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Qualche tempo fa era stata diffusa una notizia secondo la quale una scena prologo di Tenet della durata di sei minuti sarebbe stata proiettata in selezionati cinema IMAX prima di Star Wars: L'ascesa di Skywalker.
Dopo un leggero rosicamento iniziale e dopo essere rimasto ammaliato dal teaser rotante - nonché dalle palindrome speculazioni del buon Teo - e dal trailer successivamente diffuso, sono andato al cinema per vedere il capitolo conclusivo della saga della famiglia Skywalker, ritrovandomi all'improvviso con una gustosa sorpresa.
Il film di J.J. Abrams è quel romantico "tutto il resto" che io e Walt Whitman abbiamo scordato, per godere invece dei brevi momenti d'amore passati con quella che la stampa straniera ha ben definitio scena prologo, di Tenet.
Convinto di udire l'arrembante marcia spaziale di John Williams, mi sono invece trovato catapultato in tutta la maestosa bellezza dello schermo IMAX, in Tenet.
Attenzione: da qui in poi ci saranno degli spoiler sui primi 6 minuti di film, se non volete saperne nulla, non proseguite la lettura.
[Trailer internazionale di Tenet]
La scena, che vede protagonista principalmente John David Washington, apre con tutti gli stilemi di regia e narrazione ora identificati come "nolaniani".
La fotografia tendente al grigio e al nero, Christopher Nolan è il lato oscuro della luna di N.W. Refn, la regia dell'azione quadrata, mai inutilmente frenetica e che segue bene i personaggi, perché Nolan è anche il lato oscuro della luna dei registi figli della camera sballonzolante e da mal di mare post Bourne Identity - anche se Nolan non è sempre brillante nelle scene d'azione.
Siamo nell'Europa dell'est.
Un teatro pieno sta per ospitare la pomeridiana di un concerto di musica classica.
Un gruppo di terroristi irrompe brutalmente.
Indossano dei passamontagna.
Alcuni sparano dei colpi d'avvertimento, altri spaccano degli strumenti, buttano la gente al suolo e ad armi spianate intimano di stare fermi a tutti i presenti.
Fuori dal teatro i van di una squadra d'assalto si prepara a fare irruzione.
Seguiamo un van in particolare.
Gli autisti chiedono di svegliare "gli americani".
[Il protagonista di Tenet: John David Washington, figlio del famoso Denzel]
Fanno irruzione camuffandosi tra gli agenti di forze speciali, mentre la macchina da presa li segue fluida e il montaggio alternato ci mostra più situazioni; gli americani sono qui con l'obiettivo ben preciso di salvare un personaggio per loro importante.
L'azione diventa confusa.
Qualcuno sta piazzando delle bombe e nessuno pare interessato a salvare i civili nella struttura se non il protagonista che, dopo aver messo al sicuro il suo bersaglio, torna indietro con la sua squadra per ripulire la sala dagli ordigni.
Il gruppo viene scoperto ma, proprio quando le cose sembrano perdute, il protagonista vede vibrare la realtà sotto i suoi occhi, il tempo si spezza e uno sparo lo distrae dalla minaccia di una pistola e dal flusso dello scorrere del tempo che sembra essersi spezzato.
[Per Michael Caine Tenet è il 7° film con Nolan]
Torniamo alle bombe.
Vengono portate in un piano vuoto e saltano quando la squadra di americani è appena fuori dall'edificio.
Saltano sul van e cominciano a interrogare il loro bersaglio.
Quando lo schermo va a nero, interrompendo quei frenetici sei minuti, si alternano altre immagini viste nel trailer per poi staccare a nero e lasciarci al nuovo capitolo di Star Wars.
Tenet, come anticipato, sembra aver riportato Nolan alle suggestioni di Memento riguardo la percezione e la manipolazione del tempo e, tanto quanto Interstellar, sembra interessato a cercare qualcosa di scientifico e fantascientifico nell'intreccio del racconto.
Nolan porta con sé i tagli autoriali del suo Cinema e l'azione mi ha ricordato, per messa in scena e regia, la pulizia della rapina in banca de Il Cavaliere Oscuro.
[Trailer italiano di Tenet]
Il regista britannico era stato aspramente attaccato per via della sua fascinazione per una complessità ritenuti da molti stucchevole e aveva vinto la sua personale battaglia ideologica con i detrattori grazie a Dunkirk, un film di guerra che pur tenendo fede ai suoi dogmi narrativi faceva degli elementi alla base della comunicazione per immagini - regia, montaggio, sonoro - i punti cardine per raccontare una storia dalla sceneggiatura asciutta ed essenziale.
È davvero troppo presto per dire cosa Tenet porterà al pubblico, ma Christopher Nolan sembra essere tornato a fare delle sue complessità il fulcro della narrazione, continuando a portare in primo piano il cinema muscolare, fatto di uomini e di effetti speciali pratici e poca CGI, e facendo il suo film di spionaggio sfruttando tutte le influenze derivate dal cinema fantascientifico, contaminando un genere generalmente declinato per eccessi o per eleganti sottigliezze narrative, con un personale taglio inedito.
Tenet è un film che aspetto con molta curiosità e che non vedo l'ora di poter gustare al buio di una sala cinematografica IMAX; godendo di un cinema che sfrutti tale spettacolo senza mascherarsi costantemente dietro il 3D in post, la CGI, il motion capture o qualsiasi altro vezzo che da mezzo utile al regista è diventato "il film".
Tenet, con John David Washington, Robert Pattinson, Michael Caine, Kenneth Branagh, Elizabeth Debicki, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy uscirà il 17 luglio 2020.