Due padri gesuiti portoghesi raggiungono il Giappone nel tentativo di diffondere il cristianesimo e ritrovare il loro mentore, l'apostata padre Ferreira.
un tema che mi ha sempre colpito riguardante la fede è sempre stato il silenzio di Dio. Penso che Questo concetto, il film lo esprima al meglio.
Finito il film ho riflettuto principalmente su...
un tema che mi ha sempre colpito riguardante la fede è sempre stato il silenzio di Dio. Penso che Questo concetto, il film lo esprima al meglio.
Finito il film ho riflettuto principalmente su due cose :
1)si può anche vivere un cammino di sofferenza e non denunciare il silenzio di Dio, ma questo è possibile solo se si giunge a capire che quella via ha un senso.
2) è veramente Dio che fa silenzio ?
Non siamo forse noi a essere incapaci di cogliere la Parola, pronunciata magari in altro modo, attraverso eventi e vicende inattese? E perché non cogliere che Dio può parlare anche nel silenzio?
Quando dunque incolpiamo Dio di mutismo, quando attribuiamo a lui il vuoto del nostro cuore, è perché in realtà siamo noi incapaci di ascoltarlo, perché pretendiamo da lui una parola che sia a nostra immagine e somiglianza.
un tema che mi ha sempre colpito riguardante la fede è sempre stato il silenzio di Dio. Penso che Questo concetto, il film lo esprima al meglio.
Finito il film ho riflettuto principalmente su...
un tema che mi ha sempre colpito riguardante la fede è sempre stato il silenzio di Dio. Penso che Questo concetto, il film lo esprima al meglio.
Finito il film ho riflettuto principalmente su due cose :
1)si può anche vivere un cammino di sofferenza e non denunciare il silenzio di Dio, ma questo è possibile solo se si giunge a capire che quella via ha un senso.
2) è veramente Dio che fa silenzio ?
Non siamo forse noi a essere incapaci di cogliere la Parola, pronunciata magari in altro modo, attraverso eventi e vicende inattese? E perché non cogliere che Dio può parlare anche nel silenzio?
Quando dunque incolpiamo Dio di mutismo, quando attribuiamo a lui il vuoto del nostro cuore, è perché in realtà siamo noi incapaci di ascoltarlo, perché pretendiamo da lui una parola che sia a nostra immagine e somiglianza.
Ottimamente diretto da Martin Scorsese, meravigliosamente fotografato e con una prova attoriale di Garfield che non ti aspetti, il film è l'ennesima parabola sulla crudeltà umana. Basato su fatti...
Ottimamente diretto da Martin Scorsese, meravigliosamente fotografato e con una prova attoriale di Garfield che non ti aspetti, il film è l'ennesima parabola sulla crudeltà umana. Basato su fatti storici, "Silence" mostra il potente shogunato che difende la sua religione e cultura contro il cattolicesimo europeo che promette un facile paradiso. Unica pecca a mio avviso una durata forse un po' eccessiva.
un tema che mi ha sempre colpito riguardante la fede è sempre stato il silenzio di Dio. Penso che Questo concetto, il film lo esprima al meglio.
Finito il film ho riflettuto principalmente su...
un tema che mi ha sempre colpito riguardante la fede è sempre stato il silenzio di Dio. Penso che Questo concetto, il film lo esprima al meglio.
Finito il film ho riflettuto principalmente su due cose :
1)si può anche vivere un cammino di sofferenza e non denunciare il silenzio di Dio, ma questo è possibile solo se si giunge a capire che quella via ha un senso.
2) è veramente Dio che fa silenzio ?
Non siamo forse noi a essere incapaci di cogliere la Parola, pronunciata magari in altro modo, attraverso eventi e vicende inattese? E perché non cogliere che Dio può parlare anche nel silenzio?
Quando dunque incolpiamo Dio di mutismo, quando attribuiamo a lui il vuoto del nostro cuore, è perché in realtà siamo noi incapaci di ascoltarlo, perché pretendiamo da lui una parola che sia a nostra immagine e somiglianza.
Non è facile spiegare SILENCE, un po' come la fede.
Alle volte è un rifugio, altre volte una prigione, può essere un'ossessione, un buon motivo per lottare o un buon motivo per morire....
Non è facile spiegare SILENCE, un po' come la fede.
Alle volte è un rifugio, altre volte una prigione, può essere un'ossessione, un buon motivo per lottare o un buon motivo per morire. Sembra una delle tante storie neo-noir dirette da Martin Scorsese, quella di questi cristiani perseguitati, tamponati in un mondo grigio e silenzioso che non vuole lasciarli andare, in cui vengono inseguiti i propri istinti, la propria natura e la propria indole pagandone il pegno.
E' l'idealizzazione della filosofia della sofferenza, inevitabile e necessaria, una filosofia tipicamente cattolica che il regista ha catalizzato in ogni genere e che qui riporta alla purezza del tema religioso, ritrovata anche nell'estetica e nella narrazione.
Il film è così intimo da permettere di comprendere il cinema dell'autore ed è così delicato e profondo da essere evanescente.
Ottimamente diretto da Martin Scorsese, meravigliosamente fotografato e con una prova attoriale di Garfield che non ti aspetti, il film è l'ennesima parabola sulla crudeltà umana. Basato su fatti...
Ottimamente diretto da Martin Scorsese, meravigliosamente fotografato e con una prova attoriale di Garfield che non ti aspetti, il film è l'ennesima parabola sulla crudeltà umana. Basato su fatti storici, "Silence" mostra il potente shogunato che difende la sua religione e cultura contro il cattolicesimo europeo che promette un facile paradiso. Unica pecca a mio avviso una durata forse un po' eccessiva.
Contiene spoiler