#Disneyinpillole
Uno dei timori di Walt Disney a metà degli anni ’30 consisteva nel fatto che Topolino, la prima vera Stella dello Studio, potesse finire nel dimenticatoio per “colpa” di Paperino, il nuovo personaggio sfornato dagli artisti Disney che stava conquistando una fetta sempre più ampia di critica e pubblico, facendo in particolar modo breccia nel cuore di quest’ultimo.
Bisognava quindi dare a Topolino un nuovo smalto!
La perfetta occasione capitò quando Walt si imbatté nella storia dell’ Apprendista Stregone, che oggi noi tutti conosciamo.
In Fantasia il buon Topolino è l’assistente di un apparentemente minaccioso e severo Stregone che, dopo aver compiuto qualche incantesimo, decide di ritirarsi nella propria stanza lasciando il suo cappello incantato sul tavolo.
Proprio quel bel cappello stellato rappresenterà la causa dei guai di Topolino che decide di appropriarsene, in modo da usarne i poteri per far svolgere ad un esercito di vecchie scope i compiti a lui assegnati dallo Stregone.
Inutile raccontare come in brevissimo tempo la situazione sfugge di mano al Topo e che tutto torna alla normalità solo grazie al tempestivo intervento del suo maestro, che non risparmia un bel rimprovero finale all’apprendista Topolino sculacciandolo con una scopa!
[La brochure cinematografica originale di Fantasia, datata 1940, contiene la caricatura anonima di Walt Disney di cui sotto]
Questo celebre segmento del più musicale Classico Disney è ispirato alle vicende narrate nella ballata originale di Wolfgang Goethe composta nel 1797 cui seguirà, 100 anni dopo, la composizione del celebre brano L'apprenti sorcier da parte di Paul Dukas, usato anche nel lungometraggio animato Disney.
Quindi: gli artisti dello Studio avevano una storia solida e un iconico protagonista…
Ma a chi ispirarsi per la parte dello Stregone? E come chiamarlo?
Bill Tytla animò lo Stregone Yen Sid nei suoi vari aspetti: gli incantesimi, l’azione di placare la furia delle acque, la rabbia finale e il colpo sul sedere di Topolino dato con la scopa.
Fu proprio Tytla che, astutamente, caratterizzò lo Stregone con un’occhiata di disapprovazione, che era… tipica di Walt!
Quando, con un gesto contrariato, lo Stregone riprende il cappello magico, inarca il sopracciglio proprio come faceva Walt durante le riunioni creative, con un’espressione che Disney stesso definiva “quel brutto sguardo sprezzante”.
E proprio in questa fase di produzione al personaggio venne anche affibbiato il nome di Yen Sid, anche se non viene mai ufficialmente pronunciato in Fantasia.
La caricatura anonima di Walt, proposta qui sopra, è stata realizzata da uno dei disegnatori dello Studio durante la realizzazione proprio di Fantasia e quando – probabilmente per errore – capitò sotto gli occhi di Walt, il Grande Capo, invece che rimproverare i propri impiegati, si fece quattro grasse risate.
A dirla tutta la caricatura venne addirittura riprodotta sul programma cartaceo originale di Fantasia, accompagnata dal seguente commento:
"L’artista, ovviamente anonimo, che ha realizzato questo disegno del Capo l’ha intitolato "Non mi piace!".
L’espressione di Walt Disney è quella che mostra spesso ai suoi collaboratori quando si trova di fronte a qualcosa di buono ma non del tutto soddisfacente."
Quell’eloquente alzata del sopracciglio di Walt Disney ispirò le fisionomie dello Stregone Yen Sid di Fantasia, per i pochi minuti in cui appare.
E anche il nome: provate a leggere Yen Sid al contrario, da destra a sinistra... capirete perché!
3 commenti
Lenù
4 anni fa
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Marco Volpe
4 anni fa
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Marco Volpe
5 anni fa
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