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Dal 1937 di Biancaneve e i sette nani al 2018 di Ralph Spacca Internet i Walt Disney Animation Studios hanno rilasciato 57 cosiddetti "Classici Disney", che diventeranno 58 con Frozen II: Il Segreto di Arendelle previsto per il Natale 2019.
Sono denominati "Classici Disney" i lungometraggi di animazione firmati Disney pensati per una distribuzione nelle sale cinematografiche, quindi nel novero non si tiene conto dei film Pixar né dei film che sono usciti direttamente in home video.
È consuetudine suddividere questi oltre 80 anni di animazione in vari periodi, che corrispondono alle sorti più o meno fortunate dello Studio.
1 - 1937 - 1942
The Golden Age
Biancaneve, Pinocchio, Fantasia, Dumbo e Bambi.
Il periodo in cui la Disney si impose come lo studio di animazione di riferimento.
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2 - 1943 - 1949
The Wartime Era (anche The Package Age)
Saludos Amigos, I Tre Caballeros, Musica Maestro!, Bongo e i tre avventurieri, Lo scrigno delle sette perle, Le avventure di Ichabod e Mr. Toad.
I film non raccontavano più una storia completa ma erano formati da tanti piccoli cortometraggi.
In più in quel periodo la Disney collaborava con il Governo USA per produrre film di propaganda: sicuramente appartengono a quest'era i Classici meno conosciuti di tutti.
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3 - 1950 - 1967
The Silver Age
Cenerentola, Alice nel Paese delle Meraviglie, Le Avventure di Peter Pan, Lilli e il Vagabondo, La Bella Addormentata nel Bosco, La Carica dei 101, La Spada nella Roccia, Il Libro della Giungla.
Il periodo storico con la maggiore concentrazione di film amati dal pubblico più vasto.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Disney era tornata ai fasti iniziali raccontando storie prese dalle fiabe, con personaggi sfaccettati e i primi tentativi di rivolgersi non solo ai bambini.
Il periodo si conclude con la morte di Walt Disney, che gettò lo Studio nello sconforto più totale.
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4 - 1970 - 1988
The Bronze Age (anche Dark Age)
Gli Aristogatti, Robin Hood, Le Avventure di Winnie the Pooh, Le Avventure di Bianca e Bernie, Red e Toby nemiciamici, Taron e la Pentola Magica, Basil l'investigatopo, Oliver & Company
Minore impatto culturale, minore fantasia, minor tempo per la realizzazione e ricerca spasmodica del guadagno non sempre riuscita (Taron fu un flop incredibile).
In questo periodo senza la guida di Walt la Disney sbandò parecchio, iniziò pesantemente a riutilizzare le animazioni dei film precedenti per disegnarci sopra e scoprì la xerografia, una tecnica che permetteva di risparmiare tempo e denaro ma che faceva risaltare fin troppo i contorni neri dei disegni.
I film di questo periodo sono infatti noti anche come Scratchy Films, e se riguardate soprattutto Robin Hood capirete a cosa ci si riferisce.
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5 - 1989 - 1999
La Rinascita Disney
La Sirenetta, Bianca e Bernie nella terra dei canguri, La Bella e la Bestia, Aladdin, Il Re Leone, Pocahontas, Il Gobbo di Notre Dame, Hercules, Mulan, Tarzan
Il nome del periodo e i titoli dicono tutto: la Disney torna ad essere la pietra di paragone per l'animazione e sforna un successo dopo l'altro.
Le musiche assumono un'importanza fondamentale, i messaggi tornano ad essere universali e in alcuni casi il doppiaggio viene affidato a vere e proprie stelle del cinema come Robin Williams, Jeremy Irons, Christian Bale, James Earl Jones, Demi Moore, Whoopi Goldberg, James Woods, Glenn Close, Eddie Murphy...
