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The Mandalorian 06 - Il prigioniero: Analisi e Easter Egg

Nell’episodio precedente di The Mandalorian, il nostro mandaloriano preferito ci ha portato in un luogo molto nostalgico, facendoci tornare nella galassia lontana lontana

Il capitolo 6 di The Mandalorian è intitolato “Il Prigioniero”, è diretto da Rick Famuyiwa e ci mostrerà come il Mandaloriano sia sempre all’erta e come il suo passato possa influire sulla missione.

 

 

Un lavoro complicato

 

La Razor Crest vaga nello spazio, fino a raggiungere una stazione spaziale gestita dal criminale Ranzar Malk, Ran per gli amici (Mark Boone Jr., Flass in Batman Begins) una vecchia conoscenza del Mandaloriano (Pedro Pascal), che si comporta con fare sospetto nei suoi confronti.

 

"Mando! Ci sei tu sotto quel secchio?"

 

In questa situazione tesa, Ran dice di conoscere i problemi che ha Mando con la Gilda dei Cacciatori di Taglie e poi gli propone un lavoro: liberare un suo “socio” dalle grinfie di un concorrente.

 

Mando dovrà prendere parte alla missione assieme a un gruppo di altre quattro persone e useranno la Razor Crest per il lavoro.

Dato che il Bambino sarà a bordo, il Mandaloriano sarà abbastanza a disagio al solo pensiero che il piccolo debba prendere parte alla missione, ma ha bisogno di lavorare per riuscire a tenerlo lontano dai guai.

 

Il gruppo sarà guidato da Mayfeld (Bill Burr, Patrick Kuby in Breaking Bad) un umano ed ex tiratore scelto dell’Impero, cosa che a Mando non convince assolutamente, scherzando sulla famosa mira "infallibile" degli imperiali.

 

"Non vuol dire granché"

“Non ero un assaltatore, sapientone!”

 

Mayfeld, vedendo la Razor Crest dice che che somiglia a una "mangiasoldi di Canto Bight". 

Ovviamente si riferisce alle tante slot machine di Canto Bight, la città casinò che compare ne Gli Ultimi Jedi.

 

Il resto della squadra comprende la Twi’lek Xi’an (Natalia Tena, Tonks in Harry Potter), Il devaroniano Burg (Clancy Brown, che ha doppiato Savage Opress in The Clone Wars, Ryder Azadi in Rebels e Montross nel videogioco Star Wars: Bounty Hunter) ed il droide Q9-0 (Richard Ayoade, Moss in IT Crowd) per gli amici “Zero”.

 

I Twi’lek sono molto ricorrenti nella saga di Star Wars, hanno una o due code - chiamate Lekku, al plurale - che partono dalla testa.

Le donne di questa razza sono quasi sempre rappresentate come prostitute o danzatrici, ma anche Jedi come Aayla Secura - che compare ne L'Attacco dei Cloni e La Vendetta dei Sith - gli uomini, invece, sono sempre implicati in qualcosa di losco e sono degli ottimi servitori - come Bib Fortuna, il maggiordomo di Jabba the Hutt -

 

Abbiamo già visto un devaroniano di sfuggita in Guerre Stellari, seduto a banchettare nella Cantina di Mos Eisley: i maschi di questa razza sono alti e robusti, hanno delle grosse corna, la pelle rossiccia, le orecchie e i denti appuntiti.

Ricordano quasi una figura demoniaca e, apparentemente, la loro pelle è così spessa che li rende immuni al fuoco.

 

Quand Mando viene presentato al gruppo, diventa implicito che lui e Xi’an abbiano avuto un rapporto, quindi la cosa diventa molto più curiosa perché sappiamo tutti che il Mandaloriano non si è mai tolto l’elmo in presenza di un’altra persona.

 

Mayfeld rivela che il loro bersaglio sia detenuto in una nave prigione della Nuova Repubblica - stabilitasi subito dopo la caduta dell’Impero Galattico - e Mando non è molto felice di attirare un’attenzione così pesante su di sé, ma Xi'an lo rassicura, perché l’equipaggio della nave prigione è composto esclusivamente da droidi.

