli and The Four Seasons o ancora In the Still of the Night di The Five Satins - viene perfettamente utilizzato anche nel corso della narrazione di Dirty Dancing per dare vita a un conflitto sociale di ampia portata.
Ottavo e ultimo elemento che rende tale film un vero e proprio cult anni ’80 è ovviamente dato dall’iconica scena finale.
Questa si apre in realtà con una battuta diventata altrettanto celebre, capace di decretarne la memorabilità già attraverso l’uso di nonsense e ironia spiazzante.
Sì, perché ormai tutti sappiamo bene che “Nessuno può mettere Baby in un angolo”, né fisicamente né moralmente.
[Dirty Dancing: una scena di allenamento tra Baby e Johnny]
Baby, in Dirty Dancing, ha vissuto la prima parte della propria vita sognando un mondo che potesse permearsi del cambiamento che lei stessa rappresentava e che voleva vedere realizzato attorno a sé, scontrandosi però irreparabilmente con la durezza e l’impietosità della realtà.
Ma i suoi valori non sono sbagliati, è la resa ciò che trasformerebbe in vani persino i migliori principi.
Affermarsi in un mondo che porta all’appiattimento della persona, un mondo che tenta di nascondere le discriminazioni e le sofferenze dei più deboli, emergere in tale realtà per far sentire la propria voce e mostrare direttamente la propria presenza corporea è l’unica possibilità attraverso cui tentare di spiccare il volo, superando divergenze e ostacoli che l’esistenza pone di fronte alla nostra benevola ingenuità.
Non lasciarsi mettere a tacere è uno dei grandi insegnamenti di Dirty Dancing.
Finalmente Baby può superare i suoi timori accettando quelle insormontabili difficoltà, questa volta non per arrendersi di fronte al muro dell’ingiustizia, ma per tentare di valicarlo con uno slancio che renderà leggendario il suo tentativo di rivincita finale.
Con un salto verso l’alto afferma sé stessa, ritrova l’amore e si impone di fronte a tutta la comunità.
[La celebre inquadratura di Dirty Dancing durante il ballo finale]
Il nostro sogno a occhi aperti è finalmente compiuto.
Ma questo non ci impedirà di continuare a sognare.
Per ora forse ci sentiremo appagati da ciò che si è realizzato di fronte ai nostri occhi, ma non rimarremo affatto soddisfatti per sempre.
Tornare alla nostra vita non sarà semplice, ma potremo accettare tale imposizione solo con la promessa di poter rivivere quell’ingenuità iniziale, quella voglia di rivalsa e di nostalgia attraverso una nuova visione di Dirty Dancing - Balli Proibiti per poter appagare ulteriormente il nostro desiderio di assaporare il gusto di un’indimenticabile estate mai vissuta.
Quante volte sei caduto in trappola per colpa di un titolo clickbait che poi ti ha portato a un articolo in cui non si diceva nulla?
Da noi non succederà mai.