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6 - 2000 - 2008
Post-Rinascita (anche Second Dark Age)
Fantasia 2000, Dinosauri, Le Follie dell'imperatore, Atlantis - L'Impero Perduto, Lilo & Stitch, Il Pianeta del Tesoro, Koda fratello Orso, Mucche alla Riscossa, Chicken Little, I Robinson - Una Famiglia Spaziale, Bolt - Un Eroe a quattro zampe
Il periodo più sperimentale per la Disney.
Iniziano i primi tentativi di animazione al computer, i film spaziano molto nei temi, nella realizzazione tecnica e nel target di riferimento e non sono molti i successi di critica e pubblico come per il periodo precedente.
Per Disney è un momento di transizione, nel quale deve affrontare l'arrivo della concorrenza dei grandi franchise: Il Signore degli Anelli e Harry Potter su tutti.
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7 - 2009 - oggi
Seconda Rinascita (anche Revival Era)
La Principessa e il Ranocchio, Rapunzel, Winnie the Pooh - Nuove Avventure nel Bosco dei Cento Acri, Ralph Spaccatutto, Frozen, Big Hero 6, Zootropolis, Oceania, Ralph Spacca Internet [Frozen II: Il Segreto di Arendelle]
È il periodo contemporaneo, quello in cui Disney ha acquisito LucasFilm e Marvel, demolendo i botteghini mondiali con il marchio Star Wars e con il Marvel Cinematic Universe.
Dal lato dell'animazione lo Studio non deve quindi più preoccuparsi di raggiungere un pubblico ampio, perché in casa hanno già chi si rivolge ai più grandicelli; ecco quindi che tornano Winnie the Pooh e le amatissime Principesse Disney, con Frozen che diventa il film di animazione più visto e più redditizio della Storia del Cinema.
I film abbandonano del tutto l'animazione 2D e la promozione diventa milionaria quanto la produzione: Disney è attualmente in cima al mondo.
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Questa premessa sui Classici Disney e sui periodi era doverosa per introdurre il discorso sul trend iniziato dallo studio nel 1996 con La Carica dei 101.
Già nel 1994 la Disney aveva prodotto un live action intitolato Mowgli - Il Libro della Giungla, diretto da Stephen Sommers, ma il film non era direttamente il remake del classico del 1967 quanto piuttosto la versione con attori in carne e ossa dei due libri di Rudyard Kipling.
La Carica dei 101 - Questa volta la magia è vera, diretto da Stephen Herek con una perfida Glenn Close nei panni di Crudelia De Mon, è il primo vero tentativo di Disney di riportare sullo schermo i propri classici in versione live action.
I 320 milioni di dollari incassati convinsero lo studio a produrre in fretta un sequel, La Carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda, che però al box office non andò bene come il precedente e venne pesantemente criticato da stampa e pubblico.
La cosa raffreddò i bollori della Disney che quindi aspettò ben 10 anni prima di produrre e distribuire Alice in Wonderland, diretto dal figliol prodigo Tim Burton.
Pur non essendo amatissimo da critica e pubblico, a causa forse di una CGI troppo pesante e di alcune scene francamente imbarazzanti, il film che era costato 200 milioni di dollari sfondò sul mercato mondiale il muro del miliardo di dollari.
Per la Disney fu la conferma: potevano osare.
Dopo l'esperimento di Maleficent, che fondamentalmente è il remake de La Bella Addormentata nel Bosco ma dal punto di vista della Strega Malefica, nel 2015 la Disney parte con quello che diventerà il trend del prossimo decennio.
Cenerentola, diretto dallo shakespeariano Kenneth Branagh, è un successone di critica e pubblico e incassa quasi 6 volte quello che è costato.
Il 2016 è l'anno de Il Libro della Giungla, affidato al marveliano Jon Favreau, e questa volta il remake del Classico Disney è dichiarato: il film vince l'Oscar per i Migliori Effetti Speciali, viene apprezzato da critica e pubblico e a fronte di un budget di 185 milioni sfiora anch'esso il miliardo di dollari sul mercato mondiale.
Disney ha ormai capito il giochino e nel 2017 si gioca subito un carico pesante.
La Bella e la Bestia, con la teen idol Emma Watson di harrypotteriana memoria, fa uno sfacelo.