 

La scena ci mostra un classico briefing pre-missione, le inquadrature dei personaggi, tengono la tensione sempre alta.

 

“Proprio come i vecchi tempi Mando, eh?” dice Ran, mentre il protagonista e il resto del gruppo salgono sulla Razor Crest.

Sappiamo tutti che il Mandaloriano è cambiato grazie alla compassione per il Bambino, ma capiamo che il tempo non cambia tutti, e Ran sa qualcosa che noi non sappiamo.

 

 

[Il Mandaloriano (Pedro Pascal) Mayfeld (Bill Burr) e Ran (Mark Boone Jr.) in una scena di The Mandalorian]

 

 

Ciao, piccolo!

 

La Razor Crest entra nell’iperspazio e il gruppo si intrattiene nella stiva della nave - che è anche la camera da letto di Mando - e scherza bullizzando il mandaloriano: Xi’an esclama

“Questa è la via!” e Mayfeld considera che sotto l’elmetto di Mando, si nasconde un gungan - la stessa razza di Jar Jar Binks - mentre noi tutti ci stiamo chiedendo dove sia il nostro piccolo amico verde che dall’inizio dell’episodio non abbiamo ancora visto.

 

“Per questo tu non vuole mostrar tua faccia?” Mayfeld imita l’accento gungan e poi fa un cenno Burg di provare a togliere l’elmo al Mandaloriano.

I due ingaggiano una piccola lotta, Mando non è contento di quello che sta accadendo nella sua nave e riesce a sfuggire dalle grinfie del devaroniano, che colpisce un pulsante di apertura di un compartimento nascosto, mostrandoci il Bambino  confuso dalla presenza di estranei sulla nave.

 

Mayfeld prende in braccio il piccolo ridacchiando, dicendo a Mando se fosse il suo animale da compagnia: il classico comportamento da bullo che sta per essere lanciato dalla camera di decompressione della nave, ma scopriamo che Mando ha molta pazienza e mantiene la calma.

Nessuno riconosce il bambino, questo ci conferma ancora una volta che la sua razza sia rara e che in pochi sappiano della sua esistenza.

 

La Razor Crest esce dall’iperspazio e Zero - che è alla guida - inizia a fare delle manovre che solo un droide può fare, per avvicinarsi alla nave prigione senza farsi scoprire.

Le manovre causano alcune turbolenze che fanno smuovere la nave e Mayfeld, inavvertitamente, fa cadere il Bambino a terra, facendoci alzare tutti dalla sedia con la bocca aperta!

 

Mando raccoglie il piccolo e lo rimette nel suo compartimento, prima di andare ad aprire lo sportello della Razor Crest, che nel frattempo si è agganciata alla nave prigione.

 

Intanto, Xi’an e Burg si scambiano uno sguardo furtivo, che fa calare ulteriormente la nostra fiducia nel gruppo di Mayfeld.

 

 

[Il gruppo scherza sul Mandaloriano in una scena di The Mandalorian]

 

 

Evasione!

 

Aperto il passaggio tra le navi, Mayfeld aspetta che passino due droidi di pattuglia e si lancia all’interno con le sue due pistole blaster pronte.

 

Xi’an si lancia dentro silenziosamente come un’acrobata, mostrando le sue lame, mentre Burg atterra con un tonfo.

Mando li segue silenziosamente, nonostante il metallo della sua armatura in beskar, ed è pronto all’azione con il nuovo team con i controfiocchi, che speriamo presto di vedere all’opera.

 

Gli interni della nave sono i classici interni bianchi e perfettamente puliti, come tutte le navi della Repubblica prima e dell’Alleanza Ribelle poi, con i prigionieri nelle loro celle che guardano il gruppo che cammina per i corridoi.

 

Uno dei prigionieri è di razza ardenniana; la prima volta che vediamo un uomo di quella razza è in Solo: A Star Wars Story: Rio Durant, interpretato dal produttore di The Mandalorian, Jon Favreau.

