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8 cose che fino ad oggi non sapevi su Inception

Il film di Christopher Nolan nasconde tantissimi segreti

Inception è uscito nel 2010 e non ha mai smesso di far parlare di sé: complice quella maledetta trottola sul finale, il film di Christopher Nolan fa ancora oggi chiacchierare su cosa sia reale e cosa immaginato. 

 

Nonostante le varie dichiarazioni susseguitesi nel corso degli anni, non ultime quelle di Michael Caine, il regista evidentemente voleva lasciare il suo pubblico nel dubbio ed è quindi piuttosto sterile continuare a cercare a tutti i costi una spiegazione al finale di Inception, anche perché se Nolan avesse voluto darcene una... l'avrebbe fatto. 

 

 



Ma Inception è un film particolare perché nasconde al suo interno parecchi particolari tutti da scoprire. 

 

Il film racconta la storia di un'organizzazione che ruba i segreti aziendali attraverso l'uso della tecnologia di condivisione dei sogni, e che viene assoldata con il compito di impiantare un'idea nella mente di un dirigente d'azienda. 

 

Questa la sinossi ufficiale di Inception di Warner Bros:  

Dom Cobb è un abile ladro, il migliore in assoluto nella pericolosa arte dell'estrazione, che ruba preziosi segreti dal profondo del subconscio durante lo stato del sogno, quando la mente è più vulnerabile.

 

La rara abilità di Cobb lo ha reso ambito nel mondo dello spionaggio aziendale, ma lo ha anche reso un fuggitivo internazionale e il suo lavoro gli è costato tutto ciò che abbia mai amato.

A Cobb viene offerta una possibilità di redenzione: un ultimo lavoro potrebbe restituirgli la vita, ma solo se riuscisse a realizzare l'impossibile.

 

Invece della rapina perfetta, Cobb e il suo team di specialisti devono fare il contrario: il loro compito non è rubare un'idea, ma impiantarne una.

Se ci riusciranno, potrebbe essere il vero crimine perfetto.

 

Ma nessuna attenta pianificazione o competenza può preparare la squadra per il pericoloso nemico che sembra prevedere ogni mossa.

Un nemico che solo Cobb avrebbe potuto vedere arrivare.

 

Inception vanta un cast di assolito rispetto: assieme a Leonardo DiCaprio ci sono Tom Hardy, Ellen Page, Michael Caine, Ken Watanabe, Cillian Murphy, Joseph Gordon-Levitt e Marion Cotillard. 

 

 



Nel 2011 Inception vinse 4 Oscar su 8 nomination: Miglior Fotografia, Migliori Effetti Visivi, Miglior Sono e Miglior Montaggio Sonoro (e se ancora non doveste conoscere la differenza tra queste ultime due categorie potete scoprirla qui). 


In totale il film di Nolan ricevette nel mondo la bellezza di 156 premi su 207 nomination, ed è ancora oggi il film più premiato della carriera del regista britannico. 

 

Quante volte avete visto Inception

Sicuri di conoscere proprio tutto sul film? 

Mettetevi alla prova con questa Top 8, e fateci sapere nei commenti qual è la cosa che meno vi aspettavate!  

 

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Posizione 8

 

 

Il casting 

 

Oggi fa strano a pensarci, ma inizialmente la Warner pensava proprio a uno tra Brad Pitt e Will Smith per il ruolo di Dom Cobb. 

 

Se già conoscete i rifiuti eccellenti di Smith magari la cosa non vi stupirà, ma questa volta il caro Willy e le sue scarse capacità di giudizio su uno script non c'entrano nulla: nel momento in cui il film è passato nelle mani di Christopher Nolan, il ruolo di Cobb è stato immediatamente affidato a Leonardo DiCaprio. 

 

E come Nolan la pensava anche la produttrice Emma Thomas, il che fece sì che il ruolo diventasse blindato. 

 

Brad Pitt di lì a poco si sarebbe consolato lavorando su The Tree of Life con Terrence Malick, mentre Will Smith... ha un buco come attore tra il 2008 e il 2012, ma è probabile che in quello stesso periodo fosse impegnato su The Karate Kid - La leggenda continua, dove figura come produttore del film di cui è protagonista suo figlio Jaden. 

 

In ogni caso, pensare a qualcun altro che non sia DiCaprio in Inception oggi appare impossibile. 

Posizione 7

 

 

I nomi dei protagonisti

 

Christopher Nolan evidentemente si diverte a infilare nei suoi film degli easter egg di questo tipo. 