Record di incassi assoluto per il mese di marzo negli USA, diventa il film più redditizio di Casa Disney dopo i franchise Marvel e Star Wars e supera il miliardo e 200 milioni sul mercato mondiale.
Qualcuno pensava che si sarebbero fermati?
Quale studio con in mano le royalties di oltre 50 film di animazione si fermerebbe dopo dei risultati del genere?
Nel 2018 Disney arriva in sala con Ritorno al Bosco dei 100 Acri, film live action con Winnie the Pooh e Ewan McGregor che ottiene una nomination all'Oscar per gli Effetti Speciali ma non ottiene il successo sperato: poco meno di 200 milioni di incasso su 75 milioni spesi per produrlo.
Ma definirlo "live action di un classico Disney" è generoso, dato che i personaggi e le ambientazioni sono quelle di Winnie the Pooh ma la storia è completamente nuova.
E lo studio probabilmente la vive come un'ulteriore conferma del fatto che sono i veri remake quelli su cui deve puntare, quindi prepara l'assalto per i prossimi mesi.
Solo nel 2019 usciranno, nell'ordine: Dumbo, Aladdin, Il Re Leone, Lilli e il Vagabondo.
Vediamo cosa sappiamo ad oggi di questi titoli e di quelli previsti per i prossimi anni, che non sono affatto pochi!
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Dumbo
Ha la regia di Tim Burton e un cast che annovera Michael Keaton, Eva Green, Danny DeVito, Colin Farrell e Alan Arkin.
A quanto si vede nel trailer, e dalle notizie trapelate, la storia si discosterà un minimo da quella che conosciamo grazie al Classico del 1941: più personaggi e 2 ore e 10' di durata, che sono esattamente il doppio del film di animazione, ci assicurano che vedremo comunque la storia dell'elefantino volante con le orecchie giganti, ma anche qualcosina di più.
Musiche di Danny Elfman, collaboratore di vecchia data del regista, e fotografia di Ben Davis, uno che solo negli ultimi anni ha curato Guardiani della Galassia, Doctor Strange e Tre Manifesti a Ebbing, Missouri.
Uscita italiana: 28 marzo 2019.
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Aladdin
Le due novità più ovvie sono Guy Ritchie (Lock & Stock, Snatch) in cabina di regia e Will Smith nei panni del genio.
Il trailer rilasciato pochi giorni fa ha avuto un effetto boomerang forse non previsto dalla Disney: gli si critica soprattutto l'atmosfera bollywoodiana, strana per una storia ambientata in Medio Oriente, un Jafar troppo giovane e poco minaccioso e un genio la cui CGI lo fa sembrare più un gonfiabile da fiera campionaria che uno spirito in grado di mutare forma a piacimento.
Alla sceneggiatura compaiono accreditati i quatrro autori del Classico del 1992 ma anche John August (Big Fish, La Sposa Cadavere) e lo stesso Guy Ritchie.
Il che fa pensare che forse vedremo qualcosa di diverso e non un pedissequo remake.
Uscita italiana: 22 maggio 2019.
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Il Re Leone
Regia di Jon Favreau - che dopo Il Libro della Giungla pare abbia preso confidenza con gli animali in CGI - e un voice cast stellare: Donald Glover, James Earl Jones (che torna dopo 25 anni a prestare la voce a Mufasa, voce che - ricordiamolo - già fu di Darth Vader), Chiwetel Ejiofor, Seth Rogen, Beyoncé e John Oliver.
Il trailer, e i relativi paragoni che ha generato in tempo zero, sembrerebbe proprio suggerire che Il Re Leone live action sarà un remake shot by shot: molte delle inquadrature sono pressoché identiche e dove non lo sono ricordano molto quelle originali.
Hanno però già dichiarato che non ci saranno tutti i numeri musicali del Classico del 1994, quindi sicuramente cambierà qualcosa.
Le musiche in ogni caso restano in mano a Hans Zimmer e la fotografia sarà curata dal 6 volte nominato all'Oscar Caleb Deschanel.
