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Star Wars: Episode VIII - The Last Jedi
Prima uscita: 9/12/2017 - Los Angeles (USA)
Distribuzione italiana: 13/12/2017
Sceneggiatura: Rian Johnson
Fotografia: Steve Yedlin
Montaggio: Bob Ducsay
Lingua: inglese
Colore
35mm
Aspect Ratio: 2.39:1
Camere: Arri Alexa 65, Arri Alexa mini, Arri Alexa XT Plus, Arriflex 435, IMAX MKIV, IMAX MSM 9802, Panavision Panaflex Millennium XL2
Ottiche:
Budget: 317.000.000 $
Box Office Mondiale: 1.332.539.889 $
#cinefacts
68%
#pubblico
68%
#film
Azione, Avventura, Fantasy
Mark Hamill, John Boyega, Daisy Ridley
Specifiche tecniche
0%
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Contiene spoiler
La Resistenza sta scappando dal Nuovo Ordine, in un inseguimento nello spazio, per cercare di prendere tempo, in quanto Rey è andata nel pianeta in cui Luke Skywalker si è auto esiliato, per convincerlo a tornare con la Resistenza e sconfiggere così il Nuovo Ordine e riportare la pace nell'universo.
Star Wars: Gli ultimi Jedi
Star Wars
Rian Johnson
Daisy Ridley
John Boyega
Oscar Isaac
Carrie Fisher
Mark Hamill
Laura Dern
Adam Driver
Azione
Fantasy
Avventura
Sequel
Domhnall Gleeson
Andy Serkis
Lupita Nyong'o
Robot
Alieni
Film strano, da vedere almeno un paio di volte. Sicuramente lontano da tutti i precedenti film della saga! Comunque lo consiglio! ...
Film strano, da vedere almeno un paio di volte. Sicuramente lontano da tutti i precedenti film della saga! Comunque lo consiglio!
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La Recensione più entusiasta
14 set 2018
100%
Film strano, da vedere almeno un paio di volte. Sicuramente lontano da tutti i precedenti film della saga! Comunque lo consiglio! ...
Film strano, da vedere almeno un paio di volte. Sicuramente lontano da tutti i precedenti film della saga! Comunque lo consiglio!
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La Recensione più cattiva
18 set 2018
22%
Film tecnicamente valido. Questa è quella che mi sento di dire come probabile unica nota positiva. Se visto come mero film di azione e di intrattenimento può piacere, forse, se visto come film di...
Film tecnicamente valido. Questa è quella che mi sento di dire come probabile unica nota positiva. Se visto come mero film di azione e di intrattenimento può piacere, forse, se visto come film di Star Wars stona molto, troppo, ma non è solo questo a renderlo brutto. La trama e la sceneggiatura storpiano i personaggi, che non appaiono mai tridimensionali e ben caratterizzati (Kylo escluso). C'è la sottotrama peggiore di tutta la saga di Star Wars, sembra di guardare Harry Potter, e in questo caso non prendetelo come complimento. Infine il film risulta abbastanza noioso, ci sono pochi combattimenti (uno solo degno di nota) e tutto il resto sono situazioni a metà tra il ridicolo e l'inutile
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di Terry Miller
01 mar 2023
77%
A mio avvisto Gli Ultimi Jedi è il miglior film della trilogia sequel di Star Wars, non impresa impossibile, e anche migliore dei prequel dei primi anni 2000. Questa sarà una recensione spoiler per...
A mio avvisto Gli Ultimi Jedi è il miglior film della trilogia sequel di Star Wars, non impresa impossibile, e anche migliore dei prequel dei primi anni 2000. Questa sarà una recensione spoiler per poter parlare in maniera libera di quello che penso del film.
Quello che mi è piaciuto di più:
- Rey. I due protagonisti del film escono dai canoni del buono e del cattivo. Rey per poter ottenere risposte sul suo passato non si esenta dall'affidarsi al lato oscuro della forza, ma non se ne lascia corrompere e comunque rimane determinata a cercare di riportare Ben sulla via del Lato Chiaro, come fece Luke con Vader 30 anni prima.
