Prima uscita: maggio 1973 - Festival del Cinema di Cannes (FRA)
Distribuzione italiana: 1975
Sceneggiatura: Alejandro Jodorowsky
Fotografia: Rafael Corkidi
Montaggio: Federico Landeros
Lingua: spagnolo, inglese
colore
35 mm
Aspect Ratio: 2.35: 1
Camere: n. d.
Ottiche: n. d.
Budget: 750.000 $ ca
Box Office Mondiale: n. d.
#cinefacts
82%
#pubblico
82%
#film
La Montagna sacra
Alejandro Jodorowsky, MEX, USA, 1973, 114'
Avventura, Drammatico, fantasy
Alejandro Jodorowsky, Horacio Salinas
Specifiche tecniche
0%
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Contiene spoiler
TRAMA
In un mondo i cui valori sono alla deriva, un ladro si unisce ad un alchimista e ad altre sette figure che rappresentano le élite del pianeta per raggiungere la montagna sacra, posto in cui trovare l'immortalità.
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i...
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i primi minuti, poi procrastinare sarebbe stato deleterio per il mio cervello, e allora mi sono abbandonato al film; deleterio perché le immagini sono così forti e i temi trattati così tanti, narrati tramite allegorie più o meno celate, che a cercare di capire tutto alla prima visione significherebbe fottersi irrimediabilmente il cervello.
E non bisogna per forza capire tutto di un film per amarlo o farsi completamente coinvolgere.
La trama è abbastanza semplice e lineare.
I primi 25 minuti ci introducono il nostro protagonista (che protagonista lo è solo in questa prima parte), un ladro dalle fattezze di Cristo che insieme a un amico piuttosto particolare incapperà in ogni tipo di disavventura blasfema.
Successivamente si "erge" su di una torre dove incontra l'alchimista, interpretato dallo stesso Jodorowsky, che per i 45 minuti successivi gli presenta le sette figure (coi rispettivi mondi) che diventeranno suoi compagni di percorso verso l'immortalità, dopo aver compiuto una sorta di cammino di San Francesco che li renderà degni di intraprendere tale viaggio.
"Gli elementi dell’alchimia sono molti ma finiti, così le tecniche per trovare la luce".
L'ultima mezz'ora sarà invece dedicata al viaggio, tema che si dimostrerà fondamentale nel sorprendente epilogo.
Ci vuole lo stomaco forte per affrontare la visione di questo film, ma ne vale davvero la pena.
Un film coraggioso, in cui Jodorowsky mette tutto se stesso, curandone tutti gli aspetti tecnici.
Un grande film per un grande regista... entrambi da riscoprire secondo me.
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i...
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i primi minuti, poi procrastinare sarebbe stato deleterio per il mio cervello, e allora mi sono abbandonato al film; deleterio perché le immagini sono così forti e i temi trattati così tanti, narrati tramite allegorie più o meno celate, che a cercare di capire tutto alla prima visione significherebbe fottersi irrimediabilmente il cervello.
E non bisogna per forza capire tutto di un film per amarlo o farsi completamente coinvolgere.
La trama è abbastanza semplice e lineare.
I primi 25 minuti ci introducono il nostro protagonista (che protagonista lo è solo in questa prima parte), un ladro dalle fattezze di Cristo che insieme a un amico piuttosto particolare incapperà in ogni tipo di disavventura blasfema.
Successivamente si "erge" su di una torre dove incontra l'alchimista, interpretato dallo stesso Jodorowsky, che per i 45 minuti successivi gli presenta le sette figure (coi rispettivi mondi) che diventeranno suoi compagni di percorso verso l'immortalità, dopo aver compiuto una sorta di cammino di San Francesco che li renderà degni di intraprendere tale viaggio.
"Gli elementi dell’alchimia sono molti ma finiti, così le tecniche per trovare la luce".
L'ultima mezz'ora sarà invece dedicata al viaggio, tema che si dimostrerà fondamentale nel sorprendente epilogo.
Ci vuole lo stomaco forte per affrontare la visione di questo film, ma ne vale davvero la pena.
Un film coraggioso, in cui Jodorowsky mette tutto se stesso, curandone tutti gli aspetti tecnici.
Un grande film per un grande regista... entrambi da riscoprire secondo me.
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i...
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i primi minuti, poi procrastinare sarebbe stato deleterio per il mio cervello, e allora mi sono abbandonato al film; deleterio perché le immagini sono così forti e i temi trattati così tanti, narrati tramite allegorie più o meno celate, che a cercare di capire tutto alla prima visione significherebbe fottersi irrimediabilmente il cervello.
E non bisogna per forza capire tutto di un film per amarlo o farsi completamente coinvolgere.
La trama è abbastanza semplice e lineare.
I primi 25 minuti ci introducono il nostro protagonista (che protagonista lo è solo in questa prima parte), un ladro dalle fattezze di Cristo che insieme a un amico piuttosto particolare incapperà in ogni tipo di disavventura blasfema.
Successivamente si "erge" su di una torre dove incontra l'alchimista, interpretato dallo stesso Jodorowsky, che per i 45 minuti successivi gli presenta le sette figure (coi rispettivi mondi) che diventeranno suoi compagni di percorso verso l'immortalità, dopo aver compiuto una sorta di cammino di San Francesco che li renderà degni di intraprendere tale viaggio.
"Gli elementi dell’alchimia sono molti ma finiti, così le tecniche per trovare la luce".
L'ultima mezz'ora sarà invece dedicata al viaggio, tema che si dimostrerà fondamentale nel sorprendente epilogo.
Ci vuole lo stomaco forte per affrontare la visione di questo film, ma ne vale davvero la pena.
Un film coraggioso, in cui Jodorowsky mette tutto se stesso, curandone tutti gli aspetti tecnici.
Un grande film per un grande regista... entrambi da riscoprire secondo me.
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i...
Ci sono film in cui non puoi fare a meno di chiederti "Ma cosa succede? Cosa sto guardando? Ma... perché?!".
Durante la visione de "La montagna sacra" mi sono posto quegli interrogativi per i primi minuti, poi procrastinare sarebbe stato deleterio per il mio cervello, e allora mi sono abbandonato al film; deleterio perché le immagini sono così forti e i temi trattati così tanti, narrati tramite allegorie più o meno celate, che a cercare di capire tutto alla prima visione significherebbe fottersi irrimediabilmente il cervello.
E non bisogna per forza capire tutto di un film per amarlo o farsi completamente coinvolgere.
La trama è abbastanza semplice e lineare.
I primi 25 minuti ci introducono il nostro protagonista (che protagonista lo è solo in questa prima parte), un ladro dalle fattezze di Cristo che insieme a un amico piuttosto particolare incapperà in ogni tipo di disavventura blasfema.
Successivamente si "erge" su di una torre dove incontra l'alchimista, interpretato dallo stesso Jodorowsky, che per i 45 minuti successivi gli presenta le sette figure (coi rispettivi mondi) che diventeranno suoi compagni di percorso verso l'immortalità, dopo aver compiuto una sorta di cammino di San Francesco che li renderà degni di intraprendere tale viaggio.
"Gli elementi dell’alchimia sono molti ma finiti, così le tecniche per trovare la luce".
L'ultima mezz'ora sarà invece dedicata al viaggio, tema che si dimostrerà fondamentale nel sorprendente epilogo.
Ci vuole lo stomaco forte per affrontare la visione di questo film, ma ne vale davvero la pena.
Un film coraggioso, in cui Jodorowsky mette tutto se stesso, curandone tutti gli aspetti tecnici.
Un grande film per un grande regista... entrambi da riscoprire secondo me.
Contiene spoiler