Curiosità: davanti alle perplessità che un'operazione come quella de Il Re Leone e la sua definizione di "live action" può far scaturire, Sean Bailey - nel team produttivo Disney - ha dichiarato che
"Il film è girato con le tecniche classiche del live action e anche con le tecniche classiche di un film di animazione CGI: è l'evoluzione di quello che è stato fatto su Il Libro della Giungla, ma non esiste ancora un termine per definirlo".
Voi come lo definireste? Animaction? Live CGI?
Ho come l'impressione che a breve verrà coniato un nuovo termine tecnico: Il Re Leone è solo l'inizio.
Uscita italiana: 21 agosto 2019
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Lilli e il Vagabondo
E probabilmente quel termine salterà fuori in fretta, perché anche il live action del Classico del 1955 pare sia girato con la stessa tecnica de Il Re Leone, anche se sbirciando la lista della troupe si possono notare truccatori, scenografi, parrucchieri e costumisti, tutte professioni che se davvero si trattasse di sola CGI sicuramente non sarebbero presenti così come sono invece su Lilli e il Vagabondo.
In merito si sa pochissimo: la regia è affidata a Charlie Bean - alla prima esperienza come regista di un lungometraggio, l'unico altro che ha diretto è stato Lego Ninjago ma in team erano in tre, ed è fondamentalmente un animatore - nel cast ci sono Tessa Thompson a dare la voce a Lilli e Justin Theroux per il Vagabondo.
Direttore della Fotografia è il veterano Enrique Chediak: oltre 20 anni di carriera e un curriculum che vede, tra gli altri, titoli come 1 km da Wall Street, 28 settimane dopo, Repo Man e il recentissimo Bumblebee.
Ritroveremo Chediak in questo articolo, ma per ora non vi dico dove.
Anche la costumista Colleen Atwood la ritroveremo più tardi, e anche per quanto riguarda il suo curriculum vi invito a proseguire la lettura.
Il film è in post produzione da novembre 2018 ed è previsto per il prossimo autunno/inverno... in esclusiva sul canale streaming Disney+.
Doppio esperimento per Disney, dunque, che sta già pensando ai contenuti per la propria piattaforma rinunciando a delle - quasi - sicure decine di milioni provenienti dagli incassi di una distribuzione nelle sale cinematografiche.
Vedremo.
Uscita italiana: in streaming su Disney+, 2020
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Mulan
Vero e proprio remake live action, con un cast orientale all star: Donnie Yen, Jet Li, Li Gong e Jason Scott Lee sono quattro nomi che dovrebbero portare nelle sale cinesi un bel po' di pubblico.
Già: è evidente l'ambizione di Disney di sbancare i botteghini in Cina, vero nuovo mercato cinematografico con un potenziale pubblico di quasi un miliardo e mezzo di spettatori che da pochi anni sta rivoluzionando le scelte di Hollywood.
Il budget si aggira attorno ai 290 milioni di dollari, circa una ventina in meno rispetto ad Avengers: Infinity War.
Questo dovrebbe far capire che la Disney ha intenzione di fare con Mulan un vero e proprio kolossal.
Il film è in post produzione da novembre 2018 - sì: anche questo - e ad oggi le uniche immagini disponibili sono quella della protagonista Yifei Liu che vedete come introduzione e un'altra rubata dove la si vede in piedi accanto a uno specchio d'acqua davanti a un green screen.
Uscita USA: 27 marzo 2020
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Il Gobbo di Notre Dame
Da poco confermato nella sua versione live action: il drammaturgo David Henry Hwang è stato incaricato di scrivere la sceneggiatura che secondo le dichiarazioni ufficiali di Disney mescolerà la storia del Classico del 1996 con qualche debito in più nei confronti del romanzo originale di Victor Hugo.
Si vocifera che a vestire i panni di Quasimodo potrebbe esserci Josh Gad - nome caro allo studio dopo aver prestato la voce a Olaf di Frozen e aver interpretato LeFou nel live action de La Bella e la Bestia - ma non c'è nulla di confermato.