- Kylo Ren. Ben invece fa fatica ad abbracciare completamente il lato oscuro. Ci prova con tutto se stesso per emulare il nonno, ma gli manca l'odio profondo e il dolore intenso che caratterizzava Darth Vader. A mio avviso supera l'iconico villain della serie nel momento in cui comprende che Snoke lo aveva usato e lo uccide, non per salvare Rey che stava venendo torturata facendo così un parallelo tra Vader e Luke in Episodio VI, ma per prenderne il posto come leader supremo del Primo Ordine.
- Luke Skywalker. Ho trovato più umano il personaggio in questo film che nei precedenti. Lo troviamo invecchiato, con il legame alla Forza reciso da lui stesso, deluso dalle sue azioni e dalla sua arroganza, che già si era vista nella trilogia originale. Penso che sia più plausibile questo Luke che quello dei legends per un semplice motivo. Il Luke del legends lo possiamo definire una Mary Sue, non ha mai fatto errori, ogni decisione presa era quella giusta. Questo Luke invece è la naturale conseguenza di un ragazzo che per la maggior parte della sua vita ha fatto l'agricoltore su Tatooine, scopre di essere il figlio di un Jedi leggendario, viene addestrato per un tempo relativamente breve da Yoda e nel giro di pochi anni ricopre un ruolo fondamentale nella caduta dell'Impero, prima distruggendo la Morte Nera, poi sconfiggendo Darth Vader riportandolo al Lato Chiaro e causando indirettamente la morte dell'Imperatore. Sfido io chiunque a non diventare arrogante e fin troppo sicuro dei propri mezzi dopo questa escalation in fama in pochi anni. Tale arroganza poi lo ha portato a fare scelte errate nella ricostruzione dell'ordine Jedi e nel non vedere che suo nipote Ben stava venendo corrotto da Snoke.
Quel che mi è piaciuto meno:
- la supercazzola a inizio film. Vogliamo davvero parlarne? Preferisco di no. Certe cose lasciamole a Boldi e De Sica.
- Leia superwoman. So che è un film di fantascienza e che c'è la Forza e yadda yadda, ma non posso accettare che Leia non addestrata nella Forza sia in grado di usarla per poter rientrare nell'astronave semidistrutta e sopravvivere a una scampagnata nello spazio.
- La parte del casinò. Ho capito che serviva a far vedere che la corruzione ancora c'è e che i ricchi vivono a discapito dei poveri, ma si poteva decisamente accorciare.
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di Marco Natale
25 set 2019
80%
Un film poco capito. Un film che racconta dell'impossibilità dell'essere umano di essere infallibile. Tutti gli eroi costruiti ne Il Risveglio Della Forza qui crollano. Tutti sbagliano, non sono...
Un film poco capito. Un film che racconta dell'impossibilità dell'essere umano di essere infallibile. Tutti gli eroi costruiti ne Il Risveglio Della Forza qui crollano. Tutti sbagliano, non sono forti quanto sembrano, cercano di fare l'atto eroico ma gli si ripercuote contro. Una tematica questa molto interessante e coraggiosa in un film del genere dove tutti sono eroi infallibili e devono rimanere nel cuore degli spettatori. Qui sono proprio dagli errori umani che i protagonisti crescono e da cui nascerà un nuovo tipo di Resistenza. Devi sbagliare nella vita per capire giustamente. Pure Luke Skywalker diventa doppiamente interessante, il personaggio che ha sbagliato di più del film, l'uomo che doveva essere da esempio e invece ha ceduto quando non doveva al Lato Oscuro. Diventa un eremita non per quello che poi è diventato Kylo Ren ma perché lui è stato il Lato Oscuro che ha fatto nascere di conseguenza il Lato Oscuro dentro Kylo Ren. Un isolamento per evitare altre tragiche conseguenze. Tutti si aspettavano forse un Luke che risolveva la situazione lottando in due minuti e invece è un personaggio profondo. Un film che spezza e va contro le aspettative dello spettatore che si aspettava di vedere le solite cose con spade laser e buoni invincibili che vincono ritrovandosi di fronte ad un film profondo che è anche Cinema puro. Scena continuamente poco capita