Un tecnico del suono che lavora per il cinema assiste in diretta alla caduta di un'automobile in un torrente mentre campiona dei suoni per un film. La ricostruzione degli avvenimenti però non coincide non quanto ha registrato.
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche...
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche del maestro britannico.
Riproporre all'infinito quella formula poteva essere una soluzione vincente per il regista migliore della storia, ma la mancata alchimia di quella emulazione pedissequa (praticamente tutti i gialli del regista precedenti agli anni 80) dimostra anche come sia molto più importante adattarsi ai tempi.
E lo dimostra anche BLOW OUT, che collima gli insegnamenti classici con una forma ricca, vivace e moderna di thriller, senza però dimenticarsi le importanti premesse che fanno dell’intrigo un motore narrativo: la tragica ricerca della verità, l’annichilente impossibilità di comprenderla, l’incastro perfetto del vero con le apparenze.
Per De Palma è già chiaro come il cinema non sia finzione, ma la più grande finestra sulla realtà, ventisei anni prima di quel capolavoro di Redacted. La cinepresa è l’occhio voyeuristico di Hitchcock, può trarre in inganno, ma può ricostruire la realtà come fa John Travolta con un lavoro di montaggio, come farebbe un regista.
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche...
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche del maestro britannico.
Riproporre all'infinito quella formula poteva essere una soluzione vincente per il regista migliore della storia, ma la mancata alchimia di quella emulazione pedissequa (praticamente tutti i gialli del regista precedenti agli anni 80) dimostra anche come sia molto più importante adattarsi ai tempi.
E lo dimostra anche BLOW OUT, che collima gli insegnamenti classici con una forma ricca, vivace e moderna di thriller, senza però dimenticarsi le importanti premesse che fanno dell’intrigo un motore narrativo: la tragica ricerca della verità, l’annichilente impossibilità di comprenderla, l’incastro perfetto del vero con le apparenze.
Per De Palma è già chiaro come il cinema non sia finzione, ma la più grande finestra sulla realtà, ventisei anni prima di quel capolavoro di Redacted. La cinepresa è l’occhio voyeuristico di Hitchcock, può trarre in inganno, ma può ricostruire la realtà come fa John Travolta con un lavoro di montaggio, come farebbe un regista.
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche...
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche del maestro britannico.
Riproporre all'infinito quella formula poteva essere una soluzione vincente per il regista migliore della storia, ma la mancata alchimia di quella emulazione pedissequa (praticamente tutti i gialli del regista precedenti agli anni 80) dimostra anche come sia molto più importante adattarsi ai tempi.
E lo dimostra anche BLOW OUT, che collima gli insegnamenti classici con una forma ricca, vivace e moderna di thriller, senza però dimenticarsi le importanti premesse che fanno dell’intrigo un motore narrativo: la tragica ricerca della verità, l’annichilente impossibilità di comprenderla, l’incastro perfetto del vero con le apparenze.
Per De Palma è già chiaro come il cinema non sia finzione, ma la più grande finestra sulla realtà, ventisei anni prima di quel capolavoro di Redacted. La cinepresa è l’occhio voyeuristico di Hitchcock, può trarre in inganno, ma può ricostruire la realtà come fa John Travolta con un lavoro di montaggio, come farebbe un regista.
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche...
Quello di Brian De Palma verso un modo hitchcockianamente purista di fare thriller era un vero e proprio attaccamento morboso. Ironico se si pensa che l'ossessione morbosa fosse una delle tematiche del maestro britannico.
Riproporre all'infinito quella formula poteva essere una soluzione vincente per il regista migliore della storia, ma la mancata alchimia di quella emulazione pedissequa (praticamente tutti i gialli del regista precedenti agli anni 80) dimostra anche come sia molto più importante adattarsi ai tempi.
E lo dimostra anche BLOW OUT, che collima gli insegnamenti classici con una forma ricca, vivace e moderna di thriller, senza però dimenticarsi le importanti premesse che fanno dell’intrigo un motore narrativo: la tragica ricerca della verità, l’annichilente impossibilità di comprenderla, l’incastro perfetto del vero con le apparenze.
Per De Palma è già chiaro come il cinema non sia finzione, ma la più grande finestra sulla realtà, ventisei anni prima di quel capolavoro di Redacted. La cinepresa è l’occhio voyeuristico di Hitchcock, può trarre in inganno, ma può ricostruire la realtà come fa John Travolta con un lavoro di montaggio, come farebbe un regista.
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