Alle musiche i pluripremiati Stephen Schwartz e Alan Menken: messi insieme hanno vinto finora 11 Oscar per le loro composizioni de Il Principe d'Egitto, La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin e Pocahontas, dove lavorarono in coppia.
Il film è in altissima pre-produzione, ma esiste uno slot occupato da Disney per un "Live Action Movie" il 9 ottobre 2020.
Molto probabile che sia per Quasimodo.
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Oliver Twist
Portato sul grande schermo nel 1988, il romanzo di Charles Dickens venne adattato con gli animali e chiamato Oliver & Company.
La versione live action si intitolerà invece come il romanzo originale: il regista sarà Thomas Kail, all'esordio in un lungometraggio, ma il nome interessante è quello di chi sarà nel team di produzione nonché interprete del malvagio personaggio di Fagin: Ice Cube.
Alla sceneggiatura Danny Strong, pluripremiato scrittore con all'attivo due film della saga di Hunger Games, la serie Empire di Fox e il film per la tv Game Change, vincitore di 3 Golden Globe e 5 Emmy.
Oliver Twist è al momento in fase di trattamento, è plausibile una sua uscita esclusiva per la piattaforma streaming Disney+ ma una data di distribuzione è ancora lontana.
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Lilo & Stitch
La Disney ha scritturato il commediografo Mike Van Waes per la sceneggiatura del live action di Lilo & Stitch, producono Dan Lin e Jonathan Eirich, due nomi già presenti sulla produzione del live action di Aladdin.
Com'è facilmente immaginabile data la natura di Stitch si tratterà di un film a tecnica mista con un largo uso di CGI, ma ancora non si sa se il film avrà una distribuzione cinematografica o se sarà un'esclusiva della piattaforma streaming Disney+.
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La Sirenetta
Il live action del Classico del 1989 ha invece già un nome per la regia: Rob Marshall.
Il regista nominato all'Oscar per Chicago è un nome che ormai da tempo fa parte della scuderia Disney: sua la regia di Pirati dei Caraibi - Oltre i Confini del Mare (2011), Into the Woods (2014) e del recentissimo Il Ritorno di Mary Poppins: la capacità di Marshall nel gestire grandi coreografie fa presumere un film di un certo tipo, e il coinvolgimento nel progetto della costumista Colleen Atwood - 4 Oscar per lei, grazie ai costumi di Chicago (appunto), Memorie di una Geisha, Alice in Wonderland e Animali Fantastici e Dove Trovarli - rende il tutto molto interessante.
Alle musiche sono stati già blindati Alan Menken - ancora lui - e Lin-Manuel Miranda, uno che per darvi un indizio ha scritto How Far I'll Go, il brano di Oceania che ha vinto un Grammy Award, ottenuto una nomination agli Oscar (perdendo contro l'imbattibile City of Stars di La La Land), che attualmente ha sorpassato il mezzo miliardo di visualizzazioni su YouTube e che fu certificato triplo platino negli USA con oltre 3 milioni di singoli venduti tra copia fisica e streaming.
Non male.
Uscita prevista in USA: 30 luglio 2021, salvo rivoluzioni future.
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Pinocchio
Dopo Mulan sarà la volta del sequel di Maleficent e di Crudelia, il prequel su Crudelia De Mon de La Carica dei 101 con protagonista Emma Stone, ma entrambi i film non fanno parte dei "remake live action dei Classici Disney" di cui stiamo parlando, quindi passiamo subito al successivo: Pinocchio.
Il film è stato annunciato e ha avuto il semaforo verde ma non si sa praticamente nulla: non c'è ancora un regista e la voce che vede Tom Hanks nei panni di Geppetto non è ancora stata confermata né da Disney né dallo stesso attore.
Alla sceneggiatura ci stanno lavorando Jack Thorne - multiplo vincitore di BAFTA per le serie This is England '90, The Fades e National Treasures nonché sceneggiatore di Wonder (2017) - e Chris Weitz - nominato all'Oscar per About a Boy, sceneggiatore di Cenerentola e Rogue One - due che sulla carta direi che se la cavicchiano...