è quella del Casinò dove Rian Johnson ti mostra l'avidità dell'uomo, la sua crudeltà, ci ha buttato in mezzo a Star Wars una critica sociale che da un valore aggiunto al film. Le critiche al femminismo pure sono stupide perché personaggi come quello di Laura Dern sono scritti bene e basta. La critica di Leila pure è stupida e se si è rimasti con l'amaro in bocca basta solo rivederla la scena per contestualizzarla e capire il suo significato e il suo potenziale. Leila diventa qualcosa di più. I combattimenti sono fantastici. La scenografia è magnifica. Tutta la parte finale con questo pianeta che ha la sabbia rossa pare John Ford con Ombre Rosse. La scena dove si spaccano le due navi con l'audio che scompare e si eliminano i colori ne vogliamo parlare? Poi elimina tutto il fan service del film precedente criticandolo appena compare Yoda e insomma un blockbuster coraggiosissimo che va contro il pubblico creando un'opera intelligentissima e che ha tanto da dire invece della solita roba
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27 dic 2018
80%
“Siamo il terreno su cui cresceranno: questo è il vero fardello dei Maestri”
Dichiaro subito il mio profondo attaccamento alla “Trilogia di Guerre Stellari” e le mie posizioni...
“Siamo il terreno su cui cresceranno: questo è il vero fardello dei Maestri”
Dichiaro subito il mio profondo attaccamento alla “Trilogia di Guerre Stellari” e le mie posizioni oltranziste in merito alla “trilogia prequel” (eh? preq cosa?)
Ammetto di essere fan della saga da praticamente sempre, non ricordo cosa significhi non esserlo: sono nato l’anno in cui uscì il primo film e questa cosa fin da bambinetto mi ha convinto che in qualche modo ci fosse una connessione (con buona pace degli altri circa 100 milioni di bambini nati nel 1977, ma lasciatemi sognare, dai).
Ed il capitolo VIII della saga mi è piaciuto, e non poco.
Non è esente da difetti -ma nella Storia del Cinema i film esenti da difetti sono davvero pochissimi e, per quanto fan, nel novero non ci rientra nessuno dei film della Saga- ha una scena in particolare che ho trovato alquanto imbarazzante (poi ci torno, promesso), ma…
è un bel film, ed è “un bel film di Star Wars”.
Soprattutto perché è coraggioso e altamente iconoclasta.
E perché non ha timore di mescolare Kurosawa con Mel Brooks.
Rian Johnson è a tutti gli effetti oggi l’unico, oltre a papà George Lucas, ad avere il proprio nome nei credits di un film di Star Wars sia come sceneggiatore che come regista.
E ha colto l’occasione, secondo me, nel migliore dei modi possibili: passando come un carro armato sopra le macerie del vecchio e sbattendosene delle aspettative dei fan, anzi, giocandoci dall’inizio alla fine.
Sfido chiunque a sostenere che il plot sia prevedibile: i colpi di scena ed i ribaltamenti di fronte costellano tutta la pellicola (già, perché di pellicola fisica si tratta) e rendono praticamente impossibile per lo spettatore indovinare cosa succederà nei dieci minuti seguenti, proprio perché il regista/sceneggiatore ha scelto di metterci su una situazione per poi toglierci il tappeto da sotto i piedi proprio quando pensavamo di essere comodi.
E lo fa dall’inizio alla fine.
Cito velocemente l’aspetto tecnico prima del resto.
Credo di non aver mai visto un film della Saga con un simile gusto per la messa in scena: la fotografia generale, il gusto per la composizione dell’inquadratura, certe scelte cromatiche di scenografie e luci mi hanno davvero piacevolmente stupito.
La stanza del trono di Snoke è una gioia per gli occhi, lungo tutto il film c’è una quantità incredibile di silhouette ricercate e ben composte, il primo “contatto” tra Rey e Kylo Ren presenta un doppio contrasto caldo/freddo di luce e significato: il colore rosso del fuoco acceso solitamente associato all’Impero è ciò che caratterizza Rey ed il suo ardore mentre il colore blu gelido solitamente associato ai Jedi è ciò che caratterizza Kylo e la sua apparente freddezza.
