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Tornare al cinema dopo mesi di lockdown e trovarsi immersi nelle due ore e mezza di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, è come provare a restare in piedi dopo aver girato un quarto d'ora su se stessi.
Tenet non è solo un film visionario, ma una pellicola che è destinata a ritagliarsi uno spazio nella Storia del Cinema.
Tanto quanto Matrix ha rivoluzionato gli effetti speciali, Tenet rivoluzionerà la narrazione.
L'undicesimo lavoro del regista britannico è il manifesto della sua stessa poetica: Nolan non solo plasma il tempo ma lo usa, lo stravolge, lo rende protagonista di una Guerra Fredda temporale fatta di passato, presente e futuro che si intrecciano e si condizionano tra loro.
Tenet non è un film palindromo - come aveva provato a suggerire tempo fa il nostro Teo - ma neanche un viaggio nel tempo come siamo stati abituati a considerarlo fino ad oggi.
Tenet è un film di spionaggio dove è il tempo stesso l'arma di cui impossessarsi per poter raggiungere i propri scopi.
Il risultato finale è straniante, a tratti disturbante per lo spettatore, alle prese con continui salti e cicli temporali, tra proiettili "invertiti" e esplosioni che "implodono".
[John David Washington e Christopher Nolan sul set di Tenet]
Lo stesso Nolan, durante le riprese di un inseguimento in cui ci sono eventi che vanno in avanti ed eventi che vanno al contrario, aveva ammesso che la produzione non fu affatto facile.
"Era sorprendente quanto il tuo istinto ti dicesse qualcosa di cui eri assolutamente convinto, per poi renderti conto di aver sbagliato nella pratica.
Con tutte quelle sequenze complicate, abbiamo dovuto controllare costantemente le anteprime".
La pellicola ricalca la struttura di una spy-story, con elementi action e thriller.
Il Protagonista, interpretato da John David Washington, si trova coinvolto in una missione internazionale - Tenet - per salvare il mondo.
L'obiettivo è quello di neutralizzare l'oligarca russo Andrei Sator (Kenneth Branagh), l'unico a possedere strumenti e conoscenze per la manipolazione del tempo.
[Robert Pattinson e John David Washington: i protagonisti di Tenet]
Nel suo percorso, che lo poterà in giro per il mondo - dall'India alla Costiera Amalfitana, dall'Estonia al Regno Unito - sarà affiancato da Neil (Robert Pattinson), agente di lungo corso come lui.
Nel cast c'è anche Elizabeth Debicki, nel ruolo della moglie di Sator.
Piccolo cameo anche per Sir Michael Caine.
La scelta di affidare il ruolo da protagonista a John David Washington, fortemente voluto da Nolan dopo aver visto BlacKkKlansman, si conferma azzeccata.
L'attore statunitense regge molto bene la struttura del film, riuscendo a rendere con efficacia la situazione di alienamento.
Al suo fianco un convincente Robert Pattinson, che in alcune sequenze ruba addirittura la scena al protagonista.
[Kenneth Branagh andrà avanti o indietro?]
Tenet ha in sé tutti gli elementi del Quadrato Magico cui fa riferimento.
Il titolo, infatti, è ispirato all'iscrizione latina composta dalle parole Sator, Arepo, Tenet, Opera e Rotas.
Un palindromo rinvenuto in numerosi ritrovamenti archeologici, soprattutto in Europa.
Non è un caso che in una delle scene del film, la famiglia Sator - per l'appunto - vada in visita a Pompei, la città dove sono state rinvenute due delle più celebri iscrizioni.
Oltre a Sator, si ritrovano nella pellicola anche tutte le altre parole, ma lascio a voi il gusto di scoprirle.
[Il Quadrato Magico del Sator]
Il lavoro fatto da Nolan, che è anche sceneggiatore e produttore di Tenet, e dal direttore della fotografia Hoyte van Hoytema - già al suo fianco in Interstellar e Dunkirk - è stato a dir poco imponente.
Il film è stato girato per gran parte in IMAX (modificato per poter avere l'effetto reverse) e, per il resto, in pellicola 70 mm.
"Faccio film da molto tempo ormai, e sono ben consapevole del mezzo in cui lavoro", sono state le parole di Nolan.
"È ciò che mi ispira e influenza le mie scelte creative in ogni modo possibile - mentre scrivo la sceneggiatura, mentre penso a cosa sarà, durante le audizioni...
È tutta un’esperienza straordinaria di vita che intendiamo offrire al pubblico.
Ogni decisione viene presa con l'idea di un pubblico che si chiude in un cinema per guardare il nostro lavoro su un grande schermo.
Ciò influisce su ogni scelta e tutto ciò che facciamo".
[Elisabeth Debicki in una scena di Tenet]
Scrivere di questo film, evitando qualsiasi tipo di spoiler, è un vero e proprio esercizio di stile.
Districarsi tra paradossi e ossimori è piuttosto complicato, come aveva spiegato tempo fa lo stesso Kenneth Branagh in un'intervista.
Le continue inversioni temporali danno un'inedita dinamicità alla pellicola, ma rischiano anche di ingarbugliare fin troppo la trama, lasciando lo spettatore spaesato.
Di contro Nolan confeziona sequenze realisticamente surreali, come quella del combattimento all'interno di un aeroporto o quella del conflitto finale.
Il regista è palesemente a suo agio, il Tempo è il suo terreno e ne è cosciente.
Credo che se potesse si piazzerebbe fuori da ogni sala cinematografica con il sorriso sulle labbra per fermare gli spettatori che barcollano dopo aver visto il suo film.
3 commenti
ZERO
4 anni fa
Ci viene rivelato che la tecnologia che "inverte" viene dal futuro e che il motivo per cui si sta scatenando tutto questo è perchè la popolazione del presente esaurirà le risorse della terra e dei tipi del futuro non meglio identificati hanno ideato un complicatissimo piano per distruggere l'umanità del presente e poter vivere meglio nel futuro (se ho capito bene). Tutto questo in un breve dialogo buttato lì senza quasi troppo peso...
E' il punto più importante di tutto il fim e non se sappiamo quasi niente... mah
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Simone Guerzoni
4 anni fa
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Filman
4 anni fa
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