Lo so, c’è stata una pausa col progetto Miyazaki, beh, vi dico che mi sono capitati solo 10 colpi di calore che mi hanno immobilizzato, 5 nidi di vespa sparsi per casa, poi ho avuto la malsana...
Lo so, c’è stata una pausa col progetto Miyazaki, beh, vi dico che mi sono capitati solo 10 colpi di calore che mi hanno immobilizzato, 5 nidi di vespa sparsi per casa, poi ho avuto la malsana idea di cominciare Fallout 3 e chiunque sa bene che quel gioco è una droga, poi ho voluto vedere i sequel di FLCL, poi volevo vedere Star Blazers 2202 ma la connessione Linkem fa schifo porco tensing! Poi… Poi… Sì, avete capito, quindi passiamo al film.
Ammetto che commentare Kiki non sia facile per i sentimenti contrastanti che mi ha provocato: da un lato apprezzavo la sua semplicità, ma al tempo stesso mi è parso non sfruttare appieno le potenzialità.
Ormai su regia, animazione e disegni, come sapete, posso solo dare complimenti, in particolare per le scene di volo sempre interessanti e sul come Kiki affronti i suoi problemi.
Riguardo i personaggi, il gatto (quando parla) risulta essere il più carismatico grazie all’ironia pungente, Kiki è tutto sommato un personaggio standard, ma sempre meglio di quegli infami della Bartolini che manco ti spediscono a casa il pacco!
Questo messaggio è rivolto al titolare della Bartolini: ispirati a Kiki, almeno lei si impegna duramente per soddisfare i clienti.
Chiusa la parentesi “spammy spam”, anche perchè non voglio essere bannato, parliamo degli altri personaggi, in gran parte femminili e spesso più carismatici della protagonista che attingerà da loro i vari consigli che la aiuteranno ad affrontare l’adolescenza e la sua indipendenza, su cui spicca in particolare la pittrice che sarà la chiave di volta per risolvere la perdita del volo e la vecchia condor che prova di nascosto la scopa di Kiki… Lo so, prima o poi dovrò svelarvi il “mistero della vecchia condor”, ma non è questo il giorno!
E poi, come non parlare di Tombo: odioso, sia perché perseguita come manco uno stalker Kiki, anche quando sta qua vuole stare in santa pace, sia perché è un ciclista. Dai, non fate quel muso, è una battuta… Una battuta orrenda, ma devo pur ravvivare in qualche modo i commenti!
È abbastanza chiaro che il film parli dell’adolescenza, sia nel lato più “chiassoso” e disinvolto di Tombo e dei suoi amici, sia in quello più laborioso rappresentato da Kiki. Altro tema importante è lo scioglimento dei legami con la propria famiglia ambientandosi in un posto totalmente nuovo, passaggio non ovvio per alcune persone come il sottoscritto. Le tematiche non sono schiaffate in modo esplicito, ma si percepiscono tramite normalissime azioni quotidiane e questo risulta senza dubbio un pregio del prodotto.
Sarebbe tutto bello se non fosse per una cosa: è fin troppo dilatato il corpo centrale. Mentre l’inizio e il finale vantano un ritmo incalzante, la parte centrale dove Kiki fa le consegne e aiuta le persone la considero fin troppo ridondante questo anche perchè, a parte il conoscere nuovi personaggi, non ho percepito in ognuna di queste consegne messaggi così differenti.
Non il miglior film di Hayao, anche se, come direbbe il sommo Faluggi, è almeno una spanna sopra a ciò che mettono solitamente in sala. Se siete persone che amano scavare sui film per carpirne i messaggi, di sicuro ne troverete assai di più di quelli che ha trovato la mia zucca vuota, ma si sa, non sono un cinefilo o un esperto di cinema, sono un “esploratore”: io espando le possibilità di scelta ai veri esperti che trarranno conclusioni più approfondite delle mie. In altri casi, risulta piacevole da guardare, ma non sarà un’esperienza particolarmente memorabile.
Contiene spoiler