C'è la bellissima battaglia finale sul deserto salato con i pattini delle navicelle che disegnano delle ferite aperte color cremisi sul terreno immacolato, che se da un lato ricorda la battaglia su Hoth dall’altro graffia quel ricordo, lo deturpa e lo fa sanguinare.
La resa visiva di quando l’ammiraglio Holdo decide di immolarsi a velocità luce è qualcosa di assolutamente originale e mai visto prima in 5 film (dai ok: 8 film), i primissimi piani di un intenso Mark Hamill - che qui recita la parte della vita - e degli altri attori, le frequenti plongée su isole, eserciti e navicelle, e certi campi lunghi che sono dei veri e propri quadri…
Il film è bello da guardare, già solo per questo si differenzia dai suoi fratelli e cugini di franchise blockbuster milionari che troppe volte sorvolano su questo aspetto (sì, Marvel, dico a te), e penso che in questo vada riconosciuto il merito a Johnson, al suo fidato DoP Steve Yedlin ed alla produzione in generale.
Compresa quella scena imbarazzante - su cui dopo torno, giuro - che comunque esteticamente è uno splendore.
Tecnicamente il livello è alto anche dal punto di vista del montaggio: non ci sono troppi momenti di stanca, le 2 ore e mezza di film non stufano perché è un susseguirsi di avvenimenti che si dividono principalmente su 3 storyline.
Quella di Rey e Luke, quella di Poe e dei ribelli, quella di Finn e Rose (con una buona gestione del macguffin, tra l’altro).
Le tante scene nello spazio, dove finalmente torniamo a vedere parecchie “guerre stellari”, sono montate come i tempi attuali dettano, ma in maniera che si capisca sempre chi sta facendo cosa e dove, e mi è piaciuta tanto la decisione di utilizzare inquadrature lunghe sui duelli con le spade laser: abituato a vedere degli stacchi ad ogni colpo di lightsaber, con i conseguenti e pedanti campo e controcampo sui primi piani dei duellanti, vedere l’azione che respira e si muove all’interno di un quadro fisso mi è parso originale ed appagante, con delle coreografie reali e non eccessivamente salterine, ma fisiche e faticose.
Nella trama il film dichiara immediatamente le sue intenzioni: ti aspetti un Generale Hux spietato e cattivo, ma ti trovi davanti un dialogo che sembra uscito da Balle Spaziali dove Poe Dameron (un Oscar Isaac in formissima) lo prende dichiaratamente per il culo, esagerando quel suo aspetto strafottente che già avevamo conosciuto fin dalle prime battute del film precedente, quando prende in giro Kylo Ren.
Ti aspetti che il cliffhanger durato 2 anni di una Rey che con la spada laser in mano resta immobile in attesa di una risposta dal Maestro Skywalker si risolva in qualcosa di greve, di epico, di memorabile, ma vedi un Luke che prende la lightsaber e se la getta alle spalle.
Ecco il film: da subito.
Il passato? Buttalo.
I cattivi non sono temibili, il Primo Ordine ha voglia di essere L’Impero ma non ci assomiglia nemmeno e Hux si mostra per quello che è: un bulletto di provincia che se la crede parecchio e che non accetta di essere messo in ridicolo, quando invece non è nient’altro che quello.
E addio a tutto ciò che abbiamo già visto, alla sempiterna presenza di Maestro ed Allievo e all’addestramento come da manuale: Rian Johnson decide di scrollarsi di dosso tutto ciò che è stato finora Star Wars e si libera dell’ormai consunta vicenda legata alla famiglia Skywalker, che stava ormai riducendo un’intera Saga ambientata in una Galassia Lontana Lontana ad una soap opera familiare.
Secondo me, è stata una scelta vincente.
È un film che fondamentalmente racconta una fuga, un ripiego, una speranza mal riposta, la disperazione di chi non ha quasi più niente da perdere, la ricerca di un’identità e di un posto nell’universo...
