David Dunn si mette sulle tracce dell'Orda, alias Kevin Crumb, che ha rapito quattro ragazze. I due si affrontano, ma vengono catturati entrambi e spediti nella stessa struttura in cui è detenuto...
David Dunn si mette sulle tracce dell'Orda, alias Kevin Crumb, che ha rapito quattro ragazze. I due si affrontano, ma vengono catturati entrambi e spediti nella stessa struttura in cui è detenuto Elijah Price, alias l'Uomo di vetro. I tre verranno studiati dalla dottoressa Staple, che cercherà di convincerli che non sono supereroi, ma persone comuni.
Si chiude la trilogia supereroistica di Shyamalan con il capitolo più riflessivo, in cui l'azione vera e propria è quasi secondaria rispetto alla riflessione sul genere e alla sua decostruzione. I riferimenti, costantemente (e in modo un po' pedante) puntualizzati dal personaggio di Mr. Glass, sono i cliché del genere fumettistico, col quale il regista gioca sapientemente, divertendosi anche a sfumare i ruoli del villain e dell'eroe, del braccio e della mente, del bene e del male. Il supereroe è accettabile se confinato nelle vignette, ma la società non è ancora pronta a conviverci, non è disposta ad accettare che alcuni individui possano essere portatori di veri e propri poteri. Glass suggerisce anche che tali poteri possano essere uno step evolutivo successivo. Interessante, in questo senso, la visione del fumetto come vera e propria fonte letteraria, non mera opera di fantasia ma una sorta di testimonianza di antichi supereroi, arrivata a noi in questa forma. Nulla di sconvolgente, in un genere cinematografico ormai debordante e ricco di letture differenti e svariate interpretazioni; ma la confezione è di ottimo livello, il film è ben equilibrato e mai noioso, e le prove degli attori tutte convincenti, anche se la necessaria coralità sacrifica alcuni personaggi. Un pregio la mancanza di spiegoni iniziali, segno che il film è indirizzato quasi esclusivamente a chi ha visto e apprezzato Unbreakable e Split, peccato che arrivino poi tutti insieme nella parte finale, col personaggio di Sam Jackson che inizia praticamente a spiegare, a prova di idiota, di cosa si sta parlando. Ben rese le scene di combattimento, complice l'esperienza del buon Bruce Willis e la fisicità di McAvoy, che si destreggia di nuovo molto bene nei suoi ruoli, seppur qui decisamente meno incisivi rispetto a Split (e anche un po' macchiettistici).
Un buon film, coerente conclusione del discorso di Shyamalan sui supereroi, lontano però dai picchi qualitativi del regista (ma, fortunatamente, anche dai suoi lavori peggiori). Non parliamo certo di un capolavoro, ma di un valido film d'intrattenimento, che non delude e anzi regala anche buone sequenze.
SViulenz
5 anni fa
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