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Su Netflix è arrivato a catalogo Dash & Lily, una serie rom-com natalizia teen, leggera e romantica per tenervi compagnia durante le feste.
È ormai circa una decade che il mondo dell’intrattenimento ha visto la serie TV dominare l’immaginario collettivo soppiantando, per certi versi, la forza evocativa del Cinema.
Anche il racconto natalizio si è spostato dal Cinema alla televisione e quest’anno su Netflix sono arrivate alcune proposte a contrastare quella brutta malattia del filone di film TV natalizi con principi e aspiranti cenerentole.
Offrendo qualcosa di alternativo al classico speciale di Natale televisivi o agli episodi a tema - dei quali vi ho parlato a tempo debito.
Oggi vi parlo di Dash & Lily, serie tratta dal libro di Rachel Cohn, una rom-com in 8 episodi da 30 minuti circa che vi terrà compagnia durante le feste.
Una festa malinconica
Il racconto natalizio vive di alcuni canovacci classici riproposti senza soluzione di continuità, poiché ormai parte di una tradizione popolare immortale, seguendo un sistema molto simile a quello percorso dall’industria musicale, dove raramente vediamo nascere nuovi classici e nella quale si gioca a riproporre canzoni immortali.
La sfida, per quegli sceneggiatori e registi che scelgono di coglierla, è sempre un po’ la solita: prendere un archetipo, comprenderne le singole parti, smontarlo e rimontarlo secondo una propria idea, poetica o “come” narrativo che sia in grado di donargli nuova linfa.
Alcuni registi e sceneggiatori scelgono di provare a dare una propria interpretazione de La vita è meravigliosa di Frank Capra, altri inseguono re-interpretazioni del Canto di Natale di Charles Dickens e molti ricalcano alcuni dei sentimenti più universali sollevati durante le feste.
Natale, per quanto simbolo del lato più caritatevole e puro dello spirito umano, lascia anche molto spazio a sentimenti malinconici la cui interpretazione apparentemente complessa affonda le sue radici nel senso di solitudine inconsolabile che molti di noi arrivano a provare.
In un certo senso lo stesso La vita è meravigliosa parte dalla disperazione del protagonista, declinata poi per aderire al racconto fantastico, connettendosi al mito cristiano degli angeli e dei miracoli, riconducendo la morale del film verso il concreto spirito di carità e solidarietà comune a chi crede nella pace in terra agli uomini di buona volontà.
Il racconto natalizio però, per sua natura, per quanto drammatico possa essere il centro narrativo - prendete ad esempio un film demenziale come Elf che ha alla base la perdita e la ricerca dell’amore paterno - deve portare in primo piano il lato migliore della nostra natura, facendo leva sulla speranza, sulla fede verso le qualità migliori degli uomini e delle donne comuni, riportando lo spettatore a credere nella sua parte più infantile, cercando di ricordargli cosa significa agire per spirito umano.
Eppure, tornando al cuore delle storie, la perdita e il raggelante senso di abbandono sono due dei sentimenti parte integrante di molte storie, poiché, per utilizzare una battuta comune, Natale è la festa più belle di tutte ma è anche un momento terribile per rimanere soli.
Per i diversi, per i freaks, per gli emarginati, per gli ultimi e per chi non crede più nella famiglia e nell’amicizia, quello di Natale è forse il momento peggiore dell’anno.
Ogni risentimento, ogni cicatrice e ogni piccolo pensiero malinconico si apre come una voragine, lasciandoci soli sotto un cielo carico di neve, camminando quanto più lontano possibile da una casa che ci aspetta più vuota del solito.
Freaks Alert!
Dash & Lily sono quei freaks.
Dash & Lily sono due giovani e brillanti ragazzi di New York per i quali suona un diverso blues natalizio.
Lily non è a suo agio in nessun luogo e in nessun gruppo, non fa parte di club che contino più di un membro, cuce i suoi vestiti, vive con il naso nei libri, non è mai stata baciata e vive febbrilmente le feste, appoggiandosi al calore della famiglia.
Sfortunatamente quest’anno il suo amorevole nonno ha deciso di passare le feste dalla sua “amica speciale” di Miami, mentre i genitori stanno cercando di riparare a una luna di miele mai celebrata, volando alle Fiji.