I caduti in battaglia dalla parte dei buoni sono tanti e non sono più sopportabili, la gente si sacrifica per il prossimo (la sorella di Rose, Holdo, Luke nel finale) o lo farebbe se non venisse fermata (Finn, Poe).
Anche se, quella scena imbarazzante… ma ci torno, promesso.
Il film lo dichiara apertamente lungo tutta la durata: la distruzione dell’albero da parte di Yoda va in quella direzione (nota: sì, mi sono emozionato vedendolo perché non sapevo ci fosse, e sì: ho adorato la scelta di utilizzare il pupazzo e non la CGI) ed oltre a scuotere un vecchio, stanco e disilluso Luke lo fa anche con il pubblico.
Lo scuote e gli dice che non è necessario restare legati a ciò che è stato, ma che si deve guardare avanti per poter crescere ed evolversi.
“Siamo il terreno su cui cresceranno: questo è il vero fardello dei Maestri”.
Eccola la frase simbolo di tutto, affidata alle parole del personaggio più saggio di tutti.
Il terreno è quello tracciato da Lucas e seguito con furbizia e mestiere da J.J. Abrams, ma… è ora di muoversi, di andare avanti, di affrontare il cambiamento ed accoglierlo.
E questa personalmente l’ho vissuta anche come una richiesta del regista stesso al pubblico: ragazzi, so bene che sto andando in un’altra direzione, so bene che forse deluderò le vostre aspettative ma ehi, è arrivata l’ora di farlo.
Kylo Ren si dimostra uno dei personaggi più interessanti in assoluto - l’avevo detto 2 anni fa ma sono stato subissato di critiche, maledetti - e presenta uno sviluppo originale e non banale: se nel film precedente era un ragazzino pieno di paura che voleva a tutti i costi assomigliare al nonno leggendario, che usava la maschera per incutere timore perché consapevole del fatto che il suo volto non aveva l’effetto cercato, in The Last Jedi prende coscienza dei suoi limiti e li affronta.
Distrugge con rabbia la maschera e si libera del peso di Vader, affrontando il proprio destino che non per forza deve seguire quelle orme, nonostante si senta evidentemente in diritto di esigere qualcosa solo per questioni di DNA.
Si libera del passato, anche lui: dopo il padre, il nonno.
Le scene di “contatto” tra lui e Rey sono uno spettacolo sia dal punto di vista della messa in scena, la regia ed il montaggio sono stati gestiti benissimo e sembra davvero che siano uno di fronte all’altra, sia dalla bella scelta di far calare un silenzio tombale sulla sala: finalmente vediamo la Forza che agisce in maniera tangibile e non solo per “spostare le rocce”, la connessione tra i due era già evidentemente forte nel film scorso e qui si rivela in tutto il suo stupore.
Rey e Kylo si parlano, si chiamano, cercano uno di convincere l’altra, sanno entrambi che dentro di sé portano la Luce e l’Oscurità e ancora non sono convinti di quale sia la strada giusta da prendere o di come prenderla.
Kylo potrebbe uccidere la madre, ma non lo fa.
Rey si crede virtuosa, ma si lascia prendere dall'ira e dall'odio che, lo sappiamo, sono la via più facile per passare dall'altro lato.
Sono simili, e ne sono consapevoli.
Ah, già: pensavate forse di scoprire le origini di Rey in questo film?
Beh, anch’io.
Invece non le conosciamo ancora, perché Johnson ha deciso anche qui di stravolgere le aspettative e non darci risposte… se non la storiella della “figlia di nessuno” alla quale mi auguro che nessuno sano di mente voglia davvero credere: Kylo gioca con Rey, la provoca, quella continua domanda su “cosa successe quella notte” nasconde quasi sicuramente qualcosa di più profondo, lui la conosce meglio di quanto lei conosca se stessa, e sono certo che la cosa non si concluda lì.
E pensavate di conoscere il passato e l’identità di Snoke? beh, anch’io.
E invece, anche qui, ciccia.