Il direttore della fotografia sarà Seamus McGarvey, uno che ha spaziato su film come Espiazione, The Avengers, Animali Notturni, 50 Sfumature di Grigio, The Greatest Showman e 7 Sconosciuti a El Royale: sicuramente una certa esperienza la porterà.
Dopo le defezioni di Sam Mendes e Paul King, la Disney sta cercando un regista.
Anche qui, lo slot occupato per Pinocchio è ad oggi fissato al 22 dicembre 2021, ma le cose potrebbero ovviamente cambiare.
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Peter Pan
Per il remake live action del Classico del 1953 è già stato scritturato David Lowery: il regista ha all'attivo l'apprezzatissimo A Ghost Story e l'ultimo film con Robert Redford, The Old Man & the Gun.
La sceneggiatura sarà a quattro mani, scritta dal regista assieme a Toby Halbrooks: i due hanno già lavorato assieme nei due film citati e su Il Drago Invisibile, film Disney del 2016 passato quasi sotto silenzio.
Non si sa ancora nulla in merito al cast, che sarà ovviamente fondamentale soprattutto per i ruoli di Peter e Capitan Uncino, né sulla data di uscita: c'era uno slot pronto per la primavera 2020 ma il tutto è stato spostato in avanti.
Fonti affidabili parlano di un'uscita cinematografica con il passaggio su Disney+ immediatamente dopo che il film finirà la sua corsa in sala.
Vedremo.
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La Spada nella Roccia
Uno dei Classici Disney più amati, uscito a Natale 1963, è già in pre-produzione come remake live action.
Le notizie in merito sono gustose: alla regia ci sarà Juan Carlos Fernadillo, uno che a curriculum ha... due film horror: 28 settimane dopo e Intruders.
Alla fotografia è previsto Enrique Chediak (eccolo di nuovo), che ha già lavorato con Fresnadillo su 28 settimane dopo, ma la cosa davvero interessante è chi si occuperà della sceneggiatura.
A scrivere il film c'è Bryan Cogman, uno che ha scritto 11 episodi di Game of Thrones e che è il pricipale sceneggiatore dello spin off della serie fantasy che partirà non appena Il Trono di Spade sarà concluso.
Cosa salterà fuori da questo insieme di nomi è tutto da vedere, ma è senza dubbio interessante la scelta di Disney nell'affidare La Spada nella Roccia a un trio con un passato simile.
Per rendercene conto c'è ancora un po' di tempo, comunque...
Uscita USA prevista: 16 dicembre 2022
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Biancaneve e i sette nani
Poteva forse il primo film Disney rimanere fuori dal trend dei remake live action?
Ovviamente no.
Erin Cressida Wilson è la sceneggiatrice che si sta già occupando di rivisitare il classico Disney del 1937: la docente di drammaturgia dell'Università della California ha all'attivo la sceneggiatura di Secretary (2002), Fur - Un ritratto immaginario di Diane Arbus (2006), Chloe (2009), Men, Women & Children (2014) e il film del 2016 La Ragazza del Treno, con Emily Blunt.
Alle musiche, che a quanto dichiarato da Disney saranno completamente nuove, Benj Pasek e Justin Paul.
Il duo di compositori noto come Pasek & Paul ha all'attivo un Premio Oscar per City of Stars di La La Land, 2 Golden Globe per This is Me di The Greatest Showman (e City of Stars), un Tony Award e un Grammy Award per le musiche e i testi del musical di Broadway Dear Evan Hansen.
L'uscita cinematografica del film è prevista per l'85° anniversario dell'uscita del Classico: 17 febbraio 2023.
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Taron e la Pentola Magica
Siamo arrivati a quello che - per ora - è l'ultimo progetto Disney per un remake live action.
Il Classico del 1985 sarà però parte di un progetto più ampio: nel 2016 la Casa del Topo si è assicurata i diritti cinematografici della saga Le Cronache di Prydain, serie di 5 romanzi fantasy scritta dallo statunitense Lloyd Alexander tra il 1964 e il 1968.
