#FromJapanwithLove
Nella vita di un mangaka, la possibilità di avere un grande successo con più di un'opera non è assolutamente comune: c'è chi spende quasi tutta la propria vita artistica dietro ad un unico grande lavoro e chi, dopo un grande esordio, cerca con lavori più brevi di replicare il successo di quella singola opera che lo ha reso famoso; molto spesso con scarsi risultati.
Nel caso di Rumiko Takahashi, le cose sono andate leggermente in modo diverso.
Dal 1978, anno di pubblicazione di Lamù, passando per Ranma ½ nel 1987 e finendo con Inuyasha nel 1996 fino al 2008, Rumiko è sempre riuscita nell'intento di appassionare milioni di lettori.
Escluso il primo, che forse conosceranno in meno, sarei stupito se almeno una volta nella vostra vita non aveste sentito il nome di Ranma ½ o Inuyasha da un amico, un parente o in televisione.
Tutte e tre le opere di Rumiko Takahashi hanno raggiunto un successo incredibile.
Con più di 200 milioni di copie in circolazione, e una fama internazionale assolutamente invidiabile, non è una sorpresa se questa mangaka è ormai da tanto tempo conosciuta come “la regina dei manga”.
Se consideriamo anche le difficoltà che Rumiko Takahashi potrebbe aver affrontato in una società che ancora oggi è sicuramente maschilista, il successo acquista poi tutto un altro sapore.
Le opere di cui parliamo oggi, Ranma ½ e Inuyasha, sono due opere leggermente diverse da ciò di cui abbiamo parlato finora.
In un certo senso, sono più giapponesi di quanto potessero esserlo i tre anime discussi in precedenza.
La mitologia giapponese, in particolare i demoni e le maledizioni, sono il punto in comune in gran parte delle opere di Rumiko Takahashi.
Accompagnate da una vena comica tra le più occidentali nel settore, entrambi gli anime sono accomunati da una continua leggerezza nella visione, pur rimanendo capaci di appassionarti alla storia, così come ai personaggi.
Ma entriamo nel dettaglio.
Ranma ½
Ranma Saotome, 16enne praticante di arte marziale sin dalla tenera età, durante un allenamento col padre, precipita all'interno di una delle sorgenti maledette di Jusenkyo.
La punizione?
L'acqua fredda lo trasforma in una attraente versione femminile di se stesso, l'acqua calda lo riporta alla sua forma originale di maschio.
Promesso sposo di Akane Tendo, figlia di uno dei migliori amici del padre, Ranma cercherà durante la storia del manga di trovare una soluzione al suo principale problema: eliminare questa maledizione dalla sua vita.
Ma non sarà facile, viste le tantissime avventure e situazioni che lui e altri personaggi dell'anime dovranno affrontare.
L'anime, come il manga, mantiene sempre un tono leggero, dove l'obbiettivo principale rimane quello di intrattenere e divertire lo spettatore.
Nonostante questo, alcuni dei temi affrontati durante la serie, sono difficilmente discussi in altri anime.
Per esempio, i comportamenti di Ranma tipicamente maschili rimangono quasi uguali quando si trasforma, creando non pochi problemi ma anche facendo notare quanto la reazione di determinate persone possa essere diversa se certi comportamenti è una donna a tenerli e non un uomo.
Così come la presenza del personaggio di Happosai che, all'età di 400 anni, quando non allena Ranma o suo padre passa il tempo a rubare biancheria intima femminile spiando e molestando più ragazze possibili.
Il focus su un tema incredibilmente comune nella cultura dell'anime giapponese, quello della perversione, molto spesso nascosta, non è casuale e verrà riproposto, anche se in chiave leggermente diversa, in altre opere di Rumiko Takahashi.
Ranma non è l'unico personaggio colpito dalla maledizione: suo padre, Genma, si trasforma in un panda ogni volta che viene colpito da un secchio di acqua fredda, rendendolo incapace di parlare, ma anche incredibilmente forte e molto, molto ironico.
Shampoo, oltre alla possibilità di trasformarsi in gatto, vive nel perfetto dualismo di aver dato il bacio della morte a Ranma femmina, il bacio dell'amore a Ranma uomo.