Snoke non è Palpatine (nota: qualcuno un giorno mi spiegherà come mai sia così fondamentale conoscere l’origine di Snoke quando ai tempi della Trilogia nessuno sapeva nulla di Palpatine ma nessuno se ne lamentava… è anche vero che non esisteva Facebook, però dai, su), Snoke non è un personaggio importante come sembrava essere, è anzi un essere certamente potente ma accecato dall’ira, dall’odio e dalla cupidigia, tanto che non si rende conto della lightsaber accanto a lui e che lo sega tipo trucco da prestigiatore con la donna nella scatola.
Ma senza la scatola.
E senza la donna.
Una fine risibile per un personaggio che gli spettatori avevano fatto diventare più grande di quello che è.
Non sono molto convinto che non lo rivedremo più, ma lo sapremo solo nel 2019.
E ancora: pensavate che finalmente avremmo visto il Capitano Phasma in tutto il suo livore e carisma?
Ma figuriamoci: lo stormtrooper che si lucida l’uniforme con Chi Pulisce Più Di Chante Claire è stato preso e buttato via.
Di Boba Fett ce n’è uno solo, cara, mi spiace ma adesso torna a girare Game of Thrones ché qui di personaggi che rubano la scena in pochi minuti non ne vogliamo.
E se li volessimo, non saresti tra quelli.
Tutto ciò che è stato passa in secondo piano, lo screen time dedicato a Chewbacca, R2D2 e C3PO è il minimo sindacale, non c’è più spazio per la nostalgia se non per una brevissima madeleine di quello che fu: R2 che mostra il filmato della principessa che chiede aiuto ad Obi Wan.
Ma, come dice lo stesso Luke, è “un colpo basso” ed è fin troppo semplice giocare con i sentimenti dell’appassionato in questo modo, quindi via subito anche questa.
Ma non “tutto” ciò che è stato non c’è più: i personaggi umani possono finalmente liberarsi.
L’ex principessa Leia oggi Generale Organa non è più la ragazzina che deve dimostrare di cavarsela da sola e non è nemmeno più la moglie in lutto/madre desolata del film precedente.
È una donna caparbia, decisa, conscia del proprio ruolo e delle proprie responsabilità e, cosa più importante, conscia della Forza.
Anche se decide di farne uso per svolazzare nel vuoto cosmico tipo Ultraman tornando a bordo della nave e salvandosi la vita.
Eccola, la scena imbarazzante: non nascondo che in quel momento abbia pensato MACHECOSACAZZ
C’è da dire che in effetti “la Forza scorre potente nella tua famiglia” e prima o poi sarebbe anche stata ora di vedere Leia mentre ne fa uso, no?
Forse la scena era bella sulla carta e poi in ripresa non è del tutto riuscita.
Forse.
O forse sono io che non colgo il profondo significatOK, dai: quella scena è ridicola, diciamocelo.
E toglie la possibilità di dare un addio sensato al personaggio, dato che sappiamo che nell'episodio IX Carrie Fisher comparirà greazie a delle scene girate per l'episodio VII e mai usate in montaggio: come questo potrà diventare qualcosa di sensato, non vedo l'ora di scoprirlo.
Sono davvero curioso di vedere come gestiranno la cosa, perché dopo aver visto questo film in testa mi si è creata l’idea che se in episodio VII le cose ruotavano attorno ad Han Solo ed assitevamo alla sua dipartita ed in episodio VIII le cose ruotano attorno a Luke Skywalker ed assistiamo alla sua dipartita, beh…
In episodio IX probabilmente le cose sarebbero ruotate maggiormente su Leia.
E invece chissà cosa sarà.
L’altro Skywalker, invece, quello che per un intero film tutti cercavano, quello che doveva far scattare la scintilla fondamentale per la ribellione… è un vecchio stanco, che ha deciso di esiliarsi da solo proprio come fece Yoda tempo prima, per punirsi ed allontanarsi dal suo fallimento più grande.
Va a pesca con un bastone che altro che Sergej Bubka, munge delle bestie strane e ne beve il latte dal colore poco rassicurante, si comporta come un Luke che non è il Luke che volevamo vedere.