 

Il gruppo viene scoperto da un droide MSE-6 - o comunemente chiamato mouse droid, un droide factotum nero e piccolino che vediamo in ogni opera di Star Wars girovagare per i corridoi delle navi i cui compiti principali sono quelli di guida, trasporto messaggi, e pulizia dei pavimenti - ma Burg lo fa saltare in aria con uno sparo, allertando i droidi di pattuglia della loro presenza.

 

Il gruppo viene bloccato dai droidi della sicurezza, ma Mando non vuole assolutamente farsi prendere, e mostra tutte le sue abilità con i gadget per distruggere i droidi con molta agilità, lasciando stupefatti gli altri membri del gruppo.

 

“Pulisci tu questo macello?” dice Mayfeld, cercando di non mostrare quanto lui sia impressionato.

 

Arrivati nella sala controllo, vengono sorpresi da Davan, un soldato umano della Nuova Repubblica (Interpretato da Matt Lanter, il doppiatore di Anakin Skywalker nella serie televisiva Star Wars - The Clone Wars).

 

Questa è la prima volta che vediamo il vestito di un marine della Nuova repubblica, chiaramente una evoluzione del vestito da marine dell’Alleanza Ribelle, che vediamo all’inizio di Guerre Stellari.

 

Anche se solo, il soldato si fa coraggio e intima a  tutti di mettere giù le armi, mentre Mayfeld va a controllare il pannello di comando, per cercare la posizione del prigioniero, ma il soldato mostra subito un piccolo radiofaro (un localizzatore).

 

“Se lo attiva siamo spacciati.

La Repubblica farà seguire quel segnale da una squadra che ci farà saltare in aria”

 

Mayfeld è deciso a sparare al soldato, ma Mando non vuole fare vittime, e la scena si trasforma in uno stallo alla messicana; Xi’an, senza farsi problemi, uccide il soldato della Repubblica lanciando uno dei suoi coltelli, rendendo vano ogni sforzo di non far scattare allarmi, perché il soldato intanto aveva attivato il faro localizzatore: hanno circa venti minuti per finire il lavoro e andarsene, prima che arrivi la Nuova Repubblica.

 

 

[Burg (Clancy Brown) e Xi'an (Natalia Tena) in una scena di The Mandalorian]

 

 

È un pugnale quello che ho nella schiena?

 

Il gruppo raggiunge il prigioniero, e Mando è sorpreso di vedere Qin (Ismael Cruz Cordova) il fratello di Xi’an, apparentemente imprigionato perché Mando lo ha lasciato indietro durante un lavoro passato.

 

Ismael Cruz Cordova ha interpretato un "Mando" un po' diverso nello show Sesame Street.

 

In un profondo e inaspettato tradimento, Burg spinge Mando nella cella di Qin e il gruppo fugge, lasciando Mando morire in quella nave.

Mando cerca di liberarsi utilizzando il rampino per avvicinare un droide di pattuglia che inizia a sparare all'interno della cella ma i colpi rimbalzano perché quest'ultima è chiusa magneticamente - come il compattatore dei rifiuti della Morte Nera in Guerre Stellari - quindi è bloccato li.

 

Il Mandaloriano gli stacca un braccio e lo utilizza per sbloccare la porta, liberandosi.

Tornato nella sala controllo, Mando spegne tutte le luci della nave - accendendo quelle rosse di emergenza - e chiude le porte dei corridoi, dividendo i suoi nemici e attende, prendendo il faro localizzatore.

 

In pratica, l’episodio si è trasformato nella scena finale di Alien: il gruppo rappresenta i sopravvissuti umani, mentre il Mandaloriano è lo xenomorfo che dovrà cacciarli.

 

 

[Qin (Ismael Cruz Cordova) in una scena di The Mandalorian]

 

La caccia

 

Qin ordina a Xi’an e Burg di trovare il Mandaloriano e a Mayfeld di portarlo alla Razor Crest per andare via senza preoccuparsi dell’incolumità della sorella.

 

“Bella famiglia!”

 

Nel frattempo, sulla Razor Crest, il Bambino entra nella cabina di pilotaggio e poi scompare, quindi Zero inizierà la caccia al nostro piccolo amico, che si nasconde sulla nave.

