REDAZIONE
Chi sono?
Mai fare queste domande a uno come me se si ha una certa fretta.
Fra poco capirete perché.
Ho studiato filosofia, ed è ormai evidente che scriva per vederci più chiaro. Tra l'altro sono miope.
Al pari della letteratura da anni il cinema mi insegna a vedere meglio ciò che già c'era, in me e al di fuori. Scriverci attraverso tiene in un ordine elegante e funzionale le idee che questa arte mi suscita. Non so farne a meno.
Non potendo rinunciare a una passione per un'altra per la mia laurea triennale avevo deciso che "Il cinema come filosofia - ritratto di Andrej Tarkovski come regista-pensatore" potesse essere una buona tesi da siglare.
Fin da piccolo sceglievo i film da vedere a seconda se mi piacesse o meno la colonna sonora al loro interno, e tutt'oggi, dopo la scrittura, non so ancora se ami di più la qualità del suono o dell'immagine.
Apprezzo particolarmente tre categorie di registi: quelli senza pietà (Haneke, von Trier, Kubrick, Herzog, Miike), quelli che sanno scrivere come drammaturghi (Rohmer, Truffaut, Polanski) e quelli che non danno spiegazioni (Lynch, Jodorowsky, Sorrentino, Tarkovskij, Tarr e Kim Ki-duk).
È tutto. Anzi no: non sono bravo a riassumere, come si sarà notato.
Ad ogni modo quel che è certo è che ad ora sono un redattore di CineFacts.it, felice di portare la mia visione della realtà (di celluloide o non, poco importa) da voi e, come mi piace dire, poter continuare a "filmsofeggiare".
La rubrica che curo su CineFacts è:
#Cinema e Filosofia