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Mr. Morfina è il nuovo film diretto da Dan Berk e Robert Olsen con protagonista Jack Quaid: un action movie avvincente e adrenalinico, che fa leva sull’improvvisa trasformazione del protagonista in un inconsapevole supereroe dei giorni nostri, giocando con un certa comicità che andava di moda qualche anno fa.
Nathan Caine (Jack Quaid) è un funzionario di banca grigio e ordinario che conduce una vita solitaria e ritirata a causa di un disturbo congenito che lo rende insensibile al dolore.
Mangia solo cibi liquidi per non correre il rischio di soffocare e ha una sveglia per ricordarsi di andare in bagno ogni tre ore, per evitare l’esplosione della vescica.
Da qui il soprannome di ‘novocaine’ (o Mr. Morfina in italiano) dal nome di uno dei più antichi anestetici locali.
La reclusione sociale di Nathan sembra prossima alla fine quando comincia a uscire con l’estroversa collega Sherry (Amber Midthunder); il giorno della vigilia di Natale una banda di rapinatori vestiti da Babbo Natale mette a soqquadro la filiale dove lavora Nathan e rapisce Sherry: questa è per Nathan l’occasione di uscire dal bozzolo e farsi valere, ma anche per usare il suo insolito superpotere.
[Il trailer internazionale di Mr. Morfina]
Alla parte d’azione di Mr. Morfina si aggiunge poi la componente romance e la sfumatura coming of age, con la rinascita del protagonista timido e solitario in un uomo nuovo, coraggioso (o incosciente), deciso a superare le proprie inibizioni e che vive finalmente la sua malattia come un superpotere; complice la fisionomia delicata ma anche ipercinetica di Jack Quaid.
Non mancano i colpi di scena e i risvolti comici - anche se un po' usurati e triti - e in generale la sceneggiatura non mi è sembrata in grado di reggere la tensione accumulata in un risultato originale o interessante, ripiegandosi su sè stessa e sulle sempre più esagerate scene d'azione.
L’adrenalina montata nella prima parte del film viene scaricata in alcune scazzottate e sparatorie fuori dalla portata dall’arco narrativo del protagonista e il finale, un filo troppo salvifico, riprende l'intreccio di una storia d’amore poco credibile.
Mr. Morfina strizza l’occhio ai B-movie anni ’90 costruendo un gioco al massacro – del povero Nathan/Quaid che viene percosso, ustionato, torturato – che diventa puro intrattenimento televisivo (oggi diremmo da piattaforma).
Un po’ cinecomic, un po’ Mamma ho perso l’aereo, ma senza troppa struttura e convinzione.
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