Matteo Rovere mi sorprende ancora una volta, con un film che romanza ed adatta la leggenda dei fratelli che si contendono la fondazione di Roma.
A chi è dedicato veramente il titolo del...
Matteo Rovere mi sorprende ancora una volta, con un film che romanza ed adatta la leggenda dei fratelli che si contendono la fondazione di Roma.
A chi è dedicato veramente il titolo del film? E perché nella locandina appare soltanto uno dei due fratelli? La risposta non è per niente scontata, e neanche io riesco tuttora a dirlo con certezza, perché durante la proiezione vediamo due personaggi che combattono non solo per il diritto di regnare, ma che gareggiano anche per il ruolo da protagonista nella pellicola.
Chiaramente Alessandro Borghi continua ad affermarsi uno dei migliori attori italiani, ed il suo personaggio ammalia anche grazie alle poche parole e alle espressioni.
Il mio voto è molto alto perché a mio parere registi come Rovere meritano di essere premiati, di vedere riconosciuta la cura nei dettagli che operano nella realizzazione dei propri film. Sapere che, per un solo minuto di film ed "in nome del realismo, è presente un cervo portato dalla Romania perché di una razza presente nell'Italia del VII secolo" (grazie Teo per i tuoi cinefacts), o che sia stato scelto di adottare il dialetto "pseudo-latino" per tutta la durata del film, non può che rendermi orgoglioso di avere nel nostro Paese registi così "pignoli".
Ho apprezzato i giochi di luce, le scenografie ed i costumi, così come la sceneggiatura stessa che mi ha vagamente ricordato l'epico "Valhalla Rising" di Refn (anche se, di fatto, sono quasi nulle le effettive somiglianze).
Questo film è diventato uno di quelli che mi sento di consigliare a tutti coloro che snobbano il cinema italiano, soprattutto quello contemporaneo.
Matteo Rovere mi sorprende ancora una volta, con un film che romanza ed adatta la leggenda dei fratelli che si contendono la fondazione di Roma.
A chi è dedicato veramente il titolo del...
Matteo Rovere mi sorprende ancora una volta, con un film che romanza ed adatta la leggenda dei fratelli che si contendono la fondazione di Roma.
A chi è dedicato veramente il titolo del film? E perché nella locandina appare soltanto uno dei due fratelli? La risposta non è per niente scontata, e neanche io riesco tuttora a dirlo con certezza, perché durante la proiezione vediamo due personaggi che combattono non solo per il diritto di regnare, ma che gareggiano anche per il ruolo da protagonista nella pellicola.
Chiaramente Alessandro Borghi continua ad affermarsi uno dei migliori attori italiani, ed il suo personaggio ammalia anche grazie alle poche parole e alle espressioni.
Il mio voto è molto alto perché a mio parere registi come Rovere meritano di essere premiati, di vedere riconosciuta la cura nei dettagli che operano nella realizzazione dei propri film. Sapere che, per un solo minuto di film ed "in nome del realismo, è presente un cervo portato dalla Romania perché di una razza presente nell'Italia del VII secolo" (grazie Teo per i tuoi cinefacts), o che sia stato scelto di adottare il dialetto "pseudo-latino" per tutta la durata del film, non può che rendermi orgoglioso di avere nel nostro Paese registi così "pignoli".
Ho apprezzato i giochi di luce, le scenografie ed i costumi, così come la sceneggiatura stessa che mi ha vagamente ricordato l'epico "Valhalla Rising" di Refn (anche se, di fatto, sono quasi nulle le effettive somiglianze).
Questo film è diventato uno di quelli che mi sento di consigliare a tutti coloro che snobbano il cinema italiano, soprattutto quello contemporaneo.
Assolutamente da premiare il progetto e lo sforzo del cast di recitare in protolatino. Non aspettatevi un film immenso alla 300, anzi è sporco, realistico, non ci sono déi e grandi eroi, ma uomini...
Assolutamente da premiare il progetto e lo sforzo del cast di recitare in protolatino. Non aspettatevi un film immenso alla 300, anzi è sporco, realistico, non ci sono déi e grandi eroi, ma uomini con le loro ambizioni e la determinazione di sopravvivere.
Assolutamente da premiare il progetto e lo sforzo del cast di recitare in protolatino. Non aspettatevi un film immenso alla 300, anzi è sporco, realistico, non ci sono déi e grandi eroi, ma uomini...
Assolutamente da premiare il progetto e lo sforzo del cast di recitare in protolatino. Non aspettatevi un film immenso alla 300, anzi è sporco, realistico, non ci sono déi e grandi eroi, ma uomini con le loro ambizioni e la determinazione di sopravvivere.
Film italiano che sembra partire alla grande all'inizio ma che può deludere verso la fine. La partenza promette bene, effetti degni, dialoghi ed ambientazioni che non ti aspetteresti, tuttavia il...
Film italiano che sembra partire alla grande all'inizio ma che può deludere verso la fine. La partenza promette bene, effetti degni, dialoghi ed ambientazioni che non ti aspetteresti, tuttavia il voto si abbassa un po': dopo circa metà film ti rendi conto che poco è successo, e quando deve accadere ciò che aspettavi, beh, finisce tutto. Considerando il patrimonio speso per girarlo mi sarei aspettato più parti iniziali e meno storia piatta al centro.
Matteo Rovere mi sorprende ancora una volta, con un film che romanza ed adatta la leggenda dei fratelli che si contendono la fondazione di Roma.
A chi è dedicato veramente il titolo del...
Matteo Rovere mi sorprende ancora una volta, con un film che romanza ed adatta la leggenda dei fratelli che si contendono la fondazione di Roma.
A chi è dedicato veramente il titolo del film? E perché nella locandina appare soltanto uno dei due fratelli? La risposta non è per niente scontata, e neanche io riesco tuttora a dirlo con certezza, perché durante la proiezione vediamo due personaggi che combattono non solo per il diritto di regnare, ma che gareggiano anche per il ruolo da protagonista nella pellicola.
Chiaramente Alessandro Borghi continua ad affermarsi uno dei migliori attori italiani, ed il suo personaggio ammalia anche grazie alle poche parole e alle espressioni.
Il mio voto è molto alto perché a mio parere registi come Rovere meritano di essere premiati, di vedere riconosciuta la cura nei dettagli che operano nella realizzazione dei propri film. Sapere che, per un solo minuto di film ed "in nome del realismo, è presente un cervo portato dalla Romania perché di una razza presente nell'Italia del VII secolo" (grazie Teo per i tuoi cinefacts), o che sia stato scelto di adottare il dialetto "pseudo-latino" per tutta la durata del film, non può che rendermi orgoglioso di avere nel nostro Paese registi così "pignoli".
Ho apprezzato i giochi di luce, le scenografie ed i costumi, così come la sceneggiatura stessa che mi ha vagamente ricordato l'epico "Valhalla Rising" di Refn (anche se, di fatto, sono quasi nulle le effettive somiglianze).
Questo film è diventato uno di quelli che mi sento di consigliare a tutti coloro che snobbano il cinema italiano, soprattutto quello contemporaneo.
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