REDAZIONE
Quando mi danno del critico mi sento offeso. Parafrasando Kubrick, solo quelli in cerca di una cattedra si mettono a dare un significato ai film. Io e quelli che generalmente stanno dietro le cattedre, non abbiamo mai avuto un bel rapporto. Preferisco le sensazioni, il sottopelle che viaggia con la tecnica e le osmosi di chi assorbe tanto da tutto: cinema, letteratura, musica, arte, la gente per la strada e nei bar. Faccio anche il regista, scrivo, ma forse non mi sentirò mai artista. Vivo tra Canova e Truffaut. Tra Hugo Pratt e Fellini. Tra Woody Allen e David Lynch. Tra James Frey ed Eddie Vedder. Tra Hayao Miyazaki e Takeshi Kitano. Ho un podcast e sono l'ospite della Loggia 35mm. Amo fare colazione al bar.
#SuldivanodiAle