#film
Bronson
Nicolas Winding Refn, UK, 2008, 92'
Biografico, Grottesco
Tom Hardy
Specifiche tecniche
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TRAMA
Vita e gesta di Charles Bronson, il detenuto più pericoloso del Regno Unito.
Refn è uno di quei registi che renderebbe interessante anche il filmino della comunione di un bambino. Figuriamoci quando ha a che fare con la storia del detenuto più famoso d'Inghilterra, e se ha...
Refn è uno di quei registi che renderebbe interessante anche il filmino della comunione di un bambino. Figuriamoci quando ha a che fare con la storia del detenuto più famoso d'Inghilterra, e se ha a disposizione un convintissimo Tom Hardy per la parte del protagonista. Si affida totalmente al suo attore, che tra preparazione fisica e studio sulla parlata e sulle espressioni di Bronson regala una performance strepitosa, e si concentra sulla messa in scena, su come rendere diverse una serie di celle di prigione identiche tra loro, su come rendere più claustrofobico il "fuori" che il "dentro" di prigione, e su dove - e come - piazzare la sua amata musica elettronica a tutto volume. Il tutto per creare un'atmosfera assolutamente peculiare e tipicamente "alla Refn", fatta di spazi bui riempiti da figure umane scolpite da raggi di luce colorata assolutamente espressionista. Notevole anche il montaggio, che narra le vicende mischiando diversi piani temporali e alternando una narrazione classica ad una "in prima persona" del protagonista stesso.
Un'ottimo film, perfettamente in linea con la poetica di Refn, e innalzato ulteriormente da una grandissima prova di Tom Hardy.
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La Recensione più entusiasta
L'hanno definito l'Arancia Meccanica del nuovo millennio. E come essere in disaccordo.
E' la stessa poetica di Refn a rincuorare il difetto della violenza umana, definendola come parte...
L'hanno definito l'Arancia Meccanica del nuovo millennio. E come essere in disaccordo.
E' la stessa poetica di Refn a rincuorare il difetto della violenza umana, definendola come parte interiore di sé, da non ostracizzare e impossibile da cancellare, esattamente come si capisce dall'epifania di Alex il Drugo alla fine del capolavoro di Kubrick.
Qua il violento personaggio refniano non solo non salva sé stesso, ma non salva nessun altro: esso rimane inglobato nella sua prigione esistenziale lottando contro l'impossibilità di esprimere sé stesso.
BRONSON è un film che cerca di portare l'identità cinematografica europea a nuovi livelli, che adotta il biopic per fare del postmodernismo e che usa una narrazione serrata per fare del minimalismo. Il suo mettersi al passo coi tempi è solo un'occasione per creare qualcosa di impensabile, qualcosa che sia logoro e distruttivo ma anche sofferente e realmente violento, tanto visivamente quanto didascalicamente.
Di solito le figure umane e le loro storie "reali" vengono usate al fine di esprimere un qualche concetto. Quasi mai si è cercato di fare l'inverso, trasformando quel concetto in carne.
Come i migliori capolavori di Refn, anche questo rimane inimitabile.
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La Recensione più cattiva
Questo film è una ciliegia incredibilmente buona, una chicca che non ti aspetti; accendi la tv, lo fai partire e dopo poco ti rendi conto di star guardando un'opera molto ben realizzata. Tom Hardy...
Questo film è una ciliegia incredibilmente buona, una chicca che non ti aspetti; accendi la tv, lo fai partire e dopo poco ti rendi conto di star guardando un'opera molto ben realizzata. Tom Hardy dà una delle migliori prove di sè, forse anche grazie ad alcuni consigli speciali (#cinefacts interessanti). L'attore si diverte, si trova bene nella parte e lo si vede. Recita la parte di un delinquente che non combina di ogni colore (davvero di ogni colore!), senza mai uccidere nessuno. Regia e la sceneggiatura osano, azzardano, e ben vengano questi azzardi, girando un film che per certi aspetti sfonda la quarta parete. Film da vedere per trascorrere 92 minuti divertendosi con un cinema di qualità
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Contiene spoiler