Lily è sola, con il fratello maggiore impegnato in una focosa relazione e un Natale da salvare, cercando di mettere insieme tutto l’amore che non troverà altrove, fabbricandolo come i vestiti che indossa.
Dash è figlio di genitori divorziati, ha perso ogni attaccamento con il Natale, vive leccandosi le ferite lasciate da una ragazza che, proprio come la sua famiglia, lo ha abbandonato per andare altrove a vivere una nuova vita, e la sua passione per la letteratura lo porta a essere inadeguato nel contesto di una generazione a lui aliena, spesso superficiale e fatta di molte apparenze.
Il suo Natale trova corpo nel solitario e freddo rifugio nella casa del padre, impegnato in una costosa vacanza con la nuova compagna trofeo, rimanendo lontano dalla madre e dagli amici convinti che sia partito per chissà quale esotica destinazione con il padre.
Una rom-com
Dash & Lily potrebbero sembrare il prototipo perfetto della classica rom-com degli opposti che si attraggono.
In verità i due ragazzi hanno in comune la loro condizione di freaks, di emarginati, di figure colorate a un party di sagome uniformemente grigie.
La serie, muovendosi su due binari paralleli, racconta una storia epistolare tra Dash & Lily, resa possibile dalla complicità di molti amici e da un diario rosso.
La storia ha infatti inizio quando Dash, immerso tra gli scaffali della sua libreria preferita, trova un quadernetto rosso che lo invita a una sfida, un puzzle da risolvere per giocare con una misteriosa ragazza - che noi, ovviamente, sappiamo essere l’estrosa ma introversa Lily.
Dash, intrigato dalla sfida, giocherà con Lily costruendo un rapporto invisibile fatto di sfide che sveleranno aneddoti personali, lati dei reciproci caratteri e costringerà i due ad affrontare le proprie idiosincrasie, sciogliendo insieme i nodi emotivi resi ancora più stretti dalle festività.
Dash & Lily è una vera e propria rom-com per teenager capace di seguire prima di tutto gli stilemi alla base di questo genere, ma in secondo luogo in grado di riuscire a mescolarli molto bene con gli archetipi della festività, senza renderli eccessivamente presenti e ridondanti, focalizzandosi sui personaggi prima che sui buoni sentimenti.
Una delle note migliori della serie è quindi, prima di tutto, la leggerezza.
Un tratto utile a rendere la serie fruibile ed essenziale nella sua narrazione, che non cerca il minutaggio tipico di molte altre serie annacquando il racconto con approfondimenti improbabili.
Stiamo guardando una commedia di Natale e quello che ci si aspetta è di sedersi sul divano con un plaid decorato da renne, orsi polari e pinguini per lasciarsi raccontare qualcosa di rassicurante, tifando per i nostri protagonisti, sognando di poter camminare tra le fredde e vive strade di New York, per lasciare un dollaro a un gruppo di carollers scaldati da tazze di eggnog.
Questa serie ci dà esattamente quello, trascinandoci dentro la vita di questi due ragazzi tanto particolari quanto comuni, fatti di semplici ambizioni, oppressi da paure che sono o sono state anche le nostre, ricordandoci, come ogni rom-com, quanto sia spasmodica, sofferente e affascinante la ricerca di un’anima affine.
L’altra faccia gradevole di Dash & Lily è anche la descrizione dei personaggi protagonisti e dei loro comprimari spalla.
La serie decora il racconto con caratteri sopra le righe e non, ben definiti nei loro ruoli, nelle loro storie, nelle dinamiche rispetto ai protagonisti e amalgamandosi alla perfezione al racconto di una New York romantica, fatta di decorazioni sfarzose e feste per teenager dove ballare yiddish rock.
Dash & Lily è una commedia romantica di Natale ben costruita, scorrevole e che non prende in giro lo spettatore condendosi di un eccessivo buon umore.
Una serie che consiglio a chi cerca un po’ di leggerezza, a chi ha voglia di entrare in un libro, a chi sente la mancanza di Harry, ti presento Sally e a chi magari vorrebbe capire che per le nuove generazioni esiste già un mondo nuovo affascinante e per certi versi più assurdamente adulto e aperto di quello che abbiamo avuto noi e che continuiamo, a volte, a perseguire.