Incapace di uccidere la persona che ama, e incapace di amare la persona che deve uccidere, Shampoo imparerà a trarre il meglio dalla sua complicatissima situazione.
Personaggi dettagliati, grande umorismo, combattimenti originali, maledizioni, mitologia giapponese.
Una volta iniziato, sarà difficile smettere.
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Inuyasha
Kagome Higurashi, 15 anni, studentessa di scuola media, vive nel tempio di famiglia shintoista nella città di Tokyo.
All'interno del tempio, si trova un antico pozzo dove risiede il demone millepiedi Joro che, risvegliato dal potere spirituale di Kagome, la trascina nel pozzo, trasportandola nell'era Sengoku, tra il XV e il XVII secolo.
Lì la giovane incontra Inuyasha.
Circa 500 anni prima, Inuyasha, un mezzo demone, cerca di impossessarsi della sfera dei quattro spiriti, oggetto di grandi poteri, capace di trasformare un mezzo demone come lui in un demone completo.
Sorpreso da Kikyo, la sacerdotessa del tempio, viene trafitto da una freccia sacra che lo condanna a un sonno eterno, legato attorno all'albero sacro del tempio.
Intanto, Kagome, risvegliatasi, si dirige verso l'unico punto a lei riconoscibile, lo stesso albero dove Inuyasha è tenuto prigioniero.
Per salvare il tempio dall'attacco del demone millepiedi Kagome libererà Inuyasha, e per proteggersi, commetterà l'errore di frantumare la sfera dei quattro spiriti, spargendo i vari pezzi per tutto il Giappone.
Decisi a ritrovare tutti i frammenti, Inuyasha e Kagome iniziano la loro avventura.
Ciò che rende Inuyasha leggermente diverso da Ranma è la presenza di uno dei più amati, o odiati, antagonisti degli anime.
Demoniaco, violento, senza pietà, astuto, Naraku rappresenta il male nella sua forma peggiore.
Capace sempre di mettere in difficoltà ed essere sempre un passo avanti rispetto ai protagonisti, di non pensare nemmeno un secondo a sacrificare un suo alleato per favorire la sua vittoria, Naraku è il cattivo che ami odiare.
Nel corso della storia altri personaggi si uniranno al gruppo: dal monaco Miroku, colpito anche lui da una maledizione di Naraku, alla sterminatrice di demoni Sango.
Altri ancora, come il fratello di Inuyasha, Sesshomaru, demone completo, rappresentazione tipica dell'antieroe, in continuo contrasto col fratello per via della sua natura (quella di mezzo-demone).
In generale, Rumiko Takahashi è sempre riuscita a creare anime che appassionano e da cui è difficile staccarsi.
Se si vuole trovare una piccola mancanza nelle sue opere, è forse quella di non essere stata in grado a volte di riuscire a trovare una chiusura degna ad alcuni dei personaggi dell'anime.
Nel caso di Ranma ½, dopo un po’ si può forse avvertire un senso di ripetizione nel tipo di nuove avventure proposte, con archi narrativi che durano lievemente troppo.
In Inuyasha il senso di ripetizione e talvolta l'eccessiva lunghezza sono alimentati dalla presenza massiccia di episodi filler, creati solamente per l'anime, e non personalmente da lei.
Con un po’ di pazienza, vista anche la durata di entrambi gli anime, sono abbastanza sicuro che voi, come me prima, andrete oltre questa piccola mancanza, e non vedrete l'ora di poter guardare l'episodio dopo.
"Can't you see?
To taint Kikyo's heart with spite, so that the Shikon jewel would absorb the blood of malice. Two who had trusted each other would now despise and kill one another.
What purer evil could be found to taint the jewel? And the more profound the love had once been, the more powerful the resulting hatred, and the more evil the jewel.
Magnificent."
[Non vedi?
Per contaminare il cuore di Kikyo con disprezzo, in modo che il gioiello Shikon assorbisse il sangue della malizia. I due che si erano fidati l'uno dell'altro ora si sarebbero disprezzati e uccisi vicendevolmente.
Quale male più puro si potrebbe trovare per contaminare il gioiello? E più profondo era stato l'amore di un tempo, più potente era l'odio che ne risultava e più malvagio era il gioiello.
Magnifico.]
- Naraku