Il film è un'esperienza. E' come vivere un incubo. Ci sono solo sensazioni negative e disturbanti. E' affascinante per i vari simbolismi e per il feto che ancora oggi non si sa come sia stato fatto...

Il film è un'esperienza. E' come vivere un incubo. Ci sono solo sensazioni negative e disturbanti. E' affascinante per i vari simbolismi e per il feto che ancora oggi non si sa come sia stato fatto e il che lo rende ancora più inquietante, Un esordio grandioso di Lynch che lo fa interessare al Maestro Kubrick, dove in una festa con Lynch presente ha annunciato di far vedere agli invitati il suo film preferito che era appunto Eraserhead, e da Mel Brooks che gli aprirà la carriera affidandogli regia di The Elephant Man che fu un successo di critica e pubblico e gli permise di girare poi altri film. Un horror disturbante da non perdere. Amanti del Cinema sperimentale e onirico e non

Credo che Eraserhead si possa tranquillamente considerare come una delle più vivide e chiare rappresentazioni di un incubo. Nulla sembra apparentemente sensato, le scene si susseguono senza alcun...

Credo che Eraserhead si possa tranquillamente considerare come una delle più vivide e chiare rappresentazioni di un incubo. Nulla sembra apparentemente sensato, le scene si susseguono senza alcun appiglio logico, ma in tutte c'è un viscerale terrore per qualcosa di mai definito (probabilmente il diventare genitore?). Come in un sogno, appaiono senza preavviso personaggi grotteschi, strambi, curiosi, dei quali non si sa nulla. Sempre in maniera onirica, ci si sofferma a lungo su dettagli di oggetti comuni insignificanti (un termosifone ad esempio) tanto da farli diventare anch'essi inquietanti.

Si sa che Lynch è uno a cui piace sperimentare con il suono, e in Eraserhead crea un ambiente sonoro folle, disturbante, insistente ed angosciante. Prendiamo ad esempio la scena in cui Henry va a casa dei genitori della fidanzata. Per buona parte si sente uno stranissimo suono acusmatico, ovvero non se ne conosce l'origine. Tuttavia tutti i personaggi sono tranquilli, sembrano non farci troppo caso. Lo spettatore, invece, inizia a farsi mille viaggi, perché quel suono è forte ed insistente, quasi penetrante, ma soprattutto, è un suono viscido, non naturale. Una volta che ne viene mostrata l'origine, assolutamente assurda ed imprevedibile, si continua comunque a rimanere angosciati, perché anche se è chiaro che siamo in una dimensione differente dalla realtà, tuttavia c'è qualcosa di profondamente sbagliato, dal comportamento delle persone ai suoni percepiti. Tutto è imprevedibile e ci si ritrova dunque disorientati, cercando anche solo qualcosa di comprensibile a cui aggrapparsi, per cercare un minimo di conforto. Ma è solo un'illusione, perché l'unico modo per trovare conforto in un incubo è svegliarsi.

Eraserhead è un viaggio onirico disturbante che prima di tutto vuole far provare sensazioni, colpendo il subconscio dello spettatore. E' inutile cercare di dare un senso logico ad ogni scena, perché sarebbe come cercare di darlo ad un incubo.