La storia dell'ascesa e dell'assassinio del gerarca nazista Reynard Heydrich, soprannominato da Hitler "l'uomo dal cuore di ferro" per la sua volontà indistruttibile e la ferocia delle sue azioni.
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa...
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa analizzando il personaggio da più punti, dipingendolo nel modo più diretto ed essenziale possibile, a tratti anche crudele. Inizia da lontano, come se fosse una persona qualunque, fino ad arrivare ai momenti culmine di una carriera che ha creato solo morte e distruzione.
Alcune scelte sono più funzionali di altre, il ritmo volutamente lento cambia quando la voce bisbigliata e l’illusione controllata del potere di Hitler si plasma e si concretizza nelle convinzioni e nelle azioni di Heydric.
Jason Clarke non è nuovo a questi ruoli e riesce a rappresentare questa figura a tutto tondo, supportato dall'ottima interpretazione di Rosamund Pike.
Il registro cambia quando si parla della resistenza; a capo dell’operazione Jan e Jozef, due giovani consapevoli che il giorno vissuto possa essere l’ultimo. Due ragazze del gruppo di supporto trovano amori fugaci, cercando di vivere appieno i ritagli di una normale esistenza a loro relativamente concessa.
Nella parte finale troviamo i momenti più emozionali ed impattanti del film, con un epilogo che lascia con l’amaro in bocca.
In conclusione la pellicola “L’uomo dal cuore di ferro” è una storia che parla di individui che si innalzano e combattono per affrontare un nemico più grande di loro, come la guerra e l’oppressione ebraica. Ricorda cosa le persone possono diventare quando perseguono un’ideologia politica e quando un popolo viene considerato solo un numero da cancellare su un registro.
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa...
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa analizzando il personaggio da più punti, dipingendolo nel modo più diretto ed essenziale possibile, a tratti anche crudele. Inizia da lontano, come se fosse una persona qualunque, fino ad arrivare ai momenti culmine di una carriera che ha creato solo morte e distruzione.
Alcune scelte sono più funzionali di altre, il ritmo volutamente lento cambia quando la voce bisbigliata e l’illusione controllata del potere di Hitler si plasma e si concretizza nelle convinzioni e nelle azioni di Heydric.
Jason Clarke non è nuovo a questi ruoli e riesce a rappresentare questa figura a tutto tondo, supportato dall'ottima interpretazione di Rosamund Pike.
Il registro cambia quando si parla della resistenza; a capo dell’operazione Jan e Jozef, due giovani consapevoli che il giorno vissuto possa essere l’ultimo. Due ragazze del gruppo di supporto trovano amori fugaci, cercando di vivere appieno i ritagli di una normale esistenza a loro relativamente concessa.
Nella parte finale troviamo i momenti più emozionali ed impattanti del film, con un epilogo che lascia con l’amaro in bocca.
In conclusione la pellicola “L’uomo dal cuore di ferro” è una storia che parla di individui che si innalzano e combattono per affrontare un nemico più grande di loro, come la guerra e l’oppressione ebraica. Ricorda cosa le persone possono diventare quando perseguono un’ideologia politica e quando un popolo viene considerato solo un numero da cancellare su un registro.
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa...
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa analizzando il personaggio da più punti, dipingendolo nel modo più diretto ed essenziale possibile, a tratti anche crudele. Inizia da lontano, come se fosse una persona qualunque, fino ad arrivare ai momenti culmine di una carriera che ha creato solo morte e distruzione.
Alcune scelte sono più funzionali di altre, il ritmo volutamente lento cambia quando la voce bisbigliata e l’illusione controllata del potere di Hitler si plasma e si concretizza nelle convinzioni e nelle azioni di Heydric.
Jason Clarke non è nuovo a questi ruoli e riesce a rappresentare questa figura a tutto tondo, supportato dall'ottima interpretazione di Rosamund Pike.
Il registro cambia quando si parla della resistenza; a capo dell’operazione Jan e Jozef, due giovani consapevoli che il giorno vissuto possa essere l’ultimo. Due ragazze del gruppo di supporto trovano amori fugaci, cercando di vivere appieno i ritagli di una normale esistenza a loro relativamente concessa.
Nella parte finale troviamo i momenti più emozionali ed impattanti del film, con un epilogo che lascia con l’amaro in bocca.
In conclusione la pellicola “L’uomo dal cuore di ferro” è una storia che parla di individui che si innalzano e combattono per affrontare un nemico più grande di loro, come la guerra e l’oppressione ebraica. Ricorda cosa le persone possono diventare quando perseguono un’ideologia politica e quando un popolo viene considerato solo un numero da cancellare su un registro.
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa...
Con il film “L’uomo dal cuore di ferro” il regista Cèdric Jimenez, dopo “French Connection”, porta sullo schermo una delle figure meno note del Terzo Reich.
Lo fa analizzando il personaggio da più punti, dipingendolo nel modo più diretto ed essenziale possibile, a tratti anche crudele. Inizia da lontano, come se fosse una persona qualunque, fino ad arrivare ai momenti culmine di una carriera che ha creato solo morte e distruzione.
Alcune scelte sono più funzionali di altre, il ritmo volutamente lento cambia quando la voce bisbigliata e l’illusione controllata del potere di Hitler si plasma e si concretizza nelle convinzioni e nelle azioni di Heydric.
Jason Clarke non è nuovo a questi ruoli e riesce a rappresentare questa figura a tutto tondo, supportato dall'ottima interpretazione di Rosamund Pike.
Il registro cambia quando si parla della resistenza; a capo dell’operazione Jan e Jozef, due giovani consapevoli che il giorno vissuto possa essere l’ultimo. Due ragazze del gruppo di supporto trovano amori fugaci, cercando di vivere appieno i ritagli di una normale esistenza a loro relativamente concessa.
Nella parte finale troviamo i momenti più emozionali ed impattanti del film, con un epilogo che lascia con l’amaro in bocca.
In conclusione la pellicola “L’uomo dal cuore di ferro” è una storia che parla di individui che si innalzano e combattono per affrontare un nemico più grande di loro, come la guerra e l’oppressione ebraica. Ricorda cosa le persone possono diventare quando perseguono un’ideologia politica e quando un popolo viene considerato solo un numero da cancellare su un registro.
Contiene spoiler