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Il Signore degli Anelli - La guerra dei Rohirrim è il nuovo capitolo dell'universo cinematografico tratto dagli amatissimi libri di J.R.R. Tolkien, già alla base di due trilogie di successo firmate da Peter Jackson - che torna nella veste di produttore insieme a Philippa Boyens - capaci di racimolare la bellezza di 17 Premi Oscar e di incassare quasi 6 miliardi in tutto il mondo.
Diretto da Kenji Kamiyama, già autore della serie Ghost in the Shell: Stand Alone Complex e noto per la sua maestria nel narrare storie profonde e complesse, La guerra dei Rohirrim funge allo stesso tempo da prequel e spin-off della trilogia originale di Peter Jackson, segnando un passo importante nel mondo delle produzioni animate e, allo stesso tempo, omaggiando il vasto universo creato dal celebre scrittore britannico.
[Il trailer de Il Signore degli Anelli - La guerra dei Rohirrim]
Tratto da un episodio raccontato in un'appendice del primo romanzo della trilogia de Il Signore degli Anelli, La compagnia dell'anello, La guerra dei Rohirrim racconta la storia del leggendario re Helm Mandimartello (doppiato in originale da Brian Cox), spostando però il focus sulla sua valorosa erede, la principessa Héra (doppiata da Gaia Wise), e la sua lotta per difendere il regno dagli attacchi dei Dunlandiani capitanati da Wulf (Luke Pasqualino), che da bambino fu compagno di giochi di Héra e che nel frattempo è diventato un uomo spietato e assetato di vendetta.
La prima impressione che suscita La guerra dei Rohirrim è l'impatto visivo delle sue animazioni. In un'epoca in cui l’animazione digitale è la norma, La guerra dei Rohirrim riesce a distinguersi per la sua ricca texture visiva, che ricorda le pennellate di un dipinto tradizionale ma con il dinamismo delle moderne tecniche di animazione 3D.
Le scene di battaglia, uno degli elementi centrali del film, sono tanto imponenti quanto fluide.
Ne La guerra dei Rohirrim gli scontri tra eserciti vengono rappresentati con una maestria che unisce il realismo dei movimenti con l’esagerazione propria degli anime, dove ogni colpo e ogni strategia militare sono enfatizzati per evocare un senso di grandiosità e dramma.
[Un'imponente scena di battaglia tratta da Il Signore degli Anelli - La guerra dei Rohirrim]
Kamiyama, supportato dalla direzione artistica di Alan Lee e John Howe (due pilastri nella creazione dell'immaginario visivo de Il Signore degli Anelli), porta sullo schermo una Terra di Mezzo visivamente inedita ma rispettosa degli elementi iconici che ne hanno caratterizzato le versioni precedenti.
I paesaggi con le vaste pianure di Rohan, le montagne innevate e la maestosa roccaforte del Fosso di Helm sono resi con un’attenzione maniacale ai dettagli, avvolgendo lo spettatore in un'atmosfera che riecheggia la bellezza malinconica e selvaggia della Terra di Mezzo.
La scelta di Kamiyama di esplorare una storia più intima e focalizzata sul singolo personaggio di Héra permette a La guerra dei Rohirrim di esplorare la profondità emotiva in un contesto che bilancia sapientemente azione e introspezione.
Ciò che distingue La guerra dei Rohirrim dalla trilogia di Peter Jackson è la sua capacità di espandere il mondo di Tolkien, mantenendo però un tono più personale e drammatico. Héra, giovane donna che non è mai stata centrale nella mitologia di Tolkien (e che, anzi, nel libro rimane senza nome), emerge come una protagonista potente, complessa e ribelle.
La scelta di raccontare la sua storia rappresenta un’idea brillante: il suo personaggio incarna la lotta contro il destino, la ricerca di un'identità in un mondo dominato da figure maschili e la sfida personale di lasciare un segno duraturo nel grande schema delle cose.
[La principessa Héra in una scena de La guerra dei Rohirrim]
La guerra dei Rohirrim riesce a bilanciare una forte componente di azione con una narrazione riflessiva che si concentra sulla crescita e sul sacrificio di Héra.
La sua lotta non è solo fisica, ma anche psicologica, perché affronta le complessità della famiglia, dell’onore e della guerra. La sceneggiatura de La guerra dei Rohirrim, scritta da Jeffrey Addiss, Will Matthews, Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou a partire dagli input della produttrice storica Philippa Boyens, esplora temi di tradimento, vendetta, amore e sacrificio, mantenendo il cuore pulsante del film ancorato alle emozioni umane, pur nella cornice epica della Terra di Mezzo.
Éowyn (Miranda Otto, al suo ritorno nella saga), voce narrante del film, funge da anello di congiunzione con il futuro, collegando la figura di Héra con il suo posto nella storia e nei cuori dei Rohirrim; l’inclusione di personaggi già noti, come Helm Mandimartello e un Saruman nel pieno della sua ascesa al potere, conferisce al film un senso di continuità con gli eventi principali della trilogia.
La scelta di approfondire la figura di Helm ne La guerra dei Rohirrim, un eroe per certi versi tragicomico che rimane però ai margini nella narrazione principale, è un’ottima occasione per esplorare i retroscena di Rohan e la sua lotta per la sopravvivenza.
[Se volete saperne di più su Il Signore degli Anelli - La guerra dei Rohirrim qui trovate la nostra intervista esclusiva con la produttrice Philippa Boyens, il regista Kenji Kamiyama e i doppiatori Gaia Wise, Laurence Ubong Williams e Brian Cox!]
Il cast vocale del film è una delle sue risorse più pregevoli.
Gaia Wise nel ruolo di Héra dona al personaggio una freschezza e una vitalità che trasmettono al pubblico la complessità del suo viaggio emotivo. La sua interpretazione vocale trasuda passione e determinazione, rendendo Héra una delle protagoniste più affascinanti del Cinema d'animazione recente.
Luke Pasqualino nei panni di Wulf riesce a incarnare la rabbia e la vendetta di un personaggio che è allo stesso tempo vittima e carnefice.
Infine, ma non meno importante, la colonna sonora de La guerra dei Rohirrim, curata da Stephen Gallagher, mescola i toni epici tipici della saga di Tolkien con le delicate sfumature emotive di un film anime, contribuendo a creare un’atmosfera coinvolgente che mantiene sempre alto il coinvolgimento emotivo dello spettatore, scena dopo scena.
I brani dell'opera, ricchi di potenti percussioni e melodie evocative, accompagnano perfettamente sia i momenti di battaglia sia quelli di introspezione.
La guerra dei Rohirrim è un film che conquisterà sicuramente gli appassionati della saga di Tolkien, suscitando curiosità per i futuri sviluppi delle trasposizioni cinematografiche del mondo de Il Signore degli Anelli.
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