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Netflix ha dichiarato di aver selezionato Microsoft come partner per aiutarla a creare un nuovo livello di abbonamento che prevede l'inserimento di spot pubblicitari sui contenuti del colosso streaming.
Il nuovo piano di abbonamento avrebbe un prezzo inferiore rispetto a quelli attuali, ma gli spettatori vedranno gli annunci pubblicitari, che genereranno entrate per Netflix.
[L'intro di Netflix dal 2019]
La cosa era nell'aria da qualche mese, nonostante le dichiarazioni di Reed Hastings di appena un anno e mezzo fa, anche per via del crollo del titolo Netflix in borsa subito nel trimestre scorso.
"Microsoft ha la comprovata capacità di supportare tutte le nostre esigenze pubblicitarie, mentre lavoriamo insieme per costruire una nuova offerta supportata dalla pubblicità", ha affermato Netflix in una nota.
"Ancora più importante, Microsoft ha offerto la flessibilità per innovare nel tempo sia dal punto di vista tecnologico sia di vendita, oltre alle solide protezioni della privacy per i nostri abbonati".
Se Microsoft si occuperà della gestione delle pubblicità è probabile che Netflix dovrà sacrificare parte di quelle entrate pubblicitarie Microsoft aiuta a portare, ma sembrerebbe ormai l'unica via percorribile anche per far fronte alla concorrenza sempre più spietata degli altri streamer.
Disney, ad esempio, all'inizio di questa settimana ha svelato un nuovo accordo con la società di tecnologia pubblicitaria Trade Desk, come parte di uno sforzo per aumentare l'inventario commerciale che vende tramite le Smart TV: la Casa del Topo lancerà la versione con pubblicità di Disney+ entro la fine dell'anno.
La scelta di Microsoft suggerisce che Netflix voglia approfondire alcune delle più recenti tecniche di pubblicità, come ad esempio la vendita di annunci programmatici basata sull'utilizzo dei dati raccolti dagli abbonati, per abbinare gli annunci a target precisi di pubblico esattamente come fanno gli algoritmi sulla rete e sui social network.
La prospettiva di lanciare spot per Coca-Cola o per Apple sul catalogo Netflix è molto allettante per gli inserzionisti, dato che sempre più spettatori televisivi passano dalla classica TV allo streaming evitando così i milionari investimenti pubblicitari delle aziende inseriti nei programmi televisivi.
[Una vecchia pubblicità di Netflix]
Il proverbiale rovescio della medaglia per Netflix sarà dunque quello di svelare i propri dati agli inserzionisti, qualcosa che l'azienda di Los Gatos ha sempre custodito molto gelosamente: gli sponsor chiederanno di sapere quanti abbonati hanno visto i loro spot pubblicitari, che tipo di consumatori sono e quanti passaggi dei loro spot sono stati effettuati sui vari contenuti.
La conseguenza è che Netflix potrebbe ricevere pressioni per far sì che i contenuti con determinati spot vengano spinti maggiormente sulla piattaforma, andando quindi a interferire con i piani di promozione previsti da Netflix stessa.
Ad aprile di quest'anno la società ha rivelato di aver perso 200.000 abbonati nel primo trimestre, con la previsione di perderne altri 2 milioni nei mesi successivi: sarà quindi il nuovo abbonamento la via giusta per risalire?
In ogni caso, i giorni in cui Netflix poteva farsi pubblicità dicendo... che su Netflix non ci sarebbe mai stata pubblicità sono destinati a diventare un ricordo.
Voi accettereste un abbonamento a Netflix più economico ma con l'inserimento di spot pubblicitari?
Vi rispettiamo: crediamo che amare in Cinema significhi anche amare la giusta diffusione del Cinema.