Il secondo dei romanzi fu alla base per Taron e la Pentola Magica, ma questa volta Disney vorrebbe ripartire da zero e creare un franchise di almeno 5 film sulla storia ambientata in un Galles di fantasia, dove seguiremo le avventure di Taron da quando è ragazzo fino alla sua età adulta.
Sulla cosa non si sa nient'altro, il progetto è solo sulla carta ma è evidente l'intenzione di Disney nel creare qualcosa che possa diventare una sorta di "nuovo Harry Potter", intenzione già dichiarata con il film Artemis Fowl di prossima uscita, e dal cui successo dipenderà il futuro di una saga per ragazzi che in casa Disney manca da sempre.
Ovviamente, ipotizzare adesso una prima data di uscita è fantasy quanto la saga stessa.
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Se avete contato quanti film sono stati fatti, stanno per uscire e sono in programma vi sarete accorti che sono 17.
I Classici Disney diventeranno 58 nel dicembre 2019 quindi teoricamente gliene mancano una quarantina per farli tutti, ma come abbiamo visto ci sono titoli - soprattutto quelli della Wartime Era e della Post-Rinascita - che difficilmente sarebbero trasportabili in live action.
Ma a pensarci bene non sarebbe male vedere Atlantis, Il Pianeta del Tesoro e Le Follie dell'imperatore versione "dal vivo", no?
In ogni caso, è evidentemente un trend che Disney ha deciso di sfruttare il più possibile e sono certo che nei prossimi mesi e nei prossimi anni assisteremo all'annuncio di altri Classici trasformati in live action (qualcuno pensa che resteranno fuori dall'elenco film come Pocahontas e Hercules?) e se il mercato continuerà a premiarli come ha fatto finora, da un punto di vista imprenditoriale non vedo perché dovrebbero ripensarci.
Certo, la cosa dipenderà anche da quanto incasseranno i prossimi già previsti, infatti questi prossimi 18 mesi saranno decisivi per capire se Disney continuerà o meno con questa politica: gli incassi di Dumbo, Aladdin, Il Re Leone e Mulan - con quel budget faraonico è facile pensare che le alte sfere si aspettino di sorpassare il miliardo di dollari di incasso - ci diranno in quale direzione andrà quella che oggi è la prima casa di produzione cinematografica al mondo.
Dopo l'acquisizione di Fox, con il lancio di Disney+ ormai dietro l'angolo e con un progetto relativo alle uscite Marvel, Star Wars, Pixar e Disney che vede praticamente un'uscita ogni mese...
Disney sta a tutti gli effetti preparandosi a diventare un mogul difficilmente contrastabile, a colpi di principesse, spade laser, supereroi e animali parlanti.
Non ci sono dubbi sul fatto che l'intrattenimento per famiglie e per il grande pubblico sia roba loro, e nei prossimi anni lo sarà sempre di più.
D'altronde Walt Disney l'aveva detto tempo fa:
"Se puoi sognarlo, puoi farlo".
3 commenti
Elena Mercuri
5 anni fa
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Angela
5 anni fa
Sono d'accordo che, così facendo, si crei hype e portano in sala gente, ma lo farebbe comunque, perché, per prima cosa la storia la conosci già poiché l'animazione della Disney l'hai vista e se non l'hai vista, l'ha vista un tuo genitore che comunque vorrà vedere quel live action ricordando i "bei vecchi tempi" (atmosfera su cui la Disney punta per portare gente in sala) e quindi influenzando la persona che hai accanto.
Almeno io l'ho vissuta così, personalmente ero attratta dal live action della "Bella e la Bestia", era una novità per me, (ricordo che mi piacque molto), però adesso si è perso quel senso di novità; un po' proprio per la massa di remake che ha annunciato e un po' perché avere i trailer continuamente sbattuti in faccia, (anche se si sta vedendo il film più horror di sempre), me li ha fatti un po' odiare...
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Elena Mercuri
5 anni fa
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