Ed è giusto così, perché ha fatto un percorso, ha fatto degli errori ed ora non vuole tornare indietro.
Ma è ancora una volta Yoda a dirgli che “il fallimento è l’insegnamento più grande”, e questa forse è il messaggio più forte dell’intero film, e che tocca affrontarlo per muoversi nella giusta direzione.
E Luke si muove, senza muoversi.
Adopera la Forza come non avevamo mai visto prima e come si confà ad un Maestro Jedi del suo livello, ingannando il nemico, sfruttando la sua eccessiva sicurezza per distrarlo da ciò che ha davanti agli occhi.
Un po’ come fa Kylo con Snoke, guarda un po’ le coincidenze.
Si sacrifica per gli altri sapendo che il suo sarà un sacrificio, e diventa spirito di fronte ad un “binary sunset”, un secondo “doppio tramonto” che inevitabilmente chiude il cerchio aperto da quello visto nel primo film, quando era un ragazzino pieno di sogni che voleva scappare via da quel pianeta desertico…
La sua avventura inizia mentre osserva due soli e si conclude nello stesso modo.
E diventa un altro Skywalker leggendario, come suo padre prima di lui, uno Skywalker su cui favoleggiano i bambini prima di andare a spazzare il pavimento.
Prima di prendere la scopa usando la Forza con nonchalance, e guardando le stelle per cercare la prossima avventura.
Pensavate di vedere Rey che si allena a correre con Luke sulle spalle?
O credevate di vedere Rey o Luke passare al Lato Oscuro o Kylo Ren che si converte?
Vi eravate convinti che avreste visto “una copia dell’Episodio V” perché che siete dell’idea che “Episodio VII è uguale a Episodio IV”?
Niente di tutto ciò.
E sinceramente credo davvero che sia stata una scelta coraggiosa e vincente.
Chiudo con le note, secondo me, negative:
un Finn relegato forse troppo in secondo piano con il ruolo del disperato amante amato da una Rose che non corrisponde (che regala alla saga il bacio rubato più tenero di tutti i film messi insieme, proprio perché a senso unico),
un Benicio Del Toro lasciato a gigioneggiare con la sua espressione che ci ha messo 15 anni a perfezionare, quando forse una caratterizzazione meno sorniona avrebbe reso di più,
tutta la sequenza del casinò che come messa in scena e plot ritengo sia la parte più debole del film, compreso il momento della liberazione delle povere bestiole da corsa che fa tanto animalista del ventunesimo secolo,
e la scena imbarazzante.
Oh, proprio non ce la faccio: è imbarazzante vedere Leia volare immobile come un tonno surgelato, dai.
Non entro nel merito della chiacchierata “questione disneyana” perché la ritengo un’idiozia, se le critiche parlano di battutine fuori luogo ed animali creati per il merchandising probabilmente stiamo assistendo ad un’amnesia collettiva, una deneuralizzazione che ha sparaflashato gli spettatori che hanno visto la Trilogia che quindi si sono tutti dimenticati che Guerre Stellari non è mai stata Ingmar Bergman, non è mai stata Andrej Tarkovskij e non è nemmeno mai stata Woody Allen.
Lo humour greve e tagliato col coltello c’è sempre stato, da un C3PO perennemente fuori luogo con le sue uscite ed il suo tono di voce improbabile ai siparietti di quest’ultimo con R2, dalle battute sprezzanti di Solo, la sua corsa coraggiosa contro gli stormtrooper per poi rivederlo mentre scappa via da loro urlando ed il suo scambio via radio con i soldati dell’impero (“conversazione noiosa, comunque”) all’urlo di Tarzan di Chewbacca, dai sorrisetti di Luke ed il triangolo amoroso alla presa per il culo di Lando appena arrivati a Bespin che oggi diventerebbe OMMIODDIOMASMORZANOLATENSIONE, a tutta quella pletora di animaletti, navicelle, robottini ed Ewoks (porcocane ragazzi, gli Ewoks!) che da sempre ha caratterizzato l’universo creato da Lucas.