 

Nei corridoi della prigione, Qin dice a Mayfeld di trovare il Mandaloriano, offrendogli il triplo della paga quando saranno tornati alla stazione spaziale e si reca verso la Razor Crest.

 

Burg entra nella sala controllo e ingaggia una colluttazione con Mando, rendendo inutile l’uso del rampino e dei sibilanti, e resistendo alla fiammata che il Mandaloriano gli punta in faccia con il suo lanciafiamme.

Prova a togliere l’elmo del nostro eroe, ma senza successo, in quanto il Mandaloriano riuscirà a metterlo KO con la porta.

 

Mando poi troverà Xi’an e ingaggerà un altro eccezionale duello di lancio di coltelli con la twi’lek dove, apparentemente, sembra che la uccida ma, in realtà, l’ha solo sottomessa, puntandole un coltello alla gola.

 

Ora è il turno di Mayfeld: il loro incontro è ancora più bello di quelli precedenti: Mando usa le luci di emergenza intermittenti della nave a suo vantaggio, avvicinandosi all'ex imperiale, riprendendo la scena in cui Batman si avvicina ai soldati di Bane nel terzo film della trilogia di Nolan.

Mayfeld si gira urlando, ma la sequenza viene interrotta dal cambio scena.

 

Poco prima che Qin torni a bordo della Razor Crest, si confronta con Mando:

 

“Hai ucciso gli altri?”

“Hanno avuto quello che meritavano”  

 

Nonostante il tradimento, Qin cerca di convincere Mando a non ucciderlo, per tornare poi alla stazione spaziale e ricevere il pagamento, quindi si sottomette per farsi ammanettare.

 

Zero, intanto, trova il Bambino in un compartimento della Razor Crest.

Il piccolo solleva la mano e chiude gli occhi, pronto a utilizzare la forza, mentre il droide gli punta contro il fucile.

Improvvisamente, il droide collassa in una pioggia di scintille e il Bambino guarda la sua mano come per dire “l’ho fatto io?” ma il Mandaloriano si mostra, rivelandosi come il salvatore del piccolo.

 

Il Mandaloriano dovrebbe imparare a non lasciare sempre solo il Bambino!

 

 

[Zero (Chris Ayoade) in una scena di The Mandalorian]

 

 

Giorno di paga

 

Mando abbandona la nave prigione della Nuova Repubblica e riporta Qin alla stazione spaziale per ricevere il pagamento.

Ran gli chiede cosa sia successo agli altri, ma con molta disinvoltura, poi paga il Mandaloriano.

 

Mentre la Razor Crest si allontana dalla stazione spaziale, Ran attiva l'interfono e fa decollare una piccola cannoniera:

“Uccidilo” dice, mentre Qin ridacchiando trova il radiofaro attivo in tasca, chiedendosi cosa sia.

 

Nello spazio, poco lontano dalla stazione spaziale, escono dall’iperspazio tre caccia X-Wing della Nuova Repubblica, che superano la Razor Crest e si dirigono verso la stazione.

 

I tre piloti della Nuova Repubblica sono interpretati da Dave Filoni, Debora Chow e Rick Famuyiwa (tutti e tre sono registi di almeno un episodio di The Mandalorian, mentre Filoni è anche il  creatore delle serie The Clone Wars, Rebels e Resistance)

 

“Sì, ho un segnale chiaro del radiofaro” dice il leader della squadra, rendendosi conto che dalla stazione stanno lanciando una cannoniera, decidono di concentrare il fuoco sulla stazione spaziale, facendola esplodere.

 

Una volta al sicuro nell’iperspazio, Mando, finalmente, fa un sospiro di sollievo e smonta la pallina dalla leva di comando: il gioco preferito dal Bambino!

 

“Visto? non era una cattiva idea” dice scherzosamente al Bambino.

 

L’episodio si conclude mostrandoci Xi’an, Burg e Mayfeld ancora vivi, in una cella della nave prigione della Nuova Repubblica.

 

 

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