Data inizio produzione: 13/10/1979 Data fine produzione: 01/05/1980
The Elephant Man
Prima Uscita: 02/10/1980 - premiere New York (USA)
Distribuzione Italiana: 12/03/1981
Sceneggiatura: David Lynch, Christopher De Vore, Eric Bergren
Fotografia: Freddie Francis
Montaggio: Anne V. Coates
Lingua: Inglese
B/N
35 mm
Aspect Ratio: 2.35:1
Camere: Panavision
Ottiche: Panavision
Budget: 5.000.000 $ ca
Box Office Mondiale: 26.010.864 $
#cinefacts
81%
#pubblico
84%
#film
The Elephant Man
David Lynch, USA, GBR, 1980, 124'
Biografico, Drammatico
Anne Bancroft, Anthony Hopkins, John Hurt
Specifiche tecniche
0%
Vota anche tu tappando sulla spada laser!
Vota anche tu scorrendo sulla spada laser!
+ Visti
+ Da vedere
Contiene spoiler
TRAMA
Un chirurgo vittoriano decide di comprare, salvandolo, un uomo dal corpo deforme esposto durante degli spettacoli di strada come fenomeno da baraccone.
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza...
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza che da un momento all'altro riesca ad ottenere qualcosa di buono (e duraturo, ad un certo punto) dalla vita. Quando poi esprime le sue prime parole, è come guardare un figlio che cresce.
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza...
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza che da un momento all'altro riesca ad ottenere qualcosa di buono (e duraturo, ad un certo punto) dalla vita. Quando poi esprime le sue prime parole, è come guardare un figlio che cresce.
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza...
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza che da un momento all'altro riesca ad ottenere qualcosa di buono (e duraturo, ad un certo punto) dalla vita. Quando poi esprime le sue prime parole, è come guardare un figlio che cresce.
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza...
Angosciante fino all'ultimo. John Hurt irriconoscibile nei lineamenti, ma perfettamente in linea con le sue ottime prestazioni. Trasmette tutta la sua empatia, e nel guardarlo rende viva la speranza che da un momento all'altro riesca ad ottenere qualcosa di buono (e duraturo, ad un certo punto) dalla vita. Quando poi esprime le sue prime parole, è come guardare un figlio che cresce.
Contiene spoiler