Soggetti che da decenni sono presenti su magliette, cappelli, tazze, trapunte, lampade da tavolo, shampoo, preservativi e cestini per la raccolta differenziata.
Lucas che, vorrei ricordare, accettò una paga non troppo alta per girare il primo film a patto che ottenesse i diritti sullo sfruttamento del merchandising (e della colonna sonora).
E adesso il problema sarebbe “la Disney” e gli animaletti “creati per vendere i pupazzi”?
Ma vi ricordate lo scempio di roba creata ad hoc per essere mandata sugli scaffali dei negozi nei 3 film girati da Lucas tra il 1999 ed il 2005?
Ve lo ricordate?
Bene, perché invece io non so di cosa stia parlando.
Concludendo, questo The Last Jedi ha sparigliato le carte, ed ora sono veramente curioso di vedere cosa succederà…
Perché per la prima volta in più di trent’anni di personale fanboysmo starwarsiano so che mi devo liberare di ciò che ho amato finora ma che ormai ha davvero fatto il suo tempo, e che adesso devo aspettarmi qualcosa di veramente nuovo senza sapere di cosa si tratta.
E alla mia età... è una bella sensazione.
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di Sam_swarley
30 ott 2018
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Film che spacca in due l'esercito dei fan: chi lo odia perché legato alla "vecchia" saga e chi lo ama perché ha accettato il cambiamento, nonostante qualche nota negativa. In ogni caso questo...
Film che spacca in due l'esercito dei fan: chi lo odia perché legato alla "vecchia" saga e chi lo ama perché ha accettato il cambiamento, nonostante qualche nota negativa. In ogni caso questo capitolo è un bel segnalibro nella cronologia marchiata Star Wars perché avvia, più del capitolo precedente, il Risveglio della Forza, il cambiamento della storia di base ed i personaggi. C'è sempre un impero e una ribellione, ma le fazioni non sono così chiare come nei precedenti capitoli: la Forza non è solo bianca o nera, i personaggi sono in bilico tra il bene e il male perché, causa vicissitudini passate, sono vulnerabili alla scelta. Il lato umano traspare tra una lotta e l'altra, pure le vecchie guardie devono cedere il testimone prima o poi.
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18 set 2018
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Film tecnicamente valido. Questa è quella che mi sento di dire come probabile unica nota positiva. Se visto come mero film di azione e di intrattenimento può piacere, forse, se visto come film di...
Film tecnicamente valido. Questa è quella che mi sento di dire come probabile unica nota positiva. Se visto come mero film di azione e di intrattenimento può piacere, forse, se visto come film di Star Wars stona molto, troppo, ma non è solo questo a renderlo brutto. La trama e la sceneggiatura storpiano i personaggi, che non appaiono mai tridimensionali e ben caratterizzati (Kylo escluso). C'è la sottotrama peggiore di tutta la saga di Star Wars, sembra di guardare Harry Potter, e in questo caso non prendetelo come complimento. Infine il film risulta abbastanza noioso, ci sono pochi combattimenti (uno solo degno di nota) e tutto il resto sono situazioni a metà tra il ridicolo e l'inutile
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Film strano, da vedere almeno un paio di volte. Sicuramente lontano da tutti i precedenti film della saga! Comunque lo consiglio! ...
Film strano, da vedere almeno un paio di volte. Sicuramente lontano da tutti i precedenti film della saga! Comunque lo consiglio!
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8 commenti
6 anni fa
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Eris
30/12/2023
Marco
27/11/2023
Eris
21/06/2024
#IlTuoLivello
LIVELLO
NOME LIVELLO
James Flint
6 anni fa
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Alessandro Dinale
6 anni fa
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Joaquin Phoenix
6 anni fa
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Martina Foderetti
6 anni fa
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Guido Vaccari
6 anni fa
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Roberto Rotondo
6 anni fa
Comunque, a mio avviso, è anni luce lontano dalla saga originale😊
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quent
6 anni fa
Vediamo cosa hanno in serbo per l'ultimo capitolo della saga!
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