 

Era già capitato con The Prestige, dove le iniziali dei nomi dei protagonisti formano ABRA, che è l'inizio della famosa formula magica Abracadabra, ma in quel caso il merito va a Christopher Priest, autore del romanzo da cui è tratto il film del 2006. 

 

La sceneggiatura di Inception invece porta la firma del solo Christopher Nolan, e conoscendolo appare impossibile che il tutto sia solo un'incredibile coincidenza. 

 

I nomi dei protagonisti principali del film sono 
Dom Cobb (Leonardo DiCaprio)

Robert Michael Fischer (Cillian Murphy)

Eames (Tom Hardy)

Arthur (Joseph Gordon-Levitt)

Mal Cobb (Marion Cotillard)

Saito (Ken Watanabe)

 

Aggiungiamoci anche gli altri e abbiamo 

Peter Browning (Tom Berenger)

Ariadne (Ellen Page)
Yusuf (Dileep Rao)

Et voilà, abbiamo praticamente il film in due parole. 

Posizione 6



Il nome di Cobb

 

La questione "significati nascosti nei nomi" di Inception diventa ancora più interessante se analizziamo quello del protagonista: Dom Cobb.

Attenzione: il personaggio non si chiama Dominic, ma solo e soltanto Dom. 

 

La parola Dom significa "casa" in russo, croato e polacco; "Domus" in latino significa la stessa cosa, e le Domus romane erano proprio le case private situate all'interno della città. 

I termini domicilio e domestico hanno la stessa radice non per caso. 

 

Per un personaggio il cui scopo principale è tornare a casa... è il nome perfetto. 

 

Il cognome invece ha un'origine che si perde meno nei secoli: Henry N. Cobb è un famoso architetto, è stato Presidente del Dipartimento di Architettura ad Harvard e progetta soprattutto grattacieli,

come ad esempio l'Hancock Tower di Boston o il Palazzo Lombardia di Milano. 

 

Provate a pensare a che tipo di architetture ci sono nei momenti il cui il personaggio di DiCaprio sogna la moglie, e troverete la risposta al perché si chiami Dom Cobb. 

 

Posizione 5



Lo Stato Alternativo

 

Questa è una delle cose difficili da individuare, ma è forse tra le più affascinanti. 

 

Negli Stati Uniti le targhe automobilistiche recano solitamente il motto dello Stato nel quale sono state immatricolate, o il soprannome dello stesso: in California si può quindi leggere The Golden State, in Delaware The First State, in Texas The Lone Star State, e così via. 

Comprese anche delle frasi polemiche, come quella sulle targhe di Washington DC, la capitale che fa Stato a sé ma che non ha rappresentanti al Congresso, e che quindi reca scritto Taxation without Representation

 

Nel film invece sulle auto compare la scritta The Alternate State, senza nemmeno il nome dello Stato in cui si trovano: la cosa serve a sottolineare il fatto che ci si trovi all'interno di un sogno e che quello che vediamo noi e i personaggi non è reale. 

 

Non male, Nolan. 

Posizione 4



Gli effetti speciali

 

Christopher Nolan è un amante degli effetti pratici. 

Lo abbiamo visto praticamente in tutti i suoi film: il regista britannico preferisce limitare l'uso della CGI alle cose strettamente necessarie e utilizzare invece gli effetti pratici sul set. 

 

Per Inception sono stati costruiti appositamente dei set enormi: uno è quello dove vediamo Joseph Gordon-Levitt roteare in un corridoio. 
Il set era un cilindro di 9 metri di diametro e 40 di lunghezza, con un motore che lo faceva ruotare sull'asse longitudinale. 

 

Le cineprese erano attaccate al pavimento oppure su un Techno Crane - un braccio telescopico - che entrava nel set durante la rotazione. 

 

Le scale Penrose, ispirate a un famoso dipinto di M.C. Escher, erano anch'esse reali e fisiche: in questo caso si è giocato con la prospettiva e il punto di vista della macchina da presa per dare l'idea di una scala che non ha inizio né fine. 

 

E anche la valanga di neve non era un effetto: era reale! 
Degli esperti in demolizioni facevano cadere esplosivi da un elicottero sulla montagna, per creare valanghe controllate nel momento delle riprese. 

 

Ah, era vero anche il treno in mezzo alla strada, anche se... non era un treno: era un guscio di plexiglass, legno e acciaio che replicava la motrice di un treno, montato sopra a un camion. 

La parte anteriore pesava circa una tonnellata e mezza ed era pressoché solo di acciaio, in modo da riuscire a spostare e distruggere le automobili senza rompersi. 

 

Posizione 3



Il suono di Zimmer 

 

Una delle eredità di Inception è senza dubbio quel suono tipo trombone che dal 2010 in poi abbiamo sentito in migliaia di trailer. 

 

Il cosiddetto "BWOOONG" è stato ottenuto da Hans Zimmer in maniera molto particolare, per via della sua incredibile semplicità: dato che il film gioca con la concezione del tempo che passa, e che ad ogni livello del sogno esso rallenta sempre di più, il compositore ha pensato bene di fare la stessa cosa con un brano musicale. 

 

La canzone Non, je ne regrette rien è una delle più famose tra quelle cantate da Edith Piaf ed è il brano che utilizzano i personaggi per sincronizzare il "calcio" e rientrare dai livelli del sogno: rallentando terribilmente la canzone, i fiati all'inizio del pezzo si trasformano in quel suono ormai riconoscibilissimo e identitario. 

 

Fatto buffo: Marion Cotillard nel 2008 vinse l'Oscar come Migliore Attrice Protagonista per la sua interpretazione di Edith Piaf, in La Vie en Rose. 

La cosa fece tentennare Nolan quando l'attrice fu scritturata, al punto da fargli quasi cambiare idea sul pezzo da utilizzare nel film per evitare speculazioni in merito: fu lo stesso Hans Zimmer a convincerlo di lasciar perdere, proprio perché stava già lavorando sui suoni ed era particolarmente soddisfatto del suo BWOOOONG. 

 

Il brano della Piaf ha inoltre un'altra caratteristica legata al film, e la leggerete tra poco. 

Posizione 2



I giapponesi

 

Probabilmente anche voi guardando Inception la prima volta avete fatto fatica a capire in quale livello si stesse svolgendo l'azione. 

 

Il film gioca tantissimo con il cervello del pubblico, costringendolo a stare attento a ciò che sta guardando e a non distrarsi: senza tirare in ballo autori cinematografici notoriamente criptici - qualcuno ha detto David Lynch o Shane Carruth? - restando nell'ambito del cinema mainstream delle major Christopher Nolan è sicuramente tra coloro che più preferiscono creare film che possano far pensare a ciò che si guarda, piuttosto che intrattenere il pubblico con esplosioni, inseguimenti e poco altro. 

 

Ma la cosa porta inevitabilmente con sé qualche effetto collaterale. 

 

Ecco quindi che in Giappone le televisioni che trasmettono Inception hanno trovato un escamotage per aiutare gli spettatori: in alto a sinistra, lungo tutta la durata del film, viene posta una scritta in sovraimpressione che indica il livello del sogno nel quale si trovano i protagonisti in quel momento. 

 

Personalmente trovo che la cosa possa distrarre ancora di più e mi sembra anche una notevole mancanza di rispetto nei confronti dei telespettatori nipponici, ma evidentemente se nessuno si è ancora formalmente lamentato, la cosa piace. 

 

 

Posizione 1



I secondi e i minuti

 

Come già ampiamente detto e dimostrato, Inception è un film che gioca con il concetto del tempo. 

 

E un po' tutta la filmografia di Christopher Nolan - togliendo la trilogia dedicata a Batman - si basa sullo stesso concetto, ma Inception è un film che ci gioca anche in maniera extra diegetica. 

Il film dura 2 ore e 28 minuti e... 8 secondi. 

 

In secondi netti questa durata diventa 8888: probabilmente tutti sapete che l'8 è considerato il "numero dell'infinito", dato che se lo si sdraia si ha esattamente il simbolo che indica l'infinito in matematica. 

L'8 è considerato sacro in Giappone ed è il numero degli immortali in Cina (è anche il numero delle nostre Top 8, ma questo credo possa passare in secondo piano.)

 

In fisica nucleare l'8 è considerato un "numero magico" assieme a pochissimi altri numeri: il 2, il 20, il 28, il 50, l'82 e il 126.

In tutto i numeri magici sono 7, e 3 di questi... formano la durata di Inception

 

Ma non solo: vi ricordate quando ho parlato del brano di Edith Piaf Non, je ne regrette rien

Beh, la versione originale del brano dura esattamente 2 minuti e 28 secondi. 

 

Ormai lo abbiamo capito: Christopher Nolan non è uno che fa le cose a caso. 



Chi lo ha scritto

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2 commenti

Terry Miller

1 anno fa

Incredibile il livello di dettagli e di cura che mette Nolan in queste cose, davvero complimenti